Sai perché cambia l’orario? Data e spiegazione del ritorno all’ora solare

Alessandro Nuzzo

15 Ottobre 2025 - 19:34

Ottobre è il mese del cambio orario: lancette indietro di un’ora per meno luce. Ecco quando e perché si cambia.

Sai perché cambia l’orario? Data e spiegazione del ritorno all’ora solare

Con l’arrivo dell’autunno e del mese di ottobre, oltre al calo delle temperature e ai primi freddi, arriva anche il momento del cambio dell’ora, con il ritorno a quella solare. Le lancette torneranno indietro di un’ora: dalle 3 si passerà alle 2. Da quel momento farà buio prima e le ore di luce diminuiranno. Inizia così quella fase dell’anno in cui molte persone possono avvertire disturbi legati al cambiamento del ritmo circadiano.

Come di consueto, anche nel 2025 il cambio avverrà l’ultimo fine settimana di ottobre. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26, alle ore 3 le lancette dovranno essere spostate alle ore 2. Potremo così godere di un’ora in più di sonno. Il passaggio sarà automatico per la maggior parte dei dispositivi, ma in caso contrario occorrerà riportare manualmente le lancette indietro di 60 minuti.

Perché si cambia l’orario

L’ora legale fu introdotta in Italia per la prima volta nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, per risparmiare energia. Fu sospesa e poi reintrodotta più volte, fino a diventare definitiva nel 1966. Si tratta di una misura che consente, nei mesi più caldi dell’anno, di sfruttare al massimo la luce solare e ridurre i consumi energetici. Spostando le lancette avanti si riesce infatti a beneficiare di un’ora di luce in più nel tardo pomeriggio, con l’obiettivo di diminuire il ricorso all’energia elettrica. Secondo le stime di Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, nel 2023 l’adozione dell’ora legale ha consentito di risparmiare circa 370 milioni di kilowattora, equivalenti al consumo annuo di oltre 140 mila famiglie. Il beneficio non è solo energetico ma anche economico: il risparmio complessivo è stato stimato in circa 90 milioni di euro, con una riduzione delle emissioni di CO₂ di circa 180 mila tonnellate, un contributo importante sia per l’ambiente sia per le bollette degli italiani.

In inverno, poi, si ritorna all’ora solare con lancette indietro. Tuttavia, alla luce dei dati sul risparmio e dei progressi nei sistemi di illuminazione e nelle tecnologie per l’efficienza energetica, molti si chiedono se abbia ancora senso cambiare l’ora per risparmiare energia. I benefici superano davvero i disagi? Basti pensare alle conseguenze che il cambio orario può avere sull’organismo umano.

È noto che il cambio dell’ora altera il ritmo circadiano, provocando effetti collaterali come disturbi del sonno, stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, mal di testa e problemi metabolici. Questi sintomi possono durare da pochi giorni fino a due settimane. Una ricerca ha inoltre evidenziato un aumento, seppur lieve, degli incidenti stradali e degli infortuni sul lavoro nei giorni immediatamente successivi al passaggio.

Negli ultimi anni il dibattito si è acceso anche a livello europeo e, nel 2018, la Commissione Ue ha lasciato a ciascun Stato membro la possibilità di decidere se mantenere o meno il cambio dell’ora. In Italia si è scelto di continuare con il sistema attuale, mentre altri Paesi, come Russia, Ucraina, Turchia, Brasile, Paraguay e Argentina, hanno deciso di adottare un orario unico valido per tutto l’anno.

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# Salute

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