Roomba dichiara fallimento. La società del robot aspirapolvere passerà ai cinesi

Giorgia Paccione

15 Dicembre 2025 - 13:06

iRobot avvia la procedura di fallimento ai sensi del Chapter 11 e passa sotto il controllo della cinese Picea Robotics. Gli azionisti perderanno tutto l’investimento.

Roomba dichiara fallimento. La società del robot aspirapolvere passerà ai cinesi

iRobot, l’azienda statunitense che dal 2002 ha rivoluzionato la pulizia domestica con i suoi celebri aspirapolvere robotici Roomba, ha ufficialmente avviato la procedura di Chapter 11 presso il tribunale del Delaware. Si tratta di una ristrutturazione controllata del debito che porterà all’acquisizione completa da parte della cinese Shenzhen Picea Robotics, già principale partner produttivo e creditore dell’azienda americana.

La mossa rappresenta l’epilogo di una crisi che si trascinava da tempo. Fondata nel 1990 e quotata in borsa dal 2005, iRobot ha progressivamente perso terreno di fronte all’aggressività commerciale dei competitor cinesi come Ecovacs e Roborock, capaci di proporre alternative tecnologicamente competitive a prezzi molto più contenuti. A questo si sono aggiunti i pesanti dazi doganali imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni dal Vietnam, dove viene fabbricata la maggior parte dei dispositivi destinati al mercato americano: le tariffe hanno raggiunto il 46%, causando un aggravio di costi stimato in 23 milioni di dollari solo nel 2025.

Roomba passa ai cinesi dopo il mancato salvataggio di Amazon

La situazione si è ulteriormente complicata dopo il naufragio dell’operazione con Amazon. Nell’agosto 2022 il colosso dell’e-commerce aveva annunciato l’intenzione di acquisire iRobot per 1,7 miliardi di dollari, ma l’accordo è stato definitivamente affondato nel gennaio 2024 dalle autorità antitrust europee. La Commissione UE temeva che Amazon potesse sfruttare la propria piattaforma per penalizzare i prodotti concorrenti, alterando la competizione in mercati cruciali come Francia, Germania, Italia e Spagna.

Dopo il fallimento dell’operazione, iRobot aveva tentato un drastico piano di rilancio che includeva una riduzione del personale superiore al 50% e un riposizionamento dei prezzi. Tuttavia, nemmeno questi interventi sono bastati a invertire la tendenza negativa dei ricavi. A marzo scorso l’azienda aveva già sollevato “dubbi sostanziali” sulla propria capacità di continuare le operazioni nel lungo periodo.

Cosa cambierà per Roomba e gli azionisti

Secondo l’accordo di ristrutturazione, Picea Robotics acquisirà il 100% del capitale di iRobot, che diventerà una società privata e uscirà dal listino Nasdaq. L’operazione dovrebbe concludersi entro febbraio 2026 e mira a ridurre significativamente l’indebitamento dell’azienda, garantendole al contempo risorse per continuare lo sviluppo tecnologico nel settore della robotica domestica e della smart home.

L’amministratore delegato Gary Cohen ha definito l’annuncio “cruciale per garantire il futuro a lungo termine di iRobot”, sottolineando l’intenzione di combinare l’esperienza di design e innovazione americana con le capacità produttive e l’expertise tecnica di Picea, che conta circa 7.000 dipendenti e vanta una produzione storica superiore ai 20 milioni di aspirapolvere robotici.

Durante tutta la procedura fallimentare, iRobot ha assicurato che le attività continueranno normalmente: nessuna interruzione è prevista per il funzionamento dell’app, il supporto clienti, i programmi di assistenza e le relazioni con fornitori e partner commerciali. Gli attuali azionisti, invece, andranno incontro a una perdita totale. Una volta completata la ristrutturazione, infatti, le azioni esistenti verranno cancellate senza alcun compenso né partecipazione nella nuova società riorganizzata. Un epilogo amaro per chi aveva investito in uno dei brand più iconici della robotica domestica degli ultimi vent’anni.

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