Riordino delle carriere per la Polizia di Stato: la bozza definitiva è stata presentata e adesso si attende il parere del MEF. Ma per i sindacati ci sono ancora delle criticità da risolvere.
Riordino Polizia di Stato: sembra che finalmente siamo arrivati al punto di svolta per il tanto atteso riordino delle carriere. Infatti, l’ultima bozza presentata, e che adesso dovrà essere approvata dal MEF, sembra risolvere tutte le criticità rilevate dai sindacati nel corso delle trattative.
O almeno, quasi tutte. Infatti, l’NSP (Nuovo Sindacato di Polizia) ha fatto un’analisi di tutte le novità sul riordino delle carriere della Polizia di Stato, ponendo l’attenzione su alcuni contenuti della bozza su cui bisognerà ancora discutere.
L’NSP ha chiesto urgentemente di modificare il testo prima dell’approvazione definitiva, poiché in alcuni punti c’è ancora una disparità di trattamento. Ad esempio, uno degli aspetti che non convince il sindacato è la conferma dei limiti di età per la partecipazione ai concorsi interni della Polizia di Stato, un elemento che secondo il NSP sarebbe persino in contrasto con i principi costituzionali.
Ma andiamo con ordine e analizziamo punto per punto le novità del riordino delle carriere per le forze di Polizia, mettendo in risalto le criticità che secondo l’NSP ancora persistono.
1) Riordino Polizia: avanzamento al ruolo di sovrintendenti
La bozza del testo sul riordino delle carriere prevede che l’avanzamento al ruolo di sovrintendenti avverrà tramite “accesso a domanda mediante scrutinio per merito comparativo” tra i più anziani del ruolo.
Questo sistema sarà utilizzato per la copertura dell’80% dei posti disponibili ogni anno, mentre per il restante 20% ci sarà un concorso interno a cui però potranno partecipare solo coloro che hanno meno di 40 anni.
Per la Polizia, quindi, è stato scelto un percorso diverso da quello previsto per l’arma dei Carabinieri, dove ci saranno dei concorsi interni a doppio binario senza limiti di età.
Secondo NSP, dal momento che che per la legge l’accesso al ruolo di sovrintendenti è considerato ancora un passaggio di ruolo, questo dovrebbe avvenire necessariamente tramite concorso. Altrimenti c’è il rischio che si torni ad un sistema di avanzamento delle carriere per anzianità, bandito da ogni ordinamento e amministrazione statale.
2) Riordino Polizia: concorsi straordinari
Per il NSP, anche nella fase transitoria in cui sono previsti ben 5 concorsi straordinari per semplificare l’accesso al ruolo di ispettori c’è abuso della riserva concorsuale.
Infatti, in questi concorsi ci sarà il 70% dei posti riservato ai sovrintendenti, e solo per il restante 30% saranno aperti a tutto il personale della Polizia di Stato.
In questo modo il testo sul riordino delle carriere favorisce le qualifiche sovraordinate a svantaggio dei ruoli base, e ciò potrebbe rappresentare una violazione del principio di imparzialità della Pubblica Amministrazione.
3) Riordino Polizia: avanzamento al ruolo di funzionari
La bozza sul riordino detta i requisiti necessari per l’avanzamento alla qualifica di vice commissario per il personale interno, stabilendo che ciò sarà possibile solamente per coloro che hanno:
- laurea triennale;
- 5 anni di servizio effettivo nel medesimo ruolo;
- età non superiore ai 35 anni.
Quindi c’è una totale preclusione all’avanzamento per agenti, assistenti e sovrintendenti che quindi non avranno alcuna possibilità di progredire nella loro carriera. Senza dimenticare che le statistiche ci dicono che l’età media del personale della Polizia di Stato è di 46 anni (per il ruolo di ispettori è di 50 anni), quindi introdurre il limite a 35 anni preclude l’avanzamento di carriera alla maggior parte del personale.
Per il concorso pubblico per diventare vice commissario, invece, ci sarà un 20% di posti riservato a chi fa già parte della Polizia di Stato, purché sia in possesso di questi requisiti:
- diploma di laurea con indirizzo giuridico;
- età massima pari a 40 anni.
Anche in questo caso il limite di età appare troppo vincolante, poiché per il personale di Polizia che ha compiuto il 41° anno di età sarà letteralmente impossibile, dal punto di vista tecnico e normativo, avanzare di carriera.
4) Riordino Polizia: avanzamento al ruolo di ispettori
Un altro punto che non convince NSP è quello per cui nella fase transitoria dove circa 2000 sovrintendenti diventeranno vice ispettori entro il 2018 non ci siano elementi volti ad evitare una disparità di trattamento nei confronti dei 1875 vincitori del concorso del 2013, per cui la graduatoria non si è ancora esaurita.
Infatti, in base alle nuove norme c’è il rischio che quest’ultimi diventeranno effettivi dopo i beneficiari del piano straordinario indicato dalla bozza sul riordino. Dopo aver superato ben quattro prove concorsuali ed aver aspettato più di 3 anni, è impensabile che questi siano superati da chi rientra nelle misure derogatorie semplificate.
5) Riordino Polizia: promozione a Ispettore Superiore
L’ultimo punto riguarda la promozione alla qualifica di ispettore superiore, poiché anche questa non avverrà tramite scrutinio a ruolo aperto, ma attraverso scrutinio per merito comparativo tra tutti coloro in possesso dei seguenti requisiti:
- laurea triennale;
- i tempi di permanenza nel ruolo passano da 8 a 9.
Quindi, anziché ridurre i tempi di permanenza come successo nell’Arma dei Carabinieri, questi sono stati persino aumentati. Per il ruolo di ispettori, quindi, saranno necessari complessivamente 26 anni di servizio per raggiungere la qualifica apicale.
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