Il Milan finora è l’assoluto protagonista del calciomercato: ecco tutte le cifre per capire quanto può spendere il club e il piano per il Fair Play Finanziario.
Calciomercato Milan: i rossoneri finora sono stati gli autentici padroni delle trattative estive, vediamo allora il piano per il Fair Play Finanziario e lo stato delle liquidità del club per capire quanto ancora può spendere.
La serie di grandi colpi di mercato messi a segno dal club del neo presidente Yonghong Li, ha riportato il Milan ai fasti dell’era d’oro di Silvio Berlusconi. Acquisti roboanti che però andranno a incidere sulle casse societarie.
Il saldo tra il mercato in entrata e quello in uscita del club di via Turati al momento infatti è da profondo rosso, nonostante questo il duo Fassone-Mirabelli non sembrerebbe essere intenzionato a fermarsi regalando a mister Montella anche un grande centravanti.
Vediamo allora come è stato possibile per il Milan realizzare questo mercato eccezionale, che ancora sembrerebbe non essere finito, oltre a capire come la società intenderà poi far fronte ai parametri del Fair Play Finanziario.
Il calciomercato del Milan
Finora è stato un calciomercato scoppiettante quello italiano. Merito questo soprattutto del Milan, che ha compiuto un’autentica rivoluzione acquistando finora ben dieci giocatori, aspettando l’undicesimo che dovrebbe essere il grande bomber.
Più in generale, anche se molte delle big finora sono rimaste sornione, sono tornate a girare le grandi cifre come qualche anno fa. Un dato questo che per qualcuno potrebbe essere segno di una nuova bolla speculativa nel calcio italiano, così come avvenne all’inizio di questo millennio dove la Serie A venne salvata dal discusso decreto Spalmadebiti.
Tornando ai giorni d’oggi e al Milan, in molti si sono chiesti come potesse la società rossonera permettersi di realizzare questa serie di colpi di mercato, alcuni anche clamorosi come l’acquisto della Juventus di Leonardo Bonucci.
Facciamo allora un passo indietro di qualche mese fino alla scorsa primavera, quando si concretizzò l’agognato closing per il passaggio del club dalla proprietà di Silvio Berlusconi a quella cinese di Yonghong Li.
Il nuovo presidente del Milan ha sborsato in totale 740 milioni al momento dell’acquisto, di cui 570 milioni sono finiti alla famiglia Berlusconi. Altri 50 milioni poi sono serviti come prestito ai soci quindi, per il calciomercato, all’inizio di questa sessione c’era una liquidità pari a 120 milioni.
Nel bilancio corrente del Milan finora andranno a gravare spese pari a 182,5 milioni per l’acquisto di dieci calciatori. Ecco tutte le cifre della doppia manita di arrivi messa a segno da Fassone e Mirabelli.
- Mateo Musacchio - 18
- Franck Kessié - 4 (per il prestito)
- Ricardo Rodriguez - 18
- André Silva - 38
- Hakan Calhanoglu - 22
- Borini - 0 (per il prestito)
- Andrea Conti - 24
- Lucas Biglia - 17 (bonus esclusi)
- Antonio Donnarumma - 1,5
- Leonardo Bonucci - 40 (bonus esclusi)
Nel computo quindi non sono considerati i 28 milioni per il riscatto obbligatorio nella prossima stagione di Kessié e i 6 per quello di Borini. In questo mercato poi, finora il Milan ha effettuato cessioni per un totale di 12 milioni.
- Juraj Kucka - 5
- Andrea Bertolacci - prestito secco
- Gianluca Lapadula - 2 (per il prestito)
- Diego Lopez - 1
- Matteo Pessina - 3
- Luca Vido - 1
Al momento quindi il saldo del calciomercato farebbe segnare un -170,5 milioni. Stando quindi a una disponibilità di 120 milioni derivante dal closing, ci sarebbe sempre una perdita di 50,5 milioni.
Oltre alle cessioni già effettuate, il club rossonero però è pronto anche a vendere diversi altri giocatori in esubero, che porterebbero nelle casse di via Turati altri soldi freschi per ammortizzare i forti esborsi finora effettuati.
- Carlos Bacca - 20
- Suso - 20
- Gabriel -2
- Rodrigo Ely - 1
- Mattia Di Sciglio - 10
- Gabriel Paletta - 6
- José Sosa - 5
- M’Baye Niang - 4
In totale quindi queste cessione porterebbero a un tesoretto di 70 milioni cui, sottratti i 50 milioni dell’attuale perdita al netto delle risorse già esistenti, porterebbero a una disponibilità totale di 20 milioni.
Il calciomercato del Milan però non viene dato per concluso, con i tifosi che si aspettano anche l’arrivo di un grande centravanti. Morata, Belotti, Kalinic oppure Aubameyang sono gli obiettivi dichiarati.
Vista la disponibilità economica però, al momento soltanto Kalinic potrebbe esser preso cash, per gli altri invece visto gli alti costi del cartellino occorrerebbe un prestito oneroso con un riscatto obbligatorio. Unica alternativa a questo sarebbe un aumento di capitale.
Il piano per il Fair Play Finanziario
Oltre al bilancio per le spese del mercato, il Milan però deve fare i conti anche con il Fair Play Finanziario. Non avendo negli ultimi anni preso parte alle Coppe finora i rossoneri erano esentati, ma la qualificazione all’imminente Europa League fa rientrare i rossoneri sotto lo sguardo della Uefa.
Il discorso a riguardo si andrà ad aprire in maniera ufficiale il prossimo autunno, quando la Uefa aprirà il fascicolo relativo al Milan. I rossoneri comunque hanno già realizzato e presentato il Voluntary Agreement.
In pratica si tratta di uno strumento, riservato ai club che hanno appena cambiato di proprietà, dove viene data una maggiore libertà economica in cambio però di un piano triennale di sviluppo che deve essere approvato.
Nel Voluntary Agreement del Milan si legge che il club punta a raddoppiare il proprio fatturato dagli attuali 250 milioni fino a 550 milioni, contando di qualificarsi alla prossima Champions League e ad aumentare gli introiti derivanti dal mercato asiatico. Ora vedremo se la Uefa crederà nella bontà del progetto rossonero.
Senza dimenticare sempre i 320 milioni che devono essere restituiti entro il 2019 al fondo Elliott che ha in pegno la società, il Milan quindi in questo periodo deve aumentare il proprio fatturato per contenere così le perdite in ogni bilancio entro il tetto massimo di 30 milioni.
I grandi acquisti finora realizzati vanno proprio nell’ottica di accrescere, oltre alla caratura della rosa a disposizione, anche l’appeal e la popolarità del club in Cina e in un po’ tutto il continente asiatico.
Questo però ha portato però finora ad un aumento, considerando anche i rinnovi di Donnarumma e Montella, del tetto salariale lordo di 40,35 milioni al netto delle cessioni e degli svincoli effettuati.
Se il Milan dovesse riuscire a vendere tutti i giocatori in esubero sopra citati, allora potrebbe far registrare una diminuzione di altri 22,915 milioni lordi. Se questo si dovesse realizzare, l’incremento sarebbe stimabile in un somma accettabile vicina ai 17,4 milioni.
Alla fine però tutto dipenderà dal campo. Se sul rettangolo verde di gioco il Milan non dovesse riuscire a qualificarsi alla prossima Champions League, quasi tutto il castello verrebbe a cadere.
Allo stesso tempo, un mancato forte incremento di introiti e sponsorizzazioni provenienti dal mercato asiatico sarebbe altrettanto deleterio. Il piano di Yonghong Li quindi è complesso e rischioso, con la doppia scure del debito verso il fondo Elliott e il Fair Play Finanziario che rappresentano due grosse incognite che incombono sul futuro del MIlan.
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