Riscatto dello stage per la pensione, come funziona? Novità in Manovra 2026

Laura Pellegrini

21 Novembre 2025 - 11:15

Con un meccanismo simile a quello del riscatto della laurea, si potrebbero recuperare anche i periodi di stage: la proposta nella Manovra 2026.

Riscatto dello stage per la pensione, come funziona? Novità in Manovra 2026

La partita della Manovra 2026 si gioca sulla previdenza: dal blocco all’aumento dell’età pensionabile al possibile rinnovo dei meccanismi di uscita anticipata dal lavoro (con Quota 103 e Opzione Donna), fino alla proposta di riscatto di stage fino a un massimo di 24 mesi. La proposta, inserita tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026, arriva da Fratelli d’Italia e segue un meccanismo molto simile a quanto già previsto per il riscatto della laurea.

Grazie al recupero degli anni di stage si potranno coprire eventuali “buchi” contributivi Inps e, potenzialmente, si potrà andare in pensione prima. Ma come funziona il riscatto degli stage e chi ne potrà beneficiare?

Riscatto stage fino a 24 mesi: come funziona

Secondo quanto previsto da un emendamento di FdI, i lavoratori e le lavoratrici potranno far valere per la pensione anche i mesi passati da stagisti, pagando una determinata cifra per convertirli in contributi effettivi. Infatti, come noto, i periodi di stage non vengono conteggiati ai fini pensionistici e perciò potrebbero essere riscattati come già avviene in modo consolidato con il riscatto della laurea.

A differenza della laurea, per la quale è possibile far valere la durata naturale del percorso (quindi tre anni nel caso della triennale o cinque anni nel caso della magistrale); per gli stage si potranno riscattare fino a due anni, anche se non continuativo, pagando il corrispettivo in 120 rate.

L’unica clausola aggiuntiva è che il tirocinante, alla fine dei 24 mesi dell’esperienza formativa, abbia trovato occupazione come lavoratore dipendente (pubblico o privato) o come autonomo. Per i dipendenti del settore privato, inoltre, sarà possibile ottenere un sostegno da parte della propria azienda che potrà destinare al riscatto i premi produzione che il lavoratore ha guadagnato negli anni, con la possibilità di farseli scontare dalle tasse.

Con questa misura, quindi, si potrebbero recuperare diversi anni previdenziali e si potrebbe anticipare la pensione: secondo le stime, tra il riscatto della laurea e il recupero degli anni di stage, si potrebbero “guadagnare” fino a sette anni in totale. Non solo: il meccanismo permetterebbe anche di incrementare l’assegno pensionistico che, soprattutto in futuro, potrebbe non essere particolarmente elevato.

La Commissione UE punta a rafforzare le pensioni integrative

Mentre i partiti italiani sono alle prese con gli oltre 5.000 emendamenti presentati alla Manovra, dalla Commissione UE arriva un pacchetto di misure e interventi per rafforzare le pensioni integrative, soprattutto in vista dei prossimi decenni per renderle più vantaggiose e attrattive per i giovani.

Un tema che si intreccia con le problematiche delle casse per i professionisti, alle prese con un calo di iscritti negli ultimi anni.

A lanciare l’allarme è stato un recente studio della Cassa dei commercialisti (Cdc), che ha stimato un calo degli iscritti alle università nei prossimi 20 anni. Di questo passo, con un numero minore di laureati, si formeranno sempre meno liberi professionisti che probabilmente non riusciranno a coprire le spese necessarie per pagare la pensione ai numerosi lavoratori delle casse private che in questi anni lasceranno il lavoro.

Ecco quindi che torna al centro dell’attenzione l’ipotesi di pensione integrativa agevolata, ovvero la possibilità di versare somme aggiuntive rispetto ai contributi obbligatori per assicurarsi un assegno dignitoso in futuro.

A tal fine, sempre nella Legge di Bilancio 2026, è stato proposto un fondo pensione per i nuovi nati con versamenti di 100 euro da parte dei genitori e 50 euro da parte dell’Inps (a livello annuale). Una volta raggiunta la maggiore età, i ragazzi e le ragazze potranno decidere di riscattare le somme versate per loro dai genitori oppure continuare a versare sul fondo integrativo per assicurarsi la pensione in futuro.

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