Risarcimento mutuo, chi può richiederlo e come fare domanda

Claudia Cervi

26 Gennaio 2024 - 16:12

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I titolari di mutui in corso tra il 2005 e il 2008 possono far causa alla banca per ottenere risarcimento. Ecco chi può richiederlo e come fare domanda, in base all’ultima ordinanza della Cassazione.

Risarcimento mutuo, chi può richiederlo e come fare domanda

Risarcimento mutuo per tassi di interesse non dovuti, arriva il via libera dalla Cassazione. Ecco chi può richiederlo e come fare domanda.

L’ordinanza riguarda coloro che, tra il 2005 e il 2008, hanno sottoscritto un mutuo, finanziamento o leasing indicizzato all’Euribor e che potrebbero aver pagato più interessi di quelli dovuti.

La vicenda, legata alla manipolazione del tasso da parte di alcune banche europee, ha scatenato a partire dal 2013 una serie di azioni legali per ottenere il rimborso degli interessi indebitamente pagati.

La Cassazione, ribaltando una pronuncia di appello, stabilisce che anche i clienti di banche che non hanno partecipato al cartello scoperto nel 2013 possono fare causa per chiedere la restituzione degli interessi.

In questo articolo vediamo nel dettaglio chi può richiedere il risarcimento, come fare domanda e le sfide da affrontare secondo gli esperti legali e le associazioni coinvolte.

Risarcimento mutuo, chi può richiederlo

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 34889 del 13 dicembre 2023, ha stabilizzato che chiunque abbia sottoscritto un mutuo, un finanziamento o un leasing indicizzato all’Euribor tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008 può in teoria ottenere un risarcimento, anche se l’istituto bancario non sia uno di quelli già multati dall’Antitrust europea.

Il tasso Euribor viene preso come riferimento dalle banche per calcolare il tasso di interesse dei mutui a tasso variabile. Nel 2013 l’Antitrust ha condannato quattro grandi banche europee a pagare una multa da oltre 1 miliardo di euro per aver fatto cartello al fine di manipolare il tasso Euribor a proprio vantaggio.

In base a sentenze precedenti e consulenze tecniche d’ufficio realizzate dai tribunali, il rimborso medio può attestarsi attorno ai 7.000 euro su 100.000 di prestito.

Risarcimento mutuo, come fare domanda

Per intraprendere la via del risarcimento mutuo, è cruciale comprendere appieno la propria situazione e ciò può essere ottenuto rivolgendosi a associazioni dei consumatori o a studi specializzati. Questi enti sono in grado di condurre una perizia econometrica accurata, valutando attentamente gli interessi pagati in eccesso. Una volta individuati i margini di recupero, è possibile avanzare la richiesta di rimborso in modo autonomo, tramite lettera raccomandata, senza necessariamente coinvolgere un consulente legale.

Tuttavia, è vivamente sconsigliato procedere senza un supporto qualificato, data la tendenza delle banche italiane a mostrare scarso interesse per la conciliazione extragiudiziale. Affidarsi a professionisti del settore è dunque la scelta più sicura.

Per fare domanda di risarcimento occorre dunque inviare una raccomandata alla banca concedente il prodotto. Nel caso di trasferimento a un’altra banca, è essenziale presentare una domanda al primo istituto di credito per il periodo antecedente all’acquisizione e un’altra alla nuova banca dal momento dell’inizio del nuovo rapporto.

Qualora la banca non rispondesse, il procedimento successivo prevede la mediazione obbligatoria presso il giudice di pace per importi inferiori ai 5 mila euro e il tribunale competente per territorio per importi superiori. In caso di esito negativo della mediazione, è possibile intraprendere una procedura giudiziale citando la banca in tribunale.

Per valutare in maniera accurata i costi di queste procedure, è consigliabile contattare associazioni dei consumatori fin dalle prime fasi, in modo da ottenere una stima dettagliata e decidere con saggezza se procedere è effettivamente conveniente rispetto alle potenziali spese da affrontare.

Il parere degli esperti e delle associazioni collettive

Il principale ostacolo da superare, come sottolineato dagli avvocati di Federcontribuenti, è la prescrizione. La prescrizione non decorre fintanto che il rapporto di mutuo, finanziamento, derivato o leasing è in corso. Per i contratti chiusi oltre 10 anni fa e integralmente pagati, il diritto è prescritto. Tuttavia, tutti i contratti stipulati dal primo gennaio 1999 in poi, purché abbiano avuto corso fino a meno di 10 anni fa, possono essere esaminati.

Federcontribuenti fornisce un modulo per interrompere la prescrizione, da inviare alla propria banca tramite Pec o raccomandata con ricevuta di ritorno. Altre associazioni come Codici e Aeci offrono assistenza attraverso i propri sportelli (email o telefonici) per informare i risparmiatori e aiutarli nell’eventuale azione legale.

Gli avvocati consigliano di adottare azioni collettive, riunendo casi omogenei di clienti con mutui simili concessi dalla stessa banca. Questo approccio non solo semplifica la presentazione delle cause, ma consente anche un risparmio sulle spese giudiziarie. L’avvocato Monica Mandico, esperta di diritto bancario, raccomanda di intentare una causa singola solo per i contratti di importo superiore ai 500mila euro. L’obiettivo di tali azioni collettive è ottenere l’azzeramento o il ricalcolo del tasso al tasso minimo annuale.

In conclusione, l’ordinanza della Corte di Cassazione rappresenta un’opportunità concreta per coloro che hanno subito ingiustizie finanziarie durante il periodo della manipolazione dell’Euribor.

Tuttavia, è fondamentale agire prontamente, superando gli ostacoli della prescrizione, e adottare strategie legali mirate per massimizzare l’efficacia delle richieste di risarcimento.

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