Che cos’è il saldo e stralcio

Rosaria Imparato

22 Luglio 2019 - 18:30

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Il saldo e stralcio è procedura che consente a chi è debitore di pagare a saldo, cioè in modo agevolato, il proprio debito. Vediamo cos’è e come funziona.

Che cos’è il saldo e stralcio

Che cos’è il saldo e stralcio? Si tratta di una procedura grazie alla quale chi ha dei debiti può pagarli a saldo, cioè togliendone una parte.

Chi usufruisce del saldo e stralcio, quindi, paga i propri debiti in misura inferiore a quanto richiesto: si salda il proprio debito anche se con un pagamento parziale.

Si tratta quindi di una modalità di pagamento particolarmente vantaggiosa per chi ne beneficia, visto che si tratta di un risparmio particolarmente importante sui debiti contratti.

Saldo e stralcio, cos’è?

Il saldo e stralcio, come abbiamo visto, è una procedura che consente di pagare un debito con un importo minore di quanto richiesto. È quindi, senza ombra di dubbio, un sistema estremamente conveniente per il debitore.

Il saldo e stralcio può avvenire sia in un’unica soluzione (e si tratta dell’opzione più comune), sia a rate. Gli stralci che riguardano debiti più importanti si ottengono pagando in una sola volta.

Il risparmio che si riesce a ottenere è spesso considerevole: a volte anche del 50%, fino ad arrivare all’80% in particolari casi.

Il saldo e stralcio quindi è un accordo tra creditore e debitore che dovrebbe soddisfare entrambi. Spesso, però, si tratta dell’unica possibilità che ha il creditore di vedersi restituire l’importo.

È una concessione fatta al debitore, non un suo diritto, visto che in questo modo il creditore rivede solo una parte del suo denaro.

Questo tipo di accordo di solito non viene realizzato tra privati, ma tra banche, finanziarie, compagnie telefoniche o di distribuzione gas e luce.

Alla base vi è sempre una discriminante economica: se fare saldo e stralcio è l’unico modo per riavere i soldi, allora accetteranno, anche se l’importo sarà inferiore a quello previsto.

Cos’è il saldo e stralcio delle cartelle

Ultimamente si parla molto di saldo e stralcio in riferimento ad una delle misure previste dal pacchetto della pace fiscale e che consente al contribuente di pagare i debiti fiscali soltanto in parte, qualora si rispettino specifici requisiti.

Il saldo e stralcio delle cartelle è una misura che consiste nella riduzione delle somme dovute per i contribuenti in difficoltà economica grave e comprovata.

Questa agevolazione riguarda solo le persone fisiche e determinate tipologie di debiti, ovvero quelli contratti dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di accertamento a fini IRPEF e IVA.

Per ottenere il saldo e stralcio delle cartelle occorre che il modello ISEE del contribuente e del suo nucleo familiare non superi i 20.000 euro.

L’importo da pagare sarà calcolato in base al valore del modello ISEE. Sono tre le aliquote, pari al 16%, al 20% e al 35%:

  • 16% delle somme dovute a titolo di capitale e interessi di ritardata iscrizione a ruolo con ISEE fino a 8.500 euro;
  • 20% delle somme dovute a titolo di capitale e interessi di ritardata iscrizione a ruolo con ISEE da 8.500,01 a 12.500 euro;
  • 35% delle somme dovute a titolo di capitale e interessi di ritardata iscrizione a ruolo con ISEE da 12.500,01 a 20.000 euro.

Il saldo e stralcio delle cartelle prevede, inoltre, l’azzeramento di sanzioni e degli interessi di mora.

Il Decreto Crescita ha prorogato la scadenza per aderire al "saldo e stralcio delle cartelle” fino al 31 luglio, inizialmente posta al 30 aprile.

Entro il 31 ottobre 2019, l’Agenzia delle Entrate - Riscossione invierà una comunicazione delle somme dovute a chi presenterà domanda, indicando la data di scadenza delle rate e l’importo di ognuna di esse, oltre ai bollettini per il pagamento.

Il contribuente può scegliere se pagare il proprio debito in un’unica rata entro il 30 novembre 2019, oppure in 5 rate:

  • 35% con scadenza il 30 novembre 2019;
  • 20% con scadenza il 31 marzo 2020;
  • 15% con scadenza il 31 luglio 2020;
  • 15% con scadenza il 31 marzo 2021;
  • il restante 15% con scadenza il 31 luglio 2021.

L’Agenzia delle Entrate - Riscossione invia una comunicazione anche in caso di diniego, spiegando i motivi del mancato accoglimento.

Inoltre, avverte il contribuente dell’inclusione automatica nella rottamazione-ter, fornendo l’importo da pagare e le relative scadenze.

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