Ricetta falsa per Ozempic e Mounjaro, cosa si rischia?

Ilena D’Errico

20 Novembre 2025 - 01:22

Cosa rischia chi usa o crea una ricetta falsa per Ozempic, Mounjaro o altri farmaci per il diabete?

Ricetta falsa per Ozempic e Mounjaro, cosa si rischia?

A Bolzano sono esaurite le scorte di vari medicinali per il diabete, a partire da Ozempic e Mounjaro, distribuiti con oltre 150 ricette false che hanno privato delle cure chi effettivamente ne aveva bisogno. Il traffico di farmaci ha raggiunto grosse proporzioni in Trentino Alto Adige, ma il problema è da tempo comune in tutta l’Italia. Nulla di insolito, visto che il mercato nero dei medicinali esiste da sempre, ma è di solito legato all’uso come stupefacenti o alle pratiche mediche non autorizzate. Quello che sta accadendo nell’ultimo periodo con i farmaci impiegati per trattare il diabete, tuttavia, ha motivazioni diverse.

Queste medicine, soprattutto la semaglutide (Ozempic e Wegovy) e la tirzepatide (Mounjaro) vengono impropriamente impiegate per facilitare la perdita di peso, tant’è che nel 2024 le vendite con ricetta bianca hanno registrato un’impennata del 78,7% non attribuibile al normale uso sanitario. Il problema è sempre più grave sotto più punti di vista, ma sicuramente il primo effetto dannoso da considerare è che i pazienti rimangono senza farmaci e anche se non si tratta di terapie salvavita il danno è gravissimo.

In secondo luogo, le persone che usano queste medicine impropriamente (e quasi sempre le acquistano da terzi) rischiano in misura elevata, finanche la morte (una donna di Padova è recentemente finita in coma). Non si può poi dimenticare del danno alle casse delle Asl, considerando anche l’elevato costo di queste medicine e l’uso che avrebbero. Chi falsifica le ricette di Ozempic, Mounjaro, Wegovy o qualsiasi altro medicinale rischia così gravi conseguenze.

Cosa si rischia per le ricette false di Ozempic e Mounjaro

Falsificare le ricette mediche è un reato. Il medico, oltre al profilo disciplinare e deontologico, risponde di falso ideologico per il quale rischia la reclusione fino a 1 anno o la multa da 51 a 516 euro. Il fatto commesso dal privato è punito allo stesso modo, ma con pene ridotte di un terzo. Le pene sarebbero più elevate nel caso in cui si trattasse della cosiddetta ricetta rossa. La sola falsificazione della ricetta medica, per quanto illecita, non è comunque l’accusa più grave che viene mossa a chi prende parte a un vero e proprio commercio illegale di farmaci.

Da questo punto di vista le ipotesi di reato sono molteplici e cambiano a seconda delle modalità specifiche con cui avviene il traffico, ma anche dalla somministrazione e dalle conseguenze dell’assunzione del medicinale. Associazione a delinquere, truffa e ricettazione sono soltanto alcuni dei reati ipotizzabili quando avviene il commercio illegale di medicinali, ma non è comunque da escludere che i rivenditori siano chiamati a rispondere anche di eventuali conseguenze patite dagli acquirenti.

Questi ultimi, pure, rischiano conseguenze assai variabili. Molto dipende dal modo in cui si sono appropriati delle ricette o del farmaco, in quanto potrebbero essere accusati di ricettazione, che è l’esempio più comune. L’acquisto di cose provenienti da un reato è infatti illegale. Al di là dell’aspetto penalmente rilevante, poi, le persone coinvolte potrebbero ricevere anche delle sanzioni amministrative e sicuramente essere chiamate a risarcire il danno procurato. Naturalmente, ci sono poi i gravissimi rischi per la salute di chi assume farmaci senza controllo e senza rispettare le indicazioni mediche.

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