Questo radar sarà il terrore degli automobilisti, rischio multe da 135 euro

Ilena D’Errico

1 Aprile 2024 - 12:25

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Questo radar sarà il terrore degli automobilisti: rilevazione e automatica multa fino a 135 euro per chi supera i limiti. Ecco di cosa si tratta e dove succede.

Questo radar sarà il terrore degli automobilisti, rischio multe da 135 euro

Mentre gli italiani sono alle prese con la riforma del Codice della strada, che pur non essendo in vigore già preoccupa con le nuove sanzioni, c’è chi se la passa peggio. Gli automobilisti francesi dovranno fare i conti con nuovi radar per l’inquinamento acustico che possono costare multe fino a 135 euro anche ai conducenti che non commettono apparenti infrazioni.

L’uso di questi dispositivi in Francia è già iniziato nel 2022 in via sperimentale, ma si appresta a diventare ben più serio, grazie a un numero maggiore di apparecchi e al rinnovo altamente tecnologico degli stessi. Questo nuovo radar sonoro sarà presto il terrore degli automobilisti in viaggio in Francia e non solo dei residenti. Le auto francesi, infatti, sono generalmente omologate per non superare i limiti acustici. Anche in Italia sono previste norme in tal senso, ma per ora siamo uno dei Paesi più rumorosi d’Europa a livello di traffico.

Ecco cosa c’è da sapere.

Nuovo radar in Francia, multe fino a 135 euro

La Francia ha posto una stretta all’inquinamento acustico provocato dai veicoli, con sanzioni che mirano a ridurre il rumore, soprattutto quello causato dai tubi di scappamento modificati, che peraltro non sono conformi alle normative di sicurezza. In seguito a una fase sperimentale, avviata per l’appunto con l’impiego di radar sonori in varie aree urbane, il governo francese ha quindi fissato la soglia massima a 85 decibel.

La stragrande maggioranza dei veicoli francesi è omologata per non superare gli 80 decibel, quanto basta per evitare di superare il limite e non rischiare spiacevoli sanzioni. Come anticipato, tuttavia, le multe sono dietro l’angolo per chiunque guidi veicoli con modifiche personali apportate - interessando soprattutto i motocicli - e chi viaggia sul territorio con veicoli stranieri.

I radar sono stati installati nel 2022 in fase sperimentale in soli 7 Comuni francesi, in particolare:

  • Parigi;
  • Nizza;
  • Tolosa;
  • Bron;
  • Saint-Lambert;
  • Rueil-Malmaison;
  • Villeneuve-le-Roi.

Nel corso del 2023 il numero dei dispositivi è aumentato di 200 apparecchi, con un notevole rallentamento nel piano previsto, poiché è stata data priorità al loro rinnovamento tecnologico. Per tutta la fase sperimentale, le rilevazioni sonore non hanno quindi portato ad alcuna sanzione, ma una volta approvati i radar costeranno multe fino a 135 euro per i guidatori di veicoli che superano il limite acustico consentito. Ci sarà comunque la possibilità di pagare entro 15 giorni dalla contravvenzione la sanzione ridotta a 90 euro.

Si tratta di una multa di 4^ classe, come individuata dall’articolo R318-3 del Codice della strada francese. I dispositivi sono dotati sull’antenna di numerosi sensori volti a misurare il rumore prodotto da ogni veicolo e in seguito all’approvazione saranno installati in modo diffuso sul territorio, con annessa l’automatica emissione di verbali per l’infrazione. Aprirà le danze il radar sonoro di Bron, una cittadina della periferia di Lione, che sarà attivo in tutto e per tutto a partire dal nuovo anno scolastico.

Norme italiane sull’inquinamento acustico

Anche in Italia la legge, insieme a vari provvedimenti ministeriali e ordinanze degli enti locali, si preoccupa di regolamentare l’inquinamento acustico limitando l’emissione di decibel da parte dei veicoli.

L’articolo 350 del regolamento di attuazione del Codice della strada impone che la musica all’interno dell’abitacolo non superi la soglia massima di 60 decibel Laeq (livello continuo equivalente), anche per evitare distrazioni alla guida, infatti la misurazione avviene a circa 10 cm dall’orecchio del conducente con finestrini e porte chiuse. Superare la soglia costa una multa da 42 a 173 euro.

La medesima sanzione si applica in caso di altri rumori prodotti dal veicolo, così come previsto dall’articolo 155 del Cds, e non ricollegabili all’uso ordinario, tra cui quello dei dispositivi di segnalazione sonora usati impropriamente oppure della marmitta. Oltretutto, se quest’ultima è stata modificata o comunque è priva di collaudo si rischia anche una multa da 430 a 1.731 euro e il ritiro della carta di circolazione.

A livello generico, le auto devono produrre rumore non superiore a 68 decibel, come sancito dall’Unione europea, ma si attende nei prossimi anni un’ulteriore riduzione del limite. Non ci sono, per il momento, sistemi di rilevazione acustica analoghi a quelli francesi.

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