Ricci di mare, occhio a non pescarli: ecco cosa si rischia

Giorgia Bonamoneta

18 Giugno 2023 - 18:51

condividi

Pescare ricci di mare potrebbe costare molto. Ecco cosa si rischia se si pescano ricci di mare quando è vietato.

Ricci di mare, occhio a non pescarli: ecco cosa si rischia

È da poco entrata in vigore una legge regionale che vieta la pesca di ricci. Un decreto ministeriale, già dal 12 gennaio 1995, stabilisce i metodi, le quantità e le dimensioni dei ricci, stabilisce la pesca sportiva e il divieto di pesca di ricci nei mesi di maggio e giugno in tutta Italia.

La norma è nata dall’esigenza di contrastare la diminuzione della specie. Se fino a pochi anni fa la pesca di ricci era artigianale, con l’aumento della domanda è aumentata anche la pesca di tipo intensivo. Le attuali tecniche di pesca sono infatti molto invasive e non rischiano soltanto di danneggiare l’ambiente, ma anche di far scomparire la specie.

Per tutelare l’ambiente e la specie è stata emanata una norma che stabilisce i limiti di prelievo della specie. I controlli sono affidati alla capitaneria di porto, che monitora la pesca intensiva, ma soprattutto la pesca abusiva. Cosa si rischia a pescare i ricci di mare in maniera abusiva nei mesi nei quali è vietata la pratica?

È vietato pescare rischi di mare: ecco dove e quando

Il ministero delle Risorse agricole, Alimentari e Forestali il 12 gennaio 1995 ha disciplinato la pesca del riccio di mare. Il decreto è stato reso necessario tenuto conto delle numerose segnalazioni della pesca in modo indiscriminato, anche a fronte di un’informazione sulla consapevolezza del rischio ambientale collegato a una pesca intensiva di ricci di mare non funzionale. Il problema del 1995 è lo stesso di oggi, infatti l’aumento della domanda di ricci di mare, sia per l’utilizzo nella ristorazione che per l’utilizzo casalingo, hanno comportato rischi ambientali e di riduzione della specie.

A fronte di questi problemi il ministero ha regolato la pesca professione di ricci di mare per dimensioni, quantità a periodi dell’anno. È stato stabilito dall’articolo 2 della disciplina della pesca del riccio di mare che il pescatore professare non può catturare giornalmente più di 1.000 esemplari, mentre il pescatore sportivo non può catturarne più di 50.

A seguire l’articolo 3 disciplina le dimensioni del riccio di mare, che devono essere di una taglia minima non inferiore a 7 cm di diametro, compresi gli aculei. Sia la pesca professionale che quella sportiva sono vietate nei mesi di maggio e giugno, quindi presenta dei limiti temporali ben specifici. Questo vuol dire che nei due mesi di maggio giugno non è possibile pescare i ricci, mentre nei mesi precedenti e nei mesi successivi si può tornare a pescare i numeri sopra stabiliti dalla disciplina.

Cosa rischia chi pesca ricci di mare illegalmente?

Spesso le campagne di informazione e sensibilizzazione non bastano. Raccontare quali sono i rischi di un eccessivo prelievo dei ricci di mare - dalla diminuzione della specie fino alla sua scomparsa, ai danni ambientali e all’ecosistema - per questo la disciplina fin da subito ha stabilito le sanzioni in caso di contravvenzione.

In caso di pesca marittima illegittima si fa riferimento alla legge del 14 luglio 1965, n.963. In questa si legge che pescare in zone e tempi vietati da regolamenti, decreti, ordini e mandati delle autorità amministrativa prevede (salvo se il fatto non costituisca un reato più grave) l’arresto da 1 mese a 1 anno o l’ammenda economica da 1.000 a 3000 euro, oltre la confisca del pescato.

Argomenti

# Legge
# Reato

Iscriviti a Money.it