Quali vantaggi offrono le due soluzioni? E quali sono, invece, gli svantaggi? Andiamo a scoprirlo per capire qual è la scelta migliore e più conveniente.
Sempre più persone si trovano, in questi anni, a interrogarsi su quale sia la soluzione migliore per riscaldare la propria abitazione, soprattutto a fronte degli aumenti in bolletta e della crescente consapevolezza ambientale. La domanda oggi è più attuale che mai: conviene investire in un impianto tradizionale a gas o puntare su una pompa di calore, magari con un impianto fotovoltaico o energia elettrica “verde”?
Cerchiamo di fare chiarezza mettendo a confronto questi due sistemi ed evidenziando come funzionano, quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ciascuno e, in base al contesto, qual è la scelta più sensata oggi.
Le differenze tra riscaldamento a gas e pompa di calore
Il punto di partenza per capire quale sistema conviene è il modo in cui generano calore. Una caldaia a gas - tipicamente a metano - produce calore attraverso la combustione: il gas viene bruciato e il calore generato riscalda l’acqua che poi circola nei radiatori di casa. In pratica, si consuma un combustibile fossile per generare direttamente il calore.
La pompa di calore invece funziona in modo completamente diverso. Non “crea” calore dal nulla, ma estrae l’energia termica già presente nell’aria esterna (o nel terreno, se geotermica), la “pompa” e la trasferisce all’acqua dell’impianto che riscalda l’abitazione. Il meccanismo si basa su un fluido refrigerante che, tramite compressione, si riscalda e cede calore all’acqua. In altre parole: si sfrutta energia “ambientale”, con un consumo di elettricità che consente un rendimento anche tre-cinque volte superiore rispetto al gas.
Ciò significa che, a parità di calore erogato, una pompa di calore richiede meno energia primaria rispetto a una caldaia a gas, a patto che l’elettricità provenga da fonti rinnovabili o comunque non fortemente inquinanti. La differenza di funzionamento si traduce quindi in consumi, costi e impatto ambientale molto diversi.
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Vantaggi e svantaggi del riscaldamento a gas
La caldaia a gas mantiene ancora oggi una posizione consolidata nella maggior parte delle abitazioni, grazie a una serie di vantaggi pratici.
Pro
Innanzitutto, l’investimento iniziale è piuttosto contenuto: installare una caldaia a condensazione costa sensibilmente meno rispetto a un impianto a pompa di calore, e spesso è sufficiente collegarsi alla rete gas già presente. Ciò la rende ancora la soluzione “più economica subito”, specialmente in case esistenti con impianto a radiatori.
Un altro grande punto a favore è l’affidabilità: la combustione del gas non dipende dalla temperatura esterna, dunque anche in inverno molto rigido - al di sotto dello zero - una caldaia a gas assicura prestazioni costanti e rapide. Questo la rende adatta a chi vive in zone con inverni molto freddi o in case poco isolate. Inoltre, le caldaie moderne a condensazione sono compatte e facili da integrare con impianti di riscaldamento standard (termosifoni), il che evita lavori invasivi in casa e rende l’installazione rapida.
Non va poi sottovalutata la questione delle agevolazioni fiscali, anche se oggi - rispetto agli anni passati - il quadro è profondamente cambiato. Dal 1° gennaio 2025, infatti, con il recepimento della Direttiva Europea sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD / “Direttiva Case Green”), non è più possibile ottenere incentivi o detrazioni fiscali per l’installazione di caldaie a gas alimentate esclusivamente da combustibili fossili, neppure se a condensazione. Si tratta di una modifica importante, introdotta per accelerare la transizione verso sistemi di riscaldamento più puliti e meno dipendenti dal metano.
Contro
Detto ciò, però, il riscaldamento a gas porta con sé alcune criticità non da poco. Il primo riguarda l’impatto sulle bollette e l’incertezza legata al prezzo del metano: si tratta di una risorsa fossile importata, soggetta a oscillazioni di costo, tassazioni e oneri energetici che si riflettono sul prezzo al consumo. Questo rende difficile prevedere le spese su medio-lungo termine.
Inoltre, utilizzare gas significa dipendere da fonti non rinnovabili, con conseguente emissione di inquinanti e gas serra dovuti alla combustione. Anche con caldaie a condensazione - più efficienti e meno dispersive rispetto ai modelli “vecchi” - la combustione resta un processo inquinante. Le dispersioni termiche non sono del tutto eliminate, specialmente se l’impianto non è progettato con cura o la casa non è ben isolata.
Infine, dal punto di vista ambientale, anche se una caldaia a gas “funziona bene” e costa meno inizialmente, mantiene un’impronta significativa di CO₂ e inquinanti. In un contesto che punta sempre di più verso la decarbonizzazione e l’efficienza energetica, il gas finisce per essere una scelta sempre meno sostenibile nel medio-lungo termine.
Vantaggi e svantaggi del riscaldamento a pompa di calore
La pompa di calore emerge oggi come una delle soluzioni più interessanti per chi guarda al futuro, al risparmio e all’ambiente.
Pro
Uno dei suoi principali punti di forza è l’efficienza energetica: grazie al meccanismo di trasferimento del calore, una pompa di calore consuma molta meno energia rispetto a una caldaia a gas per produrre lo stesso calore. In Europa, secondo la European Heat Pump Association (EHPA), le pompe di calore sono da 3 a 5 volte più efficienti di una caldaia a gas.
Questo si traduce in bollette molto più leggere, soprattutto se l’elettricità proviene da fonti rinnovabili o da un impianto fotovoltaico domestico. Alcune simulazioni in Italia mostrano come, rispetto a un sistema tradizionale, la pompa di calore consenta un risparmio netto su riscaldamento, acqua calda e raffrescamento - nella fascia di qualche centinaio di euro all’anno - e un ritorno dell’investimento spesso in pochi anni.
Dal punto di vista ambientale la pompa di calore è un grande passo avanti: non essendo basata su combustione, elimina le emissioni dirette di CO₂ in casa, riduce l’uso di combustibili fossili e abbassa drasticamente l’impatto sul clima e sulla qualità dell’aria. In un periodo in cui si discute di decarbonizzazione e transizione energetica, rappresenta una scelta coerente con questi obiettivi. Se l’impianto è integrato con un’energia “verde” - ad esempio da pannelli solari - si può rendere la propria abitazione quasi a emissioni zero.
Non solo: la pompa di calore può aumentare il valore dell’immobile, migliorandone la classe energetica. Questo può essere un elemento importante, soprattutto se prevedete di rivendere o affittare in futuro.
Contro
Tuttavia, la pompa di calore non è priva di limiti. Uno dei principali è il costo iniziale, che risulta sensibilmente più alto rispetto a una caldaia a gas: l’investimento per un sistema di qualità può essere anche di parecchie migliaia di euro. Per ammortizzare la spesa servono diversi anni, a seconda dei consumi e del costo dell’elettricità.
Un altro aspetto da considerare è che per installare una pompa di calore serve spazio - generalmente all’esterno dell’abitazione - per l’unità esterna. Inoltre, molte pompe di calore funzionano meglio con sistemi di distribuzione a bassa temperatura, come il riscaldamento a pavimento: se l’impianto esistente è a radiatori, potrebbe essere necessario sostituirli o adattarli.
Infine, l’efficienza della pompa di calore dipende molto dalla temperatura esterna: in climi particolarmente freddi - sotto lo zero per lunghi periodi - il rendimento può diminuire, e può diventare meno performante rispetto a una caldaia a gas. Questo la rende meno indicata per chi abita in zone montane o davvero rigide.
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Se il criterio principale è l’impatto sull’ambiente, la pompa di calore vince a mani basse. Per prima cosa, non richiede combustione, quindi non genera emissioni dirette di CO₂ o inquinanti locali come nel caso del gas. Questo significa che in casa non si respirano monossido di carbonio o altri gas nocivi, e non si contribuisce all’inquinamento atmosferico legato alla combustione domestica.
Un dato europeo interessante:
secondo l’EHPA, le oltre 24 milioni di pompe di calore installate attualmente in Europa evitano ogni anno circa 5,5 miliardi di metri cubi di gas naturale - pari all’1,6% del consumo annuo di gas dell’UE - e soprattutto evitano circa 45 milioni di tonnellate di emissioni di CO₂, cioè quasi il 5% delle emissioni totali del settore edifici.
In Italia, poi, la crescita delle pompe di calore è significativa: secondo un rapporto 2024, il parco installato sul nostro territorio ha raggiunto circa 3,25 milioni di unità.
Se poi la pompa di calore viene alimentata con elettricità da fonti rinnovabili, come il già citato fotovoltaico domestico, l’impronta ambientale del riscaldamento diventa quasi nulla. In un contesto di crisi climatica e di transizione energetica, questo non è un dettaglio trascurabile: significa ridurre la domanda di combustibili fossili, abbassare l’inquinamento e contribuire concretamente alla decarbonizzazione.
Al contrario, continuare a bruciare gas significa mantenere attivo il ciclo degli idrocarburi, con emissioni di CO₂, dipendenza energetica e rischio legato alle fluttuazioni dei prezzi. Per chi è attento all’ambiente e al futuro del pianeta, la pompa di calore rappresenta dunque la soluzione più green e coerente.
Quale riscaldamento conviene tra gas e pompa di calore nel 2025/2026
Ma oggi quale delle due soluzioni conviene davvero dal punto di vista economico? Non esiste una risposta universale, ma ci sono alcuni parametri e dati nuovi che aiutano a orientarsi.
Sebbene negli ultimi anni la richiesta di pompe di calore sia salita, il trend ha subito un rallentamento: nel 2023 le vendite in Europa sono calate del 6,5% rispetto all’anno precedente, e il 2024 ha registrato una contrazione ulteriore, portando le vendite a circa 2 milioni di unità nei paesi monitorati. Ciò significa che, nonostante i benefici, la transizione non è ancora definitiva.
Un altro dato importante è il rapporto tra prezzo dell’elettricità e del gas per uso domestico: secondo il rapporto 2024 sul mercato italiano, il prezzo dell’elettricità rispetto al gas è in media circa 3,86 volte superiore (dato 2023).
Questo rende fondamentale che l’elettricità sia “conveniente”, ad esempio con tariffe agevolate o con fotovoltaico, per rendere la pompa di calore davvero economica nel tempo.
Tenendo conto dei costi attuali, delle agevolazioni disponibili e dell’efficienza energetica, la pompa di calore risulta spesso la scelta più vantaggiosa per chi vive in case con buon isolamento, preferibilmente con sistemi di distribuzione a bassa temperatura (come il riscaldamento a pavimento), e ha accesso a elettricità conveniente o rinnovabile. In questi casi il risparmio nel medio termine, il comfort e l’impatto ambientale molto ridotto la rendono la soluzione ideale.
D’altro canto, la caldaia a gas può ancora essere conveniente - e talvolta preferibile - se l’abitazione è già predisposta con termosifoni, se non ci sono spazi per unità esterne, oppure se si vive in zone con inverni molto rigidi e l’elettricità risulta cara. Inoltre, per chi non può permettersi l’investimento iniziale di una pompa di calore, la caldaia a gas resta una scelta immediata e, di fatto, ancora meno onerosa.
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