Quanto guadagnano scrutatore e presidente di seggio per i referendum 2025?

Patrizia Del Pidio

16 Maggio 2025 - 10:55

L’8 e il 9 giugno gli italiani saranno chiamati alle urne per vota cinque quesiti referendari. In questa occasione quanto guadagnano presidente di seggio e scrutatori?

Quanto guadagnano scrutatore e presidente di seggio per i referendum 2025?

Quanto guadagnano scrutatore e presidente di seggio al referendum? Sul compenso percepito si pagano le tasse? Fra poco meno di un mese gli italiani sono chiamati nuovamente alle urne, questa volta per esprimersi su cinque quesiti referendari.

Come per ogni tornata elettorale, ruolo cruciale, in queste giornate, è quello che svolgeranno gli scrutatori e i presidenti dei seggi sia ordinari che speciali.

Si vota:

  • domenica 8 giugno dalle 7,00 alle 23,00;
  • lunedì 9 giugno dalle 7,00 alle 15,00.

Va tenuto presente che gli scrutatori e i presidenti di seggio dovranno essere disponibili:

  • sabato 7 giugno dalle 16,00 fino alla conclusione delle operazioni previste prima del voto;
  • domenica 8 giugno dalle 7,00 alle 23,00 solo per le operazioni di voto;
  • lunedì 9 giugno dalle 7,00 al termine dello scrutinio, per le operazioni di voto (che terminano alle 15,00) e per il successivo scrutinio.

Quanto guadagnano effettivamente coloro che saranno chiamati ad assolvere il compito di scrutatore e di presidente di seggio nelle giornate in cui saranno impegnati per consentire ai cittadini di votare?

I compensi di scrutatori e presidente sono variabili

Quando i cittadini sono chiamati alle urne, presidente di seggio e scrutatori, che si occupano delle operazioni di voto, hanno diritto a un compenso variabile in base al fatto che la consultazione sia politica, amministrativa o per un referendum.

Si tratta di un buon modo per arrotondare le proprie entrate, ma è bene sapere che l’importo che si percepisce non è sempre uguale. Quanto guadagnano esattamente scrutatori e presidenti di seggio per il referendum?

A determinare l’importo dei compensi sono fattori diversi tra i quali vanno a pesare l’appuntamento elettorale nello specifico:

  • la responsabilità richiesta prima, durante e dopo il voto;
  • il numero di schede che è chiamato a votare ogni cittadino.

In occasione dei referendum in cui le schede sono molte, infatti, i compensi salgono vertiginosamente. Proprio per il maggior peso delle responsabilità richieste prima e durante il voto e nel corso dello scrutinio, al presidente di seggio è corrisposto un compenso maggiore rispetto che agli scrutatori.

Chi può fare lo scrutatore e come?

A stabilirlo è la Legge così come prevede anche le rispettive tabelle retributive. Inoltre chi accetta il compito di scrutatore ha diritto a un’assenza giustificata e retribuita al lavoro, oltre che al riposo compensativo il giorno seguente.

Quanto guadagnano scrutatori e presidenti di seggio

Chi fa lo scrutatore alle elezioni ha diritto a un compenso erogato dalla Regione. I presidenti di seggio, inoltre, dato che hanno maggiori responsabilità (come vedremo) percepiscono un importo superiore. Ecco una tabella riepilogativa con i compensi spettanti a forfait:

Tipologia elezioniGuadagno scrutatore Guadagno presidente
Referendum 104,00€ 130,00€
Elezioni amministrative e politiche 120,00€ 150,00€
Parlamento europeo 96,00€ 120,00€
Parlamento europeo + amministrative 121,00€ 156,00€
Parlamento europeo + amministrative comunali + amministrative regionali 146,00€ 194,00€

I compensi vanno intesi per l’intera consultazione elettorale e non a giornata.

Con la circolare 41/2025 del 12 maggio, il Ministero dell’Interno definisce l’organizzazione delle giornate dedicate al voto e stabilisce anche il rimborso spese spettante a presidenti di seggio e scrutatori in occasione del referendum. Gli importi da corrispondere agli addetti al voto per i referendum, come abbiamo già riportato nella tabella, sono di base:

  • 130 euro per i presidenti di seggio;
  • 104 euro per gli scrutatori.

All’importo base, quando si tratta di un referendum, si devono aggiungere le maggiorazioni per le schede successive alla prima (fino a un massimo di 4 maggiorazioni) pari a:

  • 33 euro per i presidenti di seggio;
  • 22 euro per gli scrutatori.

Per il referendum dell’8 e 9 giugno, quindi, considerando che si tratta di cinque quesiti referendari, l’importo complessivo spettante è pari a:

  • 262 per i presidenti di seggio (130 euro di base più 4 volte la maggiorazione di 33 euro);
  • 192 euro per gli scrutatori (104 euro di base più 4 volte la maggiorazione di 22 euro).

Peri seggi speciali, indipendentemente dal numero delle schede, il compenso è pari a:

  • 79 euro per i presidenti;
  • 53 euro per gli scrutatori.

Nei Comuni in cui l’8 e 9 giugno, insieme al referendum si vota anche il ballottaggio delle elezioni aministrative i compensi base sono aumentati a:

  • 150 euro per i presidenti di seggio;
  • 120 euro per gli scrutatori.

Pertanto, in caso anche di ballottaggio, per le due giornate ai seggi saranno corrisposti complessivamente:

  • 282 per i presidenti di seggio (150 euro di base più 4 volte la maggiorazione di 33 euro);
  • 208 euro per gli scrutatori (120 euro di base più 4 volte la maggiorazione di 22 euro).

Peri seggi speciali, per referendum e ballottaggio, il compenso è pari a:

  • 90 euro per i presidenti;
  • 61 euro per gli scrutatori.

Come e quando viene erogato il pagamento

In genere il pagamento dell’importo dovuto viene erogato in seguito a una comunicazione del Comune di residenza al proprio indirizzo mediante una lettera o una email sulla casella di posta. Documenti su cui sono spiegati tempi e modalità per ritirare le somme. Altrimenti si può sempre consultare il sito o contattare l’Ufficio elettorale del proprio Comune per avere maggiori informazioni.

Scrutatori e presidenti di seggio lavoratori dipendenti: cosa spetta?

Possono diventare scrutatori e presidenti di seggio coloro che non hanno un lavoro, ma anche chi svolge un’attività come lavoratore autonomo o dipendente. Per questi ultimi la legge prevede dei permessi elettorali sul lavoro, che consentono di sospendere l’attività lavorativa nei giorni delle elezioni senza perdere la retribuzione prevista.

Indipendentemente dalle ore di disponibilità, per ogni giornata in cui scrutatori e presidenti di seggio sono impiegati hanno diritto a un permesso sul lavoro. Come specificato dalla Corte di Cassazione con la sentenza 11830/2001, infatti, anche quando la partecipazione interessa solamente una parte della giornata, l’assenza viene legittimata per l’intero giorno lavorativo.

Per questo motivo spetta un permesso retribuito per tutti quei giorni in cui il lavoratore deve assentarsi dal lavoro per prendere parte alle operazioni di voto; se il calendario elettorale cade di sabato o domenica (giorni non lavorativi), scrutatori e presidenti di seggio hanno diritto a un riposo compensativo il giorno seguente le elezioni.

In alternativa possono rinunciare al riposo compensativo, ma in tal caso hanno diritto a una quota di retribuzione aggiuntiva allo stipendio mensile.

Compensi scrutatori e presidente, ci si pagano le tasse?

Chiunque sia chiamato a svolgere il compito di scrutatore o presidente di seggio riceve un compenso. Questo va indicato nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo e ci si pagano le tasse?

Per gli onorari che ricevono gli scrutatori, i presidenti di seggio e anche il segretario di sezione (seggio), non è prevista tassazione. La legge 53/1990 stabilisce, infatti, che si tratta di un rimborso spese forfettario non assoggettabile a ritenute o tassazione. I guadagni, quindi, non concorrono alla formazione del reddito imponibile e non vanno indicati nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

Il Comune per questi compensi, quindi, non è tenuto al rilascio di Certificazione Unica poiché non si tratta di somme che concorrono alla formazione del reddito di scrutatori e presidenti che li hanno percepiti.

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