Reddito di cittadinanza regionale: come può funzionare e quante possibilità ci sono che venga attuato

Simone Micocci

8 Febbraio 2023 - 12:18

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Il Reddito di cittadinanza potrebbe tornare su base regionale? La promessa di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, in vista delle prossime elezioni.

Reddito di cittadinanza regionale: come può funzionare e quante possibilità ci sono che venga attuato

Il Reddito di cittadinanza potrebbe tornare, ma stavolta su base regionale: a rilanciare la proposta è Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, che preso atto della volontà del governo Meloni di cancellare il sostegno a partire dal prossimo anno sta pensando a una soluzione per reintrodurlo.

Ed è per questo che nel programma del Movimento 5 stelle per la campagna elettorale per le regionali 2023 è spuntato il Reddito di cittadinanza regionale, una misura che potrà essere “integrativa o sostitutiva” di eventuali altri aiuti di Stato previsti dal governo Meloni.

Chi sta per perdere il Reddito di cittadinanza, quindi, ha interesse a capire come funzionerà la misura sul piano regionale e soprattutto quante possibilità ci sono affinché una tale proposta possa concretizzarsi. Facciamo chiarezza a riguardo.

Reddito di cittadinanza regionale, come può funzionare

Preso atto che l’addio al Reddito di cittadinanza nazionale è inevitabile, Giuseppe Conte ha promesso che nelle regioni governate dal Movimento 5 stelle - comprese Lazio e Lombardia laddove i pentastellati dovessero vincere le prossime elezioni - verrà reintrodotta una misura simile che ovviamente interesserà solamente i cittadini residenti sul territorio.

D’altronde, è facoltà delle regioni prevedere delle misure di welfare che possano essere sostitutive, o integrative, a quelle previste a livello nazionale. Ad esempio, molte regioni hanno un loro bonus nido, il quale si aggiunge al rimborso nazionale erogato annualmente dall’Inps.

Nulla, quindi, vieterebbe a un Consiglio regionale guidato dal Movimento 5 stelle d’introdurre una misura di sostegno simile al Reddito di cittadinanza. A tal proposito, Giuseppe Conte intervenuto su 7 Gold, ha spiegato i vantaggi di questa misura, in quanto trattando il Reddito di cittadinanza non più su base nazionale ma regionale sarebbe possibile adattarne l’importo al costo della vita, o comunque legarne i requisiti alle condizioni specifiche economiche e sociali di quella particolare regione.

Ad esempio, in una regione dove il costo della vita è più alto si potrebbe prevedere una soglia di accesso alla misura più elevata, oltre a prevedere un’integrazione mensile maggiore rispetto a quanto riconosciuto nelle regioni più “povere”.

Una misura che verrebbe affiancata da quella prevista dal governo centrale: ricordiamo, infatti, che nonostante Giorgia Meloni abbia confermato l’addio al Reddito di cittadinanza a partire dal prossimo anno, ci sarà comunque una misura alternativa che andrà a tutelare le fasce deboli della popolazione.

Una sorta di “nuovo Reddito d’inclusione” ha spiegato la ministra del Lavoro Marina Calderone. In tal caso, il Reddito di cittadinanza regionale andrebbe a tutelare invece gli esclusi da tale misura, mentre a coloro che ne avranno diritto potrebbe servire per integrare l’importo percepito laddove l’importo del sostegno nazionale dovesse risultare più basso di quello regionale.

Quante possibilità ci sono che venga introdotto?

Intanto per far sì che possa esserci un Reddito di cittadinanza su base regionale è necessario che il Movimento 5 stelle possa tornare a governare in quale regione. Il che per il momento non sembra possibile, poiché secondo le ultime previsioni il Movimento 5 stelle non ha molte probabilità di vincere, né nel Lazio né in Lombardia.

In ogni caso la proposta di un Reddito di cittadinanza regionale resterà nei programmi del Movimento 5 stelle e quindi potrà essere approvato laddove in futuro dovesse tornare a governare in qualche regione d’Italia.

Da chiarire anche la fattibilità economica di una tale proposta: il Reddito di cittadinanza è costato 10 miliardi di euro l’anno e le capacità di spesa delle Regioni è ben diversa da quella dello Stato. Pensare a una misura regionale potrebbe essere possibile in quelle zone dove il numero di percettori di Rdc è stato limitato, ma in altre - vedi ad esempio le regioni del Sud Italia dove c’era la più alta concentrazione di beneficiari - la spesa da affrontare potrebbe essere insostenibile.

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