Quanto guadagni in 1 anno se vincoli €5.000 alle Poste o sul conto deposito

Stefano Vozza

20 Novembre 2025 - 05:23

Parcheggiare una piccola somma di denaro a breve termine al posto della liquidità infruttifera che spesso si rivela pure costosa

Quanto guadagni in 1 anno se vincoli €5.000 alle Poste o sul conto deposito

Questione di rendimenti, di condizioni e di attese a confronto prima di portare a casa un dato ritorno a scadenza. Consideriamo la scelta del semplice “deposito” della liquidità sul breve termine mettendo a confronto le soluzioni proposte da due emittenti differenti. Vale a dire Cassa Depositi e Prestiti (CDP) da un lato, tramite l’intermediario al collocamento Poste Italiane, e gli istituti di credito dall’altro. Bene, quanto rendono €5.000 vincolati a 1 anno alle Poste o sul conto deposito bancario?

I Depositi Supersmart sul libretto postale Smart

Sul fronte CDP la soluzione si chiama Depositi Supersmart per i titolari del libretto di risparmio postale Smart. Le opzioni disponibili prevedono e rendono quanto segue:

  • Plus, rivolto ai clienti maggiorenni che abbiano attivato Opzione Risparmio Smart. Ha una durata di 363 giorni e il rendimento più ricco tra i 5 previsti, ossia il 3,00% annuo lordo a scadenza per un 110,39 € di interessi netti su ipotetici 5mila vincolati;
  • Young, che in realtà non dura 1 anno ma mezzo anno: 180 giorni per l’esattezza. È dedicato ai giovani tra i 18 e i 35 anni e rende il 2,00% lordo annuo, per un netto a scadenza di € 36,49 su 5mila € di partenza;
  • Open, senza requisiti particolari tranne i soliti della titolarità del libretto Smart (monointestati o cointestati a firma disgiunta) e l’attesa del termine. Ha una durata di 360 giorni e un rendimento annuo lordo dell’1,50%, per un 54,74 € di guadagno su un accantonamento di 5.000 €;
  • Pensione, rivolto a chi accredita una pensione INPS sullo Smart e attiva il relativo vincolo di durata a 364 giorni. Anche qui il rendimento annuo lordo è del 2,00% per un 73,80 € di possibile incasso finale;
  • Rinnova, l’unico che travalica l’anno e prevede 540 giorni di attesa al termine dei quali rende l’1,75% annuo per un 95,79 € netti su 5mila investiti. Esso prevede un limite di disponibilità visto che è rivolto solo a chi ha uno o più Offerte/Depositi Supersmart Premium scaduti a partire dall’1/04/’25.

Pro e contro dell’accantonamento di matrice postale

Tra i pro del prodotto Supersmart c’è che non prevede spese di gestione e che il capitale ivi affluito è garantito dallo Stato Italiano. Inoltre è di semplice comprensione visto che si tratta di rispettare le eventuali condizioni soggettive e/o oggettive oltre a quelle di base e di portare a termine l’accantonamento. A scadenza riconosce un interesse maggiore rispetto a quello base dello 0,001% lordo sulle somme tenute invece in forma liquida.

In tutti i casi il taglio minimo di sottoscrizione è di 500 €, incrementabile per 50 € e relativi multipli. Un altro vantaggio è dato dal fatto che l’emittente apre anche alla possibilità di svincolo del singolo accantonamento, sia parziale che totale. Tuttavia, il ritiro parziale deve essere per almeno 50 € incrementabili per multipli di 50, fermo restando che il saldo residuo del vincolo non deve scendere sotto i 500 €.

Tra i contro c’è che i rendimenti non sono poi così ricchi al netto del Deposito Supersmart Plus. Tuttavia, più che parlare di “elemento contro” la vera riflessione da fare sarebbe un’altra, cioè quando e perché ricorrere alla soluzione “deposito” in senso lato. Sul primo punto i gestori patrimoniali non hanno dubbi, e cioè quando il “problema” è il parcheggio di modeste somme a breve termine. Sul secondo, invece, essi rispondono ricordando che la liquidità spesso costa e/o infruttifera ed è sempre erosa dall’inflazione.

Quanto rendono € 5.000 vincolati a 1 anno alle Poste o sul conto deposito bancario

Sul fronte bancario c’è il conto deposito (CD) nella versione libera e vincolata tutelati dal FITD fino a 100mila €. Data la breve durata a 1 anno consideriamo la sola linea vincolata al fine di provare a spuntare un ritorno maggiore rispetto alle linee libere. Inoltre non è detto che la banca di turno non preveda anche la possibilità di svincolo anticipato del deposito.

Da una ricerca in rete abbiamo incontrato 9 proposte diverse da 8 banche differenti racchiuse entro un certo range di tassi di interesse attivo. Divergono nella modalità di liquidazione dei guadagni, dato che spaziano dal trimestrale al semestrale fino al posticipato. Poi la gran parte di esse non prevede l’apertura di un associato c/c di appoggio al CD, e si tratta sicuramente di un vantaggio per l’investitore. L’intento di fondo dovrebbe essere infatti quello di investire a breve termine, non di ritrovarsi con un c/c in più. Variegata, infine, la possibilità di svincolo anticipato dato che i “sì” e i “no” si equivalgono.

Passando ai potenziali ritorni, i rendimenti delle prime 9 proposte spaziano dal 2,5 al 3,00% annuo lordo, cioè dall’1,85 al 2,22% netto. Il capitolo tasse è comune a quello dei Depositi Supersmart, ossia aliquota fiscale al 26% e imposta di bollo del 2X1.000 nei tempi e modi previsti dalla Legge.

Proteggere o far crescere il capitale?

Neanche nel caso dei CD varia la potenziale destinazione d’uso dello strumento, e cioè l’impiego della liquidità sul breve termine. Tutti questi depositi in genere hanno brevi o medie durate e puntano a riconoscere un maggior tasso rispetto alle somme liquide. In altri termini, mirano a proteggere l’esistente (in termini reali) contro il cumulo “nocivo” spese, tasse ed erosione del potere d’acquisto.

Per la crescita del capitale a lungo termine occorre guardare altrove sotto più punti di vista. Vale a dire come orizzonte temporale, dato che il tempo è un elemento chiave, poi come tipologia di prodotti e come livello di rischio di almeno una parte del portafoglio. Il che non vuol dire mettere al 100% a repentaglio il capitale, ma che qualche considerazione al riguardo andrebbe comunque fatta. Altrimenti la speranza di far crescere realmente il capitale rischia solo di restare tale, un desiderio e nient’altro.

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