Dal noleggio alla ripresa con un fatturato di quasi 2 miliardi di dollari: il caso Hertz, colosso del noleggio auto.
Dall’istanza di fallimento a un fatturato di quasi 2 miliardi di dollari: questa è la storia di Hertz.
La società famosa in tutto il mondo per il servizio di noleggio auto ha vissuto un periodo di profonda crisi quando la sua attività è stata colpita durante la pandemia di coronavirus. All’epoca, con quasi 19 miliardi di dollari di debiti e circa 38.000 dipendenti in tutto il mondo alla fine del 2019, Hertz è emersa come una delle più grandi aziende travolte dallo shock pandemico.
Oggi, con un fatturato di 1,81 miliardi di dollari (risultati trimestrali di maggio 2025) la società si è nettamente ripresa, anche se gli ultimi risultati sono stati deludenti rispetto alle aspettative di Wall Street.
Il fallimento, però, resta un ricordo del passato per Hertz. Come ha fatto a superarlo? Una combinazione di ristrutturazione finanziaria, cambiamenti nella leadership, sostegno degli investitori e riposizionamento strategico hanno supportato la società.
Dal fallimento alla ripresa: il caso Hertz
Con l’arrivo della crisi pandemica, la domanda nel settore dei viaggi si è esaurita, in particolare tra i viaggiatori d’affari, essenziali per l’attività di noleggio di Hertz. I problemi dell’azienda, però, sono stati più gravi del solito a causa della complessità del suo bilancio, che includeva oltre 14 miliardi di dollari di debito cartolarizzato.
I proventi di questi titoli finanziavano l’acquisto di veicoli che venivano poi concessi in leasing a Hertz in cambio di rate mensili (che aumentano con il calo del valore delle auto). Il doppio colpo si è quindi rivelato troppo duro per la Hertz, che il 22 maggio presentò istanza di fallimento, non riuscendo a effettuare un pagamento di 400 milioni di dollari ai creditori.
Nel 2021, il gruppo Knighthead Capital Management e Certares Management ha investito circa $5,9 miliardi per rilevare Hertz e guidarne la ristrutturazione. Questi investitori hanno permesso alla società di ripagare completamente i debiti e superare il fallimento con un bilancio più sano, tanto che nel mese di giugno 2021, Hertz è ufficialmente uscita dal Capitolo 11.
Nel frattempo, Hertz ha firmato accordi con Tesla, Polestar e GM per l’acquisto di veicoli elettrici (EV) e ha adottato una strategia per posizionarsi come azienda di autonoleggio “green” e tecnologicamente avanzata. Il rilancio del brand è avvenuto anche attraverso partnership con Uber, Lyft e compagnie di viaggi aziendali.
Nonostante la forte ripresa, Hertz ha comunque incontrato nuove difficoltà con la gestione della flotta di auto elettriche, dovendo vendere una parte significativa dei veicoli EV a causa di costi di manutenzione elevati, domanda inferiore alle attese, problemi con i margini di profitto.
In un contesto economico diventato molto incerto, inoltre, anche la ristrutturata società di noleggio auto sta affrontando i nodi della minore domanda.
Quanto guadagna oggi la società Hertz?
Nei risultati trimestrali presentati dall’azienda a maggio 2025, Hertz ha evidenziato un calo del fatturato di quasi il 13%, attestandosi a 1,81 miliardi di dollari, e una perdita netta rettificata ridotta a 1,12 dollari ad azione, in calo del 13% rispetto all’anno precedente.
Hertz ha affermato che le minori entrate sono state dovute principalmente alla riduzione della capacità della flotta, in calo dell’8% su base annua. L’azienda ha registrato una moderazione nella domanda di prenotazioni da parte di aziende, enti governativi e clienti statunitensi.
L’utilizzo dei veicoli, sebbene in aumento di tre punti percentuali su base annua, è rimasto storicamente basso, al 79%. Le prenotazioni anticipate sono aumentate per i clienti leisure, ma la domanda da parte di aziende e pubblica amministrazione è diminuita. Il fatturato giornaliero per veicolo è diminuito del 5%, attestandosi a 53,38 dollari, in parte a causa di un eccesso di offerta di veicoli in alcuni mercati.
I CEO Hertz ha però annunciato che la “roadmap ’Back-to-Basics’ sta funzionando”, grazie al focus sui pilastri fondamentali quali una gestione disciplinata della flotta, l’ottimizzazione dei ricavi e un rigoroso controllo dei costi.
Nonostante la domanda rimanga instabile, le migliori prospettive di remarketing sono uno dei diversi fattori che portano Hertz a prevedere con sicurezza il pareggio di bilancio nel secondo trimestre e un utile netto positivo nel terzo trimestre.
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