Ratifica del MES imminente (ma a una condizione)

Luna Luciano

15 Ottobre 2023 - 14:30

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Il Governo Meloni potrebbe presto ratificare il MES, ma aggiungendo una clausola: ecco quale. Vediamo cosa può accadere e se la ratifica del MES minaccia la stabilità della maggioranza.

Ratifica del MES imminente (ma a una condizione)

Restano solo 15 giorni al Governo per decidere se l’Italia ratificherà o meno il MES, e sembra che ci siano i primi cedimenti.

E se il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a ogni vertice europeo ha cercato di temporeggiare il più possibile, adesso sa che il tempo sta per scadere e attende impazientemente una risposta dalla premier Giorgia Meloni.

Entro due settimane scadranno, infatti, i quattro mesi guadagnati dal Governo, grazie a una sospensiva votata dal Parlamento a fine giugno per rinviare l’esame della ratifica della riforma del fondo salva-Stati.

All’Eurogruppo di lunedì 16 ottobre, il ministro dell’Economia potrà un’ultima volta discolparsi con i colleghi, dicendo che il governo si è rimesso al Parlamento, tentato di trovare una giustificazione a un ritardo che Bruxelles ritiene inaccettabile. Infatti, il 13 ottobre il direttore generale del Meccanismo europeo di stabilità (MES), Pierre Gramegna, ha rimproverato l’Italia.

Giorgetti sa che non resta molto più tempo e lo sa anche Giorgia Meloni, che sembra sia disposta a ratificare il MES ma a una condizione: ecco quale e cosa potrebbe accadere. Di seguito tutto quello che serve sapere sull’argomento.

Ratifica del MES imminente ma a una condizione: ecco quale

L’Italia è l’unico Paese a non aver ratificato la riforma del Mes, uno strumento che, dal 2024, dovrebbe garantire la stabilità del sistema bancario europeo. E sarà proprio questo di cui chiederanno conto a Giorgia Meloni gli altri Stati membri Ue il 26-27 ottobre, quando a margine del Consiglio europeo si terrà anche l’Euro Summit, la riunione ristretta dei Paesi della moneta unica.

Eppure proprio sul MES, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, potrebbe aver pronta già la soluzione (o meglio una via d’uscita) che soddisfi l’Europa e che tenti di rimanere coerente con quanto dichiarato durante la campagna elettorale. Sembrerebbe che il piano di Giorgia Meloni sia quello di far votare a maggioranza la riforma, quindi ratificare il MES ma integrando il testo con una clausola in cui verrà scritto che l’Italia non accederà mai al fondo.

Una decisione dalla quale traspare un cedimento di Fratelli d’Italia. Anche nelle parole di Marco Osnato (FdI), presidente della commissione Finanze della Camera, si può leggere lo stesso cedimento.

Finalmente è giunta l’ammissione che non è soltanto l’Italia ad aver bisogno dell’Europa, ma anche l’Europa ad aver bisogno dell’Italia. Soprattutto per il Mes, un fondo cui l’Italia contribuisce con oltre 125 miliardi di capitale di cui 14 versati. Con l’entrata in vigore del nuovo trattato diverrebbe una rete di protezione pubblica per le banche più esposte a difficoltà: noi non ne avremmo alcuna necessità, a differenza di altri nell’Ue.

Parole che cercano di dissimulare il via libera da parte del Governo alla ratifica del MES, ma dalle quali emerge comunque la vivida discrepanza tra quanto dichiarato dalla premier pochi mesi fa, quando replicava alla domanda dei giornalisti su quando avrebbe ratificato il MES, rispondendo con un secco “Mai”.

La ratifica del Mes minaccia la maggioranza? Cosa farà la Lega

L’incoerenza della Meloni che prima dichiarava che mai avrebbe approvato la ratifica, e che oggi potrebbe decidere invece di approvarla ma a una condizione, potrebbe in realtà gravare non solo sul suo partito, ma minacciare la maggioranza.

Sarà difficile, infatti, far digerire la ratifica alla Lega, la quale potrebbe trovare l’arma “perfetta” per la campagna elettorale. Non solo. La ratifica del MES rischia di spaccare la maggioranza. Proprio negli ultimi giorni, infatti, il responsabile economico della Lega, il senatore Alberto Bagnai ha risposto alle domande di chi domandava cosa avrebbero fatto per il MES in maniera lapidaria: “Faremo le barricate”.

In ogni caso la sensazione è che la Lega, alla fine, potrebbe decidere di far passare il testo, proprio per evitare un’implosione della maggioranza. Ma quale sarà il prezzo da pagare? Stando agli esperti Salvini potrebbe alzare lo scontro in piena corsa per le europee, lasciando che sia Giorgia Meloni l’intera responsabilità dell’improvviso cambio di rotta politica che i sovranisti avevano sempre condotto assieme. In un modo o nell’altro la ratifica del MES potrebbe risultare un’arma a doppio taglio per la premier.

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