Omicidio Regeni, rimosso lo striscione dalla Regione Fvg. Fedriga: “Scelta irrevocabile”

Mario D’Angelo

20 Giugno 2019 - 22:29

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Lo striscione «Verità per Giulio Regeni» è stato rimosso dal palazzo della Regione per lasciare spazio agli addobbi per i campionati di calcio europei Under 21

Omicidio Regeni, rimosso lo striscione dalla Regione Fvg. Fedriga: “Scelta irrevocabile”

Farà spazio agli addobbi degli europei Under 21. Il tradizionale striscione giallo di Amnesty International con la scritta “Verità per Giulio Regeni”, ricercatore triestino torturato e ucciso in Egitto, è stato rimosso dal palazzo della Regione Friuli-Venezia Giulia, in Piazza Unità d’Italia a Trieste. Era lì dal 2016, personalmente esposto dalla allora presidentessa di Regione Debora Serracchiani. La decisione dell’attuale presidente, il leghista Massimiliano Fedriga, è irrevocabile.

Manifesto Regeni rimosso da Regione

Il manifesto sulla morte di Giulio Regeni, che oggi avrebbe 31 anni, è stato rimosso per lasciare il posto agli addobbi per i campionati europei Under 21. E non tornerà più. “Anticipando le polemiche che continueranno a susseguirsi ad ogni batter di ciglio, scrive in una nota Fedriga, comunico che lo striscione non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione”.

Il presidente del Fvg Fedriga continua affermando di non aver fatto “rimuovere lo striscione per più di un anno”, nonostante non condividesse “la politica degli striscioni e dei braccialetti”, perché non voleva “portare nell’agone politico la morte di un ragazzo”.

Già nelle settimane scorse lo striscione di Amnesty International era stato oggetto di una polemica analoga. A Ferrara, con la vittoria del Carroccio alle elezioni comunali, una bandiera della Lega aveva coperto la scritta di solidarietà al ricercatore.

Genitori di Giulio chiedono ritiro ambasciatore al Cairo

La decisione di Fedriga è arrivata il giorno successivo all’appello dei genitori di Giulio, Paola e Claudio, per il ritiro immediato “dell’ambasciatore italiano al Cairo”. Il governo di al Sisi è stato più volte criticato da organismi internazionali e da importanti testate giornalistiche per l’ambigua posizione sull’omicidio e ipotesi di depistaggi sulle indagini.

Cercano di sabotare il nostro lavoro per la ricerca della verità sulla morte di Giulio”, aveva denunciato giorni fa la Commissione egiziana per i diritti e la libertà, cui la famiglia di Regeni si è rivolta per la propria difesa.

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