Quanto costa fare ricorso per una multa?

Ilena D’Errico

14 Giugno 2023 - 21:02

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Quanto costa fare ricorso per una multa? Ecco cosa cambia tra le varie modalità: l’autotutela, il ricorso al Prefetto e al giudice di pace.

Quanto costa fare ricorso per una multa?

In caso di verbale illegittimo è possibile presentare il ricorso per la multa, così che vengano accertati gli eventuali errori (anagrafici, di fatto o di diritto per esempio). Intraprendere un ricorso non è particolarmente difficile, ma è anche vero che la vincita non è automatica. Ovviamente, l’esito dipende, oltre che dalla realtà dei fatti, anche dalle prove a disposizione. Molte persone si domandano quindi quanto costa fare ricorso per una multa, soprattutto per capire se effettivamente possa valerne la pena, rispetto al valore del verbale.

Dato che non esiste un’unica modalità per presentare ricorso contro una multa, anche il costo non è determinabile a priori. A seconda del mezzo, infatti, sono previste spese diverse per il ricorrente.

Il ricorso in autotutela per una multa, i costi

Oltre al giudice di pace e al prefetto, esiste una terza soluzione per presentare ricorso contro una multa, anche se sconosciuta ai più. Si tratta del ricorso in autotutela, che permette di contestare in modo rapido e semplice i verbali contrari a qualche norma di legge o errati.

Il servizio è vantaggioso per i cittadini, perché consente di agire in completa autonomia, risparmiando tempo e denaro. Allo stesso tempo, lo strumento dell’autotutela amministrativa è particolarmente utile anche per la pubblica amministrazione, che può così evitare cause civili (ed eventuali condanne a spese processuali) rimediando immediatamente al proprio errore.

L’autotutela, infatti, può essere esercitata dalla pubblica amministrazione anche in maniera diretta, una volta venuta a conoscenza dell’esistenza di un atto illegittimo o sbagliato. Di pari passo, i cittadini possono attivare questo meccanismo con una semplice segnalazione. Si tratta dunque di una facoltà della pubblica amministrazione, che nonostante le motivazioni non è tenuta necessariamente ad accogliere il ricorso. È quindi bene prestare attenzione ai tempi per evitare che trascorrano i tempi per le altre tipologie di ricorso.

Per presentare il ricorso con questo metodo, infatti, è sufficiente inviare una raccomandata a/r, contenente i dati dell’atto di cui si chiede l’annullamento e le motivazioni. Per questo motivo, il ricorso in autotutela è in assoluto quello più economico, riducendosi al solo costo della raccomandata. Il servizio di Poste italiane, parte da 5,60 euro in ufficio postale e da 3,92 euro per il servizio online.

Il ricorso in autotutela, comunque, non è sempre idoneo, ma è attuabile soltanto per i seguenti motivi:

  • Errore di persona;
  • veicolo venduto o rubato prima dell’infrazione;
  • contravvenzione già elevata per la stessa infrazione;
  • situazioni di erroneità o illegittimità palesi che non necessitano accertamenti.

Al di fuori di queste situazioni, è necessario agire tramite il giudice di pace o il prefetto, a seconda dei casi.

Il ricorso per una multa al Prefetto, quanto costa

Quando il verbale contestato, e in particolare il motivo di contestazione, non attiene alle casistiche dell’autotutela allora è possibile rivolgersi al Prefetto. È opportuno utilizzare questa via quando la valutazione della presunta illegittimità non richiede particolari accertamenti, ad esempio perché riguarda irregolarità formali o della notifica, dimostrabili con la documentazione opportuna.

Il ricorso deve essere presentato al Prefetto del capoluogo della provincia in cui è avvenuta l’infrazione entro 60 giorni dalla notifica, a mano o per posta. Anche in questo caso, il costo è relativo soltanto a quello per la raccomandata a/r, contenente le indicazioni del verbali, i motivi di illegittimità e la documentazione comprovante.

È però anche vero, che se il ricorso viene dichiarato infondato, il ricorrente riceve un’ordinanza che lo obbliga al pagamento di un importo, pari ad almeno il doppio della multa originaria. Va da sé che questa soluzione deve essere attentamente ponderata. L’ordinanza-ingiunzione, comunque, può essere contestata al giudice di pace.

Quanto costa il ricorso per una multa al giudice di pace

Bisogna rivolgersi al giudice di pace per fare ricorso contro una multa quando sono necessari particolari accertamenti (ad esempio l’audizione di testimoni) oppure per contestare l’ordinanza del Prefetto (entro 30 giorni dalla notifica). Dall’apposita sezione del sito web del ministero della Giustizia è possibile individuare il giudice competente, a seconda del territorio.

Il ricorso al giudice di pace ha un costo variabile, per il quale devono essere considerati diversi fattori:

  • Se il valore supera 1.100 euro è obbligatoria l’assistenza di un avvocato, al quale chiaramente dovrà essere corrisposta la parcella (questa spesa è peraltro difficilmente a carico della controparte, anche in caso di successo del ricorso);
  • il contributo unificato ha un valore che dipende da quello della causa, con un minimo di 43 euro;
  • la marca da bollo da 27 euro;
  • il costo della raccomandata.

Anche in questo caso è poi presente il rischio di essere condannati al pagamento delle spese processuali, oltre alla multa, in caso di esito negativo. Oltretutto, l’assistenza legale è spesso molto utile, anche quando non obbligatoria, per riuscire a elencare con cura e completezza i motivi di ricorso.

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