Recupero crediti, in quello aggressivo queste frasi sono bugie

Patrizia Del Pidio

5 Maggio 2025 - 10:39

Con il recupero crediti aggressivo vengono messe in atto dei comportamenti illeciti da parte delle agenzie che se ne occupano. Le minacce fatte al debitore, in molti casi, sono bugie.

Recupero crediti, in quello aggressivo queste frasi sono bugie

Il recupero crediti serve a ottenere il pagamento di una somma dovuta da un debitore e a occuparsene, solitamente, è affidato a una organizzazione specializzata nel farlo. Solitamente per recuperare il credito si parte con un sollecito bonario che richiede il pagamento che può essere recapitato con una email, una telefonata o sotto forma di lettera cartacea. In questa prima fase, come si può notare, si esula dalla formalità si cerca, appunto, di recuperare le somme in maniera bonaria e amichevole. Ovviamente se non si riesce a ottenere nulla, si procede, poi, con una diffida formale.

In base al nuovo “Galateo per il recupero crediti”, si deve inizialmente cercare una soluzione con il debitore per informarlo della situazione e agevolare in ogni modo il pagamento (tramite negoziazioni o proposte di rateizzazione). Da tenere presente che le aziende specializzate guadagnano dall’operazione del recupero crediti (si basa proprio su questo il lavoro che svolgono) e proprio per questo molte volte mettono in atto pratiche che non sono propriamente legittime.

Minacce e recupero aggressivo

In molti casi, come ha denunciato l’Unione nazionale consumatori, gli agenti del recupero crediti mettono in atto minacce che non sono veritiere e in alcuni casi viene anche violata la privacy del debitore (in questo caso le pratiche sono illegittime). Si tratta di quello che viene definitivo recupero crediti aggressivo mentre le aziende che operano nel settore dovrebbero ricoprire un ruolo di intermediazione tra debitore e creditore.

Le società di recupero credito, quindi, attuano politiche abbastanza aggressive per arrivare allo scopo e in alcuni casi violano i diritti del debitore, che è pur sempre un consumatore. Lo scopo è quello di ottenere il denaro a ogni costo mettendo in atto comportamenti ai limiti del legale. Chiamate continue al telefono, sia sul fisso che sul cellulare, invio di messaggi di testo, comunicazioni telefoniche preregistrate che ricordano la pendenza.

Il pressing effettuato sul debitore sfocia anche in visite a domicilio e sul posto di lavoro con operatori che si permettono di lasciare anche comunicazioni affisse sulla porta di casa in piena violazione della privacy del cittadino.

Le bugie a cui non credere

Nei loro contatti, queste società di recupero crediti aggressivo, utilizzano anche delle minacce che hanno lo scopo di spingere il debitore a pagare subito. Nella maggior parte dei casi, però, le minacce sono bugie o cose che non possono verificarsi nell’immediato.

Da tenere presente che nella maggior parte dei casi le agenzie di recupero crediti si occupano del recupero di crediti al consumo, ben diversi da quelli finanziari o fiscali. Questa distinzione è importante per smascherare le bugie con cui gli operatori tentano di minacciare il consumatore con debiti:

  • non esiste il pericolo di finire in prigione in caso di debito al consumo (si tratta di un illecito amministrativo e non penale);
  • non esiste nell’immediato il pericolo di finire in bancarotta poiché prima è necessario che sia emesso un decreto ingiuntivo o una pronuncia del giudice;
  • non esiste nell’immediato neanche il pericolo di pignoramento perché anche in questo caso serve un provvedimento del giudice;
  • il debito al consumo (una bolletta non pagata ad esempio) non comporta neanche il rischio di essere iscritti alla banca dati dei cattivi pagatori (che è riservata ai debiti finanziari come le rate nel mutuo non pagate, ad esempio).

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