Quando due superpotenze si rilassano, qualcuno vince nell’ombra. E non è né americano né cinese. È europeo, e domina la tecnologia che tutti vogliono.
                                    
                                    
                                    
                                     
                                    
                                    
                                     
                                        
                                    
                                     
                                    
                                    
                                    
                                    
                                    
                                    Due ore di incontro, nessun accordo formale, ma un cambio di tono sostanziale. È quanto emerso dal vertice di Busan tra Donald Trump e Xi Jinping: dazi ridotti dal 57% al 47%, taglio al 10% per i prodotti legati al fentanyl, e la promessa di nuovi negoziati ad aprile a Pechino. Sul tavolo, oltre al commercio, anche temi come la soia, le terre rare e perfino la cooperazione sull’Ucraina.
Un vertice che, a prima vista, sembra un nulla di fatto. Ma per i mercati, ogni segnale di distensione tra Washington e Pechino vale oro, e in senso quasi letterale. Perché dietro la tregua apparente si nasconde un vincitore inaspettato: ASML, il colosso olandese della litografia avanzata, che di fatto rappresenta la chiave tecnologica della rivalità USA-Cina.
Il cuore tecnologico della tregua
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