Riforma fiscale, dal taglio delle tasse alla flat tax per i giovani: cosa vuole fare il governo

Stefano Rizzuti

27 Maggio 2023 - 10:48

Le proposte di modifica alla riforma fiscale su cui c’è convergenza tra maggioranza e governo riguardano la flat tax per i giovani, un taglio delle tasse e lo stop al superbollo auto.

Riforma fiscale, dal taglio delle tasse alla flat tax per i giovani: cosa vuole fare il governo

La riforma fiscale cambia, almeno parzialmente. Il governo è pronto a presentare un pacchetto di modifiche alla delega: su alcuni dei 639 emendamenti presentati in commissione Finanze alla Camera c’è già un accordo tra le forze di maggioranza e l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

La prossima settimana verrà valutata l’ammissibilità degli emendamenti, ma intanto parte del governo - soprattutto la Lega - spinge per alcune modifiche alla riforma fiscale. Tra i nodi principali, su cui sembra esserci convergenza nella maggioranza, ci sono lo stop al superbollo auto, la diminuzione delle tasse per i giovani professionisti e una maggiore flessibilità sulle tempistiche per il pagamento delle tasse.

Misure che si inseriscono all’interno della delega la cui attuazione, nelle intenzioni del governo, dovrebbe arrivare nel 2024. Tra i punti principali della riforma fiscale resta l’obiettivo di ridurre le aliquote Irpef da quattro a tre già dal prossimo anno.

La mini-flat tax per i giovani

Uno dei punti su cui si concentra maggiormente la maggioranza riguarda l’introduzione di una mini-flat tax per gli autonomi, che verrebbe estesa anche alle associazioni professionali e alle società di professionisti composte da under 35, secondo quanto anticipa il Messaggero.

Per associazioni professionali, società tra professionisti, società di persone e imprese familiari con al massimo tre professionisti di età inferiore ai 35 anni, esercenti professioni regolamentate e soggetto a controllo ministeriale verrebbe previsto il regime forfetario. Ma solamente se hanno ricavi o compensi non superiori agli 85mila euro annui.

La cancellazione del superbollo auto

Da giorni si parla dello stop al superbollo auto. La maggioranza vuole eliminarlo, andando così a tagliare un altro micro-tributo: è in vigore dal 2011 e consiste in un’addizionale erariale al bollo che riguarda le vetture più grandi, che superano una determinata soglia di kilowattora. La soglia, con l’aumento degli anni di anzianità, si riduce e non si paga più a 20 anni dalla data di costruzione dell’automobile.

Attualmente si prevede l’abolizione del superbollo dal primo gennaio del 2037. Con questa imposta l’erario guadagna circa 100 milioni, a cui si vorrebbe quindi rinunciare. L’idea alla base del superbollo auto è sempre stata quella di generare gettito fiscale attraverso i proprietari di auto sportive e di lusso, un settore che non attraversa periodi di crisi.

Riforma fiscale, le novità su tasse, deduzioni e sostegni

Altro emendamento su cui è già arrivato il parere positivo del governo riguarda la rateizzazione dell’acconto delle imposte di novembre all’anno successivo. Possibile anche un ampliamento dell’uso degli F24 per pagare qualsiasi imposta. Altri temi in discussione riguardano l’abolizione dello split payment, la normativa sulle società di comodo, l’introduzione del garante per il contribuenti. Altra ipotesi al vaglio è quella di aumentare la deducibilità del costo dell’assicurazione contro le calamità naturali. Da valutare, invece, eventuali nuove misure a sostegno della natalità e della disabilità.

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