Rottamazione quinquies, niente interessi sulle rate

Patrizia Del Pidio

23 Luglio 2025 - 11:03

La nuova rottamazione quinquies è ancora in fase di studio e, quindi, continua a cambiare man mano che si decide come attuarla. Le ultime novità.

Rottamazione quinquies, niente interessi sulle rate

Sulle rate della dilazione nella rottamazione quinquies non si pagano gli interessi. La nuova sanatoria è ancora allo studio e man mano che si procede con la sua progettazione emergono cambiamenti significativi rispetto alle versioni precedenti.
Ormai è quasi certo che la nuova pace fiscale non arriverà prima del prossimo anno visto che molto probabilmente sarà inserita nel Decreto Fiscale collegato alla legge di Bilancio di fine anno.

Già nell’attuale proposta la nuova sanatoria si presenta molto diversa dalle precedenti versioni, ma ci sono particolari che vanno approfonditi.

Le novità della rottamazione quinquies

La nuova sanatoria prevede molti più vantaggi per chi aderisce, anche se molto probabilmente saranno previsti due requisiti in più per l’accesso. Le novità sono state introdotte per correggere quanto ha reso le scorse versioni della pace fiscale più rigide limitandone il successo. Questo ha portato non solo ad adesioni inferiori alle stime, ma anche decadenze più alte.

Già sappiamo che la rottamazione quinquies permetterà un piano di dilazione in dieci anni, in 120 rate e che la decadenza sarà meno facile: non più dopo solo cinque giorni di ritardo nel pagamento di una delle rate, ma sarà necessario saltare fino a 8 rate per decadere dal beneficio.

Grazie alle parole di Claudio Durigon, noto esponente della maggioranza di Governo, però emergono altre novità riguardo alle quali i contribuenti potrebbero ottenere vantaggi maggiori.

Niente interessi sulle rate

Come abbiamo detto, l’idea della nuova rottamazione nasce dalla volontà di superare le criticità del passato. Non si tratta di un passo rivolto soltanto ai contribuenti con debiti ma è pensato anche per le casse dello Stato. Inevitabilmente le poche adesioni e le decadenze non permettono il recupero di tutti i crediti fiscali che devono essere ancora versati.

La poca sostenibilità delle quattro versioni attuate della rottamazione va ricercata nelle prime due rate troppo alte, in un piano di dilazione poco sostenibile (in 5 anni e in 18 rate al massimo, è impensabile che debiti molto elevati possano essere estinti). A questo va aggiunta la decadenza che non ha mai permesso di ritardare un pagamento per più di 5 giorni.

La nuova rottamazione non avrà maxi rate iniziali, ma 120 rate di pari importo con cadenza mensile e con interessi legali calcolati sul tasso legale vigente. Come detto la decadenza scatta solo al mancato pagamento di almeno otto rate, anche non consecutive.

La rivelazione di Durigon, però, aggiunge un ulteriore vantaggio alla nuova rottamazione: azzerare completamente gli interessi di dilazione, abbassando ulteriormente il carico per il contribuente.

Se attuata, questa idea rappresenterebbe una vera svolta normativa che permetterebbe a tutti i contribuenti di azzerare i debiti con il Fisco in modo sereno e sostenibile. Questo comporterebbe non solo una maggiore adesione alla definizione agevolata, ma anche una garanzia che chi aderisce nella maggior parte dei casi riuscirà a estinguere il proprio debito.

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