Retribuzioni convenzionali 2018: sono stati stabiliti i valori delle retribuzioni convenzionali dei lavoratori italiani operanti all’estero. Ecco tutte le novità.
Retribuzioni convenzionali 2018: Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 14 del 18 gennaio 2018 il Decreto 20 dicembre 2017.
Tale decreto fissa, per il 2018, le retribuzioni convenzionali per i lavoratori che prestano la loro attività all’estero.
A decorrere dal 1° gennaio 2018 e fino e a tutto il periodo di paga in corso al 31 dicembre 2018, le retribuzioni convenzionali da prendere a base per il calcolo dei contributi dovuti per le assicurazioni obbligatorie dei lavoratori italiani operanti all’estero sono stabilite nella misura risultante, per ciascun settore, dalle unite tabelle, che costituiscono parte integrante del decreto.
Vediamo di seguito nel dettaglio le tabelle pubblicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Retribuzioni convenzionali 2018: le tabelle pubblicate dal Ministero del Lavoro
Nelle tabelle allegate al decreto ministeriale del 20 dicembre 2017 vengono elencate le retribuzioni convenzionali da prendere a base per il calcolo dei contributi dovuti per le assicurazioni obbligatorie dei lavoratori italiani operanti all’estero, nonché per il calcolo delle imposte sul reddito da lavoro dipendente, a decorrere dal periodo di paga in corso dal 1° gennaio 2018 e fino a tutto il periodo di paga in corso al 31 dicembre 2018.
Nel decreto ministeriale si specifica che i valori delle retribuzioni convenzionali su cui calcolare contributi e imposte è diversa per le varie categorie di lavoratori:
- per gli operai del settore industria e autotrasporti, quadri, dirigenti e giornalisti va verificato il livello di reddito al’interno delle fasce di retribuzione nazionale elencate nelle tabelle;
- per gli operai e impiegati di tutti gli altri settori, è disponibile un valore forfettario per ciascuna categoria e va verificata la qualifica settoriale nella tabella specifica.
Ecco le tabelle allegate al Decreto del 20 dicembre 2017 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Retribuzioni convenzionali 2018: a quali lavoratori si rivolge la normativa?
La circolare del MEF n. 207 /E del 16 novembre 2000 specifica che la normativa può essere applicata ai lavoratori che, pur svolgendo l’attività lavorativa all’estero, in base all’articolo 2 del TUIR continuano ad essere qualificati come residenti fiscali in Italia. Ai fini delle imposte sui redditi, ricordiamo che, si considerano residenti:
- le persone fisiche che per la maggior parte del periodo d’imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente;
- le persone fisiche che per la maggior parte del periodo d’imposta hanno nel territorio dello Stato il domicilio ai sensi del codice civile;
- le persone fisiche che per la maggior parte del periodo d’imposta hanno la residenza ai sensi del codice civile.
Per quanto concerne il computo dei giorni di effettiva permanenza del lavoratore all’estero, si fa presente che il periodo da considerare non deve necessariamente risultare continuativo. Infatti, è sufficiente che il lavoratore presti la propria opera all’estero per un minimo di 183 giorni nell’arco di dodici mesi.
Per ulteriori informazioni i lettori possono consultare il Decreto del 20 dicembre 2017 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali allegato di seguito.
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