I ciclisti dovrebbero ricordare questa regola poco conosciuta (e poco rispettata) per evitare pericoli e multe salate.
Le regole per le biciclette vengono spesso sottovalutate, un grave pericolo per l’incolumità e il portafoglio. Chi circola in bici deve rispettare diverse regole generali del Codice della strada, oltre alcune disposizioni specifiche. Queste norme sono fondamentali per evitare pericoli, intralci e multe. Eppure, la maggior parte dei ciclisti non le conosce tutte e rischia così pesanti sanzioni. Il fraintendimento deriva dal fatto che la bici viene considerata un mezzo meno pericoloso, dal punto di vista di danni che può provocare rispetto a un’auto per esempio, e dalla particolare vulnerabilità dei conducenti.
Proprio la tutela dei ciclisti, enormemente esposti a rischi per la propria incolumità, richiede accorgimenti dedicati. In altre parole, non è sufficiente che i conducenti degli altri veicoli rispettino le norme. Per ridurre al minimo i possibili incidenti e soprattutto i danni di eventuali sinistri è essenziale che anche le bici siano guidate con prudenza, nel rispetto della legge. Ecco perché le violazioni possono essere sanzionate con grande severità, con maxi-multe che non hanno nulla da invidiare a quelle per automobilisti e motociclisti.
Questa regola del Codice della Strada è poco conosciuta ai ciclisti
Come anticipato, le regole previste appositamente per chi conduce le biciclette sono numerose e non sempre conosciute in maniera adeguata. Ve n’è una in particolare che tanti ciclisti non conoscono o che comunque parte di essi non rispettano, come la cronaca di questi giorni purtroppo ricorda. Si tratta del divieto di guida contromano, che a dispetto di ciò che molti pensano si applica alla generalità dei veicoli su strada, comprese le biciclette tranne che in particolari eccezioni.
Il punto di riferimento è l’articolo 143 del Codice della strada, che impone anche ai velocipedi la circolazione nel senso di marcia. La guida delle bici contromano che spesso si vede nelle strade italiane è infatti quasi sempre contraria alle regole, essendo ammessa soltanto nelle piste ciclabili a doppio senso di marcia e nei tratti appositamente individuati dal Comune. Questi ultimi sono segnalati dai cartelli e devono comunque avere le seguenti caratteristiche:
- larghezza della strada di almeno 4,25 metri;
- divieto di transito ai mezzi pesanti;
- divieto di sosta per le auto;
- limite di 30 km/h o Ztl.
Da adesso si rischiano maxi-multe
Chi va in bici contromano al di fuori delle deroghe ammesse rischia una multa da 167 a 665 euro, come per qualsiasi altro veicolo. La sanzione aumenta a un intervallo tra 327 e 1.308 euro quando la guida contromano avviene in condizioni di scarsa visibilità (tra cui la presenza di curve e raccordi convessi) o su strada divisa a carreggiate separate. Questa sanzione è valida e applicabile tutto l’anno, ma in questo periodo il rischio di multe è davvero elevato. La massiccia mobilitazione estiva ha infatti richiesto anche un aumento dei controlli su strada, che inevitabilmente si traducono in un maggiore numero di multe. La guida contromano limita inoltre la tutela in caso di incidente, potendo configurare una corresponsabilità.
Altre regole importanti
Restando nell’ambito dei comportamenti sanzionati perché rischiosi per i ciclisti, è opportuno ricordare che la bici, al pari di ogni veicolo circolante, deve avere specifiche caratteristiche. Tra queste, ci sono anche il campanello, fondamentale per segnalare la propria presenza, le luci anteriori bianche o gialle, le luci posteriori rosse e i catadiottri per la circolazione notturna. In mancanza di questi elementi si rischia una multa da 26 a 102 euro, oltre anche in questo caso alle spiacevoli ripercussioni in caso di incidente. Le stesse sanzioni sono applicate ai ciclisti che restano in sella sull’attraversamento pedonale, senza ovviamente che sia presente l’apposita segnaletica ciclabile e tolte le eccezioni per i più piccoli (accompagnati).
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