Cosa sono il domicilio e la residenza, come si riconoscono e distinguono: la differenza spiegata in modo semplice.
Domicilio e residenza cosa sono e perché sono differenti? Attenzione a non fare confusione perché c’è una netta differenza: sia dal punto vista pratico che legale, indirizzo di residenza e domicilio hanno risvolti diversi, possono coincidere oppure no.
Questi due termini sono tornati alla ribalta con l’emergenza Covid e sono necessari a stabilire quali spostamenti sono vietati e quali consentiti, compilare l’autocertificazione (ove richiesta) e dove fare il vaccino (che adesso si può fare anche fuori dalla Regione di residenza).
Scopriamo che vuol dire domicilio e residenza, le differenze e a cosa servono.
DOMICILIO E RESIDENZA: LA DIFFERENZA
Domicilio e residenza: la differenza
Sono molte le differenze tra domicilio e residenza, sia dal punto di vista giuridico che pratico. Secondo la definizione del Covid civile, il domicilio è il luogo in cui si concentra la sede principale degli affari e degli interessi di una persona mentre la residenza è fissata nel luogo in cui si vota, si ha il medico di famiglia e si può godere di agevolazioni fiscali e di altra natura.
In poche parole presso la residenza si esplica la vita privata familiare di una persona mentre nel domicilio quella lavorativa (si pensi ad un avvocato che elegge il proprio domicilio dove è ubicato lo studio legale). Domicilio e residenza possono trovarsi nella stesso Comune oppure in province e regioni diverse, ed anche fuori dall’Italia.
In genere al domicilio sono recapitate le comunicazioni di lavoro mentre soltanto nel Comune di residenza è possibile richiedere i documenti indispensabili per il matrimonio e richiedere i certificati anagrafici.
Domicilio e residenza, pur essendo concettualmente differenti, spesso coincidono. Invece sono diversi nel caso di un lavoratore o studente fuori sede che risulta domiciliato nella città in cui studia/lavora ma ha conservato la residenza nel Comune di provenienza.
Domicilio: cos’è e significato
Il significato di domicilio è contenuto all’articolo 43, comma 1, del Codice civile:
“Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi [14 Cost., artt. 45 e 46 c.c.].”
Detto a parole semplici, il domicilio è dove si concentra la vita professionale di una persona ed è qui che si ricevono comunicazioni lavorative (anche la visita del medico fiscale), si apre una tutela, la successione a causa di morte oppure la dichiarazione di fallimento della propria impresa.
Il domicilio è temporaneo e non definitivo: non si può votare nel Comune di domicilio e nemmeno scegliere il medico di base.
Residenza: cos’è e significato
Il Codice civile all’articolo 43, comma 2, dà la definizione di residenza:
“Il luogo in cui la persona ha la dimora abituale.”
In altri termini, l’indirizzo di residenza è dove una persona vive in modo non occasionale e non limitato ad un certo periodo dell’anno. Quindi gli studenti universitari fuori sede - pur abitando per diversi mesi in un’altra città - conservano la residenza nel luogo di provenienza, a meno non facciano espressa domanda per modificarla, per esempio per scaricare le spese dell’affitto nella dichiarazione dei redditi.
La residenza è una soltanto ed è importante per capire dove votare e beneficiare di agevolazioni legali/fiscali stabilite in un determinato Comune o Regione, come borse di studio, sussidi e buoni spesa.
Domicilio e residenza possono coincidere?
In molti caso domicilio e residenza coincidono e, quindi, non c’è bisogno di indicare indirizzi differenti all’interno di certificazioni e documenti. Questo accade, ad esempio, quando la sede della vita privata e quella professionale si concentrano nello stesso luogo.
Cosa comporta avere un domicilio diverso dalla residenza? Il principale risvolto pratico è il diverso indirizzo di ricezione della corrispondenza: quella relativa al lavoro nel luogo di domicilio - ad esempio presso la sede del proprio studio professionale - presso la residenza quella personale.
Il domicilio, a differenza della residenza, non deve essere comunicato in Comune o presso altre amministrazioni a meno che non venga espressamente richiesto.
Esempi di domicilio e residenza
Per chiarire al meglio che differenza c’è tra domicilio residenza è utile avvalersi di qualche esempio pratico. Le differenze sono molteplici, ecco le principali:
- al domicilio vengono recapitate le comunicazioni di lavoro (quando si invia la domanda per un concorso pubblico e si indicano due diversi indirizzi per residenza e domicilio è presso quest’ultimo indirizzo che verranno inviate tutte le comunicazioni);
- al domicilio si ricevono le bollette di luce, gas e Internet e telefono;
- nel Comune di residenza si è iscritti nelle liste elettorali e si vota;
- nel Comune di residenza si richiedono certificati anagrafici, il rinnovo della carta d’identità e gli adempimenti in caso di matrimonio;
- nel Comune di residenza si sceglie il medico di famiglia.
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