Quanto spenderemo per pubblicizzare il Ponte sullo stretto (che ancora non esiste)

Luna Luciano

07/05/2023

08/05/2023 - 16:36

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La Lega ha già stabilito quanto costerà la campagna pubblicitaria del Ponte sullo stretto di Messina. Ponte che ancora non esiste e per il quale si è in attesa della revisione del progetto.

Quanto spenderemo per pubblicizzare il Ponte sullo stretto (che ancora non esiste)

Il Ponte sullo stretto di Messina non esiste ancora, eppure la Lega ha già stabilito il prezzo per realizzare la campagna pubblicitaria. È questo l’oggetto dell’emendamento che è stato presentato in commissione Infrastrutture alla Camera da Francesco Battistoni di Forza Italia e Domenico Furgiuele della Lega.

Il Ponte sullo stretto è ormai da decenni uno dei cavalli di battaglia della propaganda politica di destra, basti pensare che fin dal 2002 il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, aveva garantito la realizzazione del ponte che collegasse la Calabria e la Sicilia, in modo da completare il corridoio TEN-T scandinavo mediterraneo.

In realtà della realizzazione di un Ponte sullo stretto se ne discuteva già all’epoca dei romani nel 251 a.C. come raccontato da Plinio il Vecchio, mentre il progetto politico volto all’emancipazione del Mezzogiorno, nasce nel 1866 e da allora sono stati numerosi i progetti studiati ma mai realizzati, nonostante lo stesso ponte sia stato poi inserito negli anni ’90 nella realizzazione del corridoio TEN-T (reti transeuropee dei trasporti).

Ora la Lega di Matteo Salvini, pur non avendo ancora ricevuto i risultati della revisione del progetto, è pronta a creare una campagna che pubblicizzi il Ponte sullo Stretto. Intanto dall’opposizione giungono le prime proteste. È quanto mai opportuno conoscere qual è il prezzo stabilito per pubblicizzare il Ponte sullo stretto, la cui sola realizzazione dovrebbe costare 4,5 miliardi euro, come stimato dalla Webuild, la società a capo del consorzio Eurolink, che si è aggiudicato la gara per la sua realizzazione.

A questa somma poi è necessario aggiungere i costi per la realizzazione di ulteriori ma necessari interventi, che prevedono opere di collegamento e potenziamento della rete stradale e ferroviaria in entrambe le Regioni, oltre a un numero considerevole di interventi di riqualifica del territorio e di mitigazione del rischio idrogeologico. Il valore complessivo quindi della realizzazione del progetto è stata stimata di 11 miliardi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Quanto spenderemo per pubblicizzare il Ponte sullo stretto che ancora non esiste?

Come ormai è ben risaputo, la realizzazione complessiva del Ponte sullo stretto, con annesse operazioni accessorie, dovrebbe arrivare a costare ben 11 miliardi, senza contare i costosi lavori di manutenzione. L’esecutivo per avviare i cantieri dovrebbe essere pronto entro la seconda metà di dicembre.

Eppure, ancora prima di attendere i risultati della revisione del costoso progetto, la Lega del ministro Matteo Salvini ha già presentato un emendamento per stabilire i costi della campagna pubblicitaria dello Ponte sullo stretto.

Stando all’emendamento presentato in commissione Infrastrutture alla Camera da Francesco Battistoni di Forza Italia e Domenico Furgiuele della Lega, il progetto per la pubblicizzazione del Ponte sullo stretto dovrebbe costare un milione di euro all’anno dal 2024 al 2030.

In totale, quindi, spenderemo 7 milioni di euro per pubblicizzare il Ponte sullo Stretto che non c’è. Somma che sarà data al consorzio Eurolink, la società general contractor incaricata dalla Società Stretto di Messina spa di progettare e realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina.

Polemiche sulla pubblicizzazione del Ponte sullo stretto (che ancora no c’è)

Dopo la presentazione dell’emendamento che vede stanziare ben 7 milioni di euro per la pubblicizzazione del Ponte sullo stretto, prima ancora che si conoscano i risultati della revisione, numerose sono state le proteste e le polemiche da parte dell’opposizione.

Il primo a prendere parola è stato il deputato Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e sinistra, il quale ha affermato che i 7 milioni di euro altri non sono che il simbolo del modo di fare propaganda da parte della destra:

Sette milioni per la propaganda sul ponte. Questo emendamento è il simbolo della filosofia della propaganda del Ponte sullo Stretto di Messina, ovvero la mangiatoia di soldi pubblici dello Stato per sostenere un’opera che non ha un piano tecnico economico di fattibilità.

La realizzazione del Ponte sullo stretto non è altro che un progetto che sottrarrà, per Bonelli, risorse alle priorità del Mezzogiorno. A oggi infatti, almeno su carta, risultano essere stati approvati nuovi finanziamenti e investimenti per potenziare il Sud Italia, tra questi ricordiamo la nuova linea ferroviaria AV Salerno - Reggio Calabria. In ogni caso, però, non si può non ricordare che oltre il 73% delle opere pubbliche di interesse regionale e locale sospese in Italia si trova nel Mezzogiorno, vittime dei ritardi e degli sperperi di pubbliche amministrazioni o mafie. Questo è il quadro che emerge da una elaborazione di Centro Studi Enti Locali basata sui dati del 2021 trasmessi dalle Regioni al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

Un esempio tra tutti? La diga di Gimigliano, in provincia di Catanzaro, doveva essere la più grande d’Europa e doveva risolvere i problemi di approvvigionamento idrico di mezzo milione di persone: l’ottimismo era tanto che il lago venne disegnato sulle cartine prima ancora di esistere. Ancora oggi, dopo 40 anni, non è mai stato realizzato.

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