Buona Scuola: si avvicina la deadline per l’approvazione delle deleghe governative con cui verrà completata la riforma della scuola. Solamente 4 progetti di riforma, però, sono stati completati.
Buona scuola, riforma a metà? Rischiano di saltare ben 5 delle 9 deleghe governative previste dalla legge 107/2015.
L’allarme è stato lanciato da Il Sole 24 Ore, secondo il quale solamente quattro deleghe per la riforma della scuola verranno approvate. Ad oggi, quindi, c’è un forte rischio che la riforma della Buona Scuola resti incompiuta a causa di alcuni fattori che stanno ritardando l’approvazione delle varie deleghe.
In questi giorni il nuovo Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli sta sostenendo una vera e propria corsa contro il tempo. Tra tre giorni, infatti, ci sarà la scadenza dei 18 mesi, previsti dalla legge 107/2015, a disposizione del governo per completare la riforma della scuola italiana.
Un anno e mezzo di tempo in cui la precedente amministrazione Giannini non è riuscita a far approvare neppure uno dei nove progetti di riforma. Adesso quindi spetterà alla Ministra Fedeli il compito di mettere d’accordo i vari ostruzionismi interni al sistema scolastico e risolvere i problemi di copertura finanziaria affinché la Buona Scuola venga completata.
Molte deleghe, però, sono ancora incomplete ed ecco perché tre giorni potrebbero non essere sufficienti. A questo punto il rischio che alcune deleghe possano saltare è alto. Ma quali sono le riforme a rischio? Quali invece potrebbero essere approvate nei prossimi giorni? Il Sole 24 Ore ha fatto un punto della situazione; vediamo cosa potrebbe cambiare per la scuola italiana da qui a qualche giorno.
Riforma della scuola, è corsa contro il tempo per l’approvazione delle deleghe
Mancano solo tre giorni alla scadenza dei 18 mesi a disposizione del Governo per completare la riforma della scuola iniziata con la legge 107/2015. In questo poco tempo (la deadline è prevista per il 16 gennaio), i testi dovranno essere approvati in prima lettura dal Governo per poi essere incardinati presso le commissioni parlamentari. Solamente dopo che le commissioni esprimeranno il loro parere, ci potrà essere la votazione finale da parte dell’Esecutivo.
La prima approvazione quindi dovrà avvenire entro lunedì, dopodiché la Fedeli potrà approfittare del transito in commissione per migliorarne gli articolati.
Tuttavia, mentre alcuni testi sono abbastanza completi, e quindi sono pronti per essere approvati dal Governo, per altri siamo ancora in alto mare. Si tratta tra l’altro di deleghe governative legate a temi molto importanti, alcuni dei quali guardano alle esigenze degli studenti.
Al momento l’ipotesi più probabile è che nel Consiglio dei Ministri di sabato 14 gennaio, si voterà solamente su 4 delle 9 deleghe governative. Per le altre 5 deleghe, invece, ci potrebbe essere una proroga di 2 mesi inserita tramite l’emanazione di un decreto ad hoc, dal momento che sembra tramontata la strada del Milleproroghe.
La paura però è che ciò possa creare un precedente pericoloso, poiché questa strada potrebbe essere adottata anche dalle altre amministrazioni che in questi giorni sono alle prese con l’approvazione di alcuni importanti decreti attuativi.
Riforma della scuola: quali deleghe rischiano di saltare?
A questo punto gli insegnanti si chiedono quali saranno le deleghe ad essere approvate in questi giorni, e quali riforme invece rischiano di saltare.
Le indicazioni sulle 9 deleghe che il Governo dovrà approvare in questi giorni le troviamo dai commi 180-185 della Legge sulla Buona Scuola. Nel dettaglio, gli argomenti su cui bisogna legiferare sono:
- a) riordino delle disposizioni normative in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione, che dovrà avvenire tramite la redazione testo unico delle disposizioni in materia di istruzione;
- b) riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, in modo da renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione;
- c) promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione;
- d) revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale;
- e) istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni;
- f) garanzia dell’effettività’ del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale;
- g) promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici e sostegno della creatività connessa alla sfera estetica;
- h) revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero;
- i) adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di Stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze;
Queste sono le nove deleghe, ma come abbiamo appena visto solamente quattro sono pronte per essere approvate. Si tratti di quella con cui si procederà alla riforma dell’infanzia con la nascita del sistema integrato 0-6 (e), quella che introdurrà nuove norme per il reclutamento degli insegnanti (b), quella per la riforma del sostegno (c) e infine quella per l’adeguamento della normativa per le scuole italiane all’estero.
Per le altre 5 deleghe governative, invece, il Miur è ancora in ritardo poiché in alcuni casi il testo non è stato neppure completato. Non si potrà procedere quindi con il riordino delle disposizioni normative con la stesura di un testo unico (a), e anche la riforma della Maturità (i) prevista per l’a.s. 2017/2018 rischia di saltare definitivamente. Per non parlare della non approvazione della delega sul diritto allo studio che avrebbe riguardato la categoria degli studenti, negli ultimi anni già ampiamente sacrificata.
Sul futuro di queste deleghe, quindi, ne sapremo di più già nella giornata di domani poiché il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare i primi quattro provvedimenti. Per gli altri cinque, invece, o ci sarà una proroga oppure la riforma non verrà mai completata.
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