Ecco quanto è alto il debito italiano rispetto ad altri Paesi del mondo e dell’Europa.
Il debito pubblico è un tasto dolente per l’Italia, che si trova in una delle situazioni più critiche d’Europa. Proprio per questo motivo si tende spesso a sottovalutare l’economia italiana rispetto agli altri Stati del mondo, molti dei quali hanno problemi simili, se non peggiori. Non è certo tutta italiana la responsabilità del debito pubblico globale, che secondo l’ultimo report del Fondo monetario internazionale (Fmi) supera il 95% del Pil mondiale e arriverà al 100% entro la fine del decennio.
Quantificare il debito pubblico, che per l’Italia ammonta a 3.033,9 miliardi di euro (Bankitalia a marzo 2025), non fornisce un’informazione utile. Numeri tanto elevati fanno paura, ma non rappresentano un dato finito. Bisogna capire quanto è alto il debito dell’Italia rispetto agli altri Paesi, ovviamente in proporzione al Pil, per avere un quadro più chiaro. Il contesto internazionale è sempre più instabile, aggravato da guerre e dazi che hanno fatto impennare il debito pubblico alle stelle. Senza misure puntuali e ben studiate, si arriverà al 117% del Pil globale nel 2027, il tasso più alto dalla Seconda guerra mondiale. Ogni economia nazionale deve quindi fare la propria parte, compresa l’Italia, chiamata dall’Unione europea a miglioramenti più incisivi.
Quanto è alto il debito in Italia rispetto agli altri
Come anticipato, il debito pubblico italiano ammonta a poco più di 3.000 miliardi di euro, un valore record per il Paese, che tuttavia sta registrando un calo dell’aumento. Secondo i dati più recenti di Fmi, aggiornati ad aprile 2025, si tratta del 137,3% del Pil, un tasso che pone l’Italia nella top 10 mondiale per debito pubblico. Il Belpaese si trova infatti al 7° posto, superato da:
- Sudan con il 252%;
- Giappone con il 234,9%;
- Singapore con il 174%;
- Grecia con il 142%;
- Bahrein con il 141,4%;
- Maldive con il 140%.
Gli Stati Uniti, una delle potenze economiche più forti del mondo, non restituiscono un risultato molto migliore. Con il 122,5% si posizionano subito sotto l’Italia, all’8° posto della classifica mondiale del debito pubblico in rapporto al Pil. Segue poi la Francia, con una percentuale del 116,3%. Limitando l’analisi all’Unione europea, il debito pubblico italiano è secondo solo alla Grecia, che insieme all’Italia fa parte dei 7 Paesi europei interessati dalla procedura di infrazione della Commissione Ue per il rientro del deficit.
Come cresce il debito in Italia?
Il rapporto debito/Pil è in miglioramento dal picco toccato durante la pandemia nel 2020, ma mai inferiore al 130%. A pesare non è tanto il debito, per quanto l’Italia sia uno dei Paesi che spende di più in interessi, quanto la mancata crescita. Se anche un debito basso comporta maggiore stabilità, un debito pubblico più elevato può anche contribuire allo sviluppo economico. Non a caso le principali potenze economiche mondiali non sono affatto esenti da un rapporto debito/Pil elevato, bensì hanno livelli particolarmente alti, proprio come gli Stati Uniti. D’altra parte, sono necessari interventi strutturali per favorire la crescita economica che favoriscano la risalita del Pil, che oggi rappresenta il vero tallone d’Achille della penisola.
Con una crescita ben al di sotto della media Ue, l’Italia deve affrontare sfide prettamente nazionali (dall’aumento della produttività alla riduzione dell’evasione fiscale), mentre come tutti è compromessa dallo scenario geopolitico. Le spese globali per la difesa e le misure commerciali statunitensi hanno inflitto un duro colpo alle economie di tutto il mondo e indebolito ulteriormente le prospettive di crescita. Secondo Fiscal Monitor bisogna dare priorità alla gestione della spesa pubblica, affrontando ostacoli come l’invecchiamento della popolazione e ragionando su riserve che consentano di limitare l’impatto degli shock globali. Ovviamente il processo sarà lento e graduale, ma è essenziale che la crescita sia costante.
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