Quanti soldi ha Hamas: il giro d’affari miliardario del Movimento Islamico di Resistenza

Alessandro Cipolla

9 Novembre 2023 - 16:10

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La guerra contro Israele ha un alto costo e Hamas potrebbe contare su dei finanziamenti, anche tramite criptovalute, che ogni anno supererebbero i 2 miliardi di dollari.

Quanti soldi ha Hamas: il giro d’affari miliardario del Movimento Islamico di Resistenza

Quanti soldi ha Hamas? Da sempre è impossibile non tenere conto degli aspetti economici quando ci si trova di fronte a una guerra, specie se davanti a te hai un nemico come Israele che si trova al tredicesimo posto nella classifica mondiale del Pil pro capite.

In queste settimane si è discusso molto della sorprendente azione del 7 ottobre di Hamas che ha attacco Israele come mai fatto prima, lanciando dall’inizio della guerra circa 8.000 razzi che hanno un loro costo.

Da anni sono ingenti i finanziamenti che foraggiano Hamas, il tutto mentre l’Unrwa ha stimato che nella striscia di Gaza l’80% della popolazione vive in una condizione di povertà, con il Pil pro capite palestinese che è solo l’8% di quello israeliano.

Dati questi che stridono rispetto alle recenti dichiarazioni fatte al Corriere della Sera da Uzi Shaya, un ex agente del Mossad che oggi collabora col governo di Tel Aviv per tagliare i fondi al movimento paramilitare palestinese.

Quando dico qual è il loro budget annuale tutti sgranano gli occhi - ha spiegato Shaya -. Si parla solo dei 360 milioni di dollari che, purtroppo, sono arrivati ai terroristi dal Qatar ma, in tutto, a Gaza in un anno arrivano circa 2,6 miliardi, eppure alla popolazione non arriva quasi nulla. C’è grande disoccupazione, il salario medio di un palestinese nella Striscia è di 300 dollari al mese”.

Naturalmente si tratta di cifre tutte da dimostrare, ma lo scoppio di questa nuova guerra ha riacceso i fari sui soldi nelle disponibilità di Hamas e, soprattutto, su chi ha elargito questi finanziamenti.

Quanti soldi ha Hamas

Stando all’ex agente del Mossad Uzi Shaya attualmente Hamas potrebbe contare su una sorta di budget annuo pari a 2,6 miliardi di dollari; una cifra monstre soprattutto se rapportata ai livelli di povertà della popolazione palestinese. Gli Usa invece hanno stimato che al 2022 il patrimonio a disposizione del Movimento Islamico di Resistenza fosse di 500 milioni di dollari.

Ci sono dietro - ha scritto Adnkronos poco dopo lo scoppio della guerra in merito ai finanziamenti ad Hamas - gli Stati che hanno interesse a impedire qualsiasi percorso di pace in Medio Oriente, Iran e Qatar su tutti, e altri Stati che nel corso del tempo hanno contribuito a vario titolo, Arabia Saudita, Egitto, Sudan, Algeria, Tunisia, tutti in chiave anti israeliana. Ci sono potenze che negano il proprio coinvolgimento, come Russia e Cina, che hanno però aperto i loro rubinetti, anche in via indiretta, in chiave anti americana”.

Secondo il dipartimento di stato degli Stati Uniti, l’Iran ogni anno finanzia Hamas e altre sigle palestinesi con 100 milioni di dollari che arrivano nelle tasche dei miliziani tramite società di comodo e spedizioni di metalli preziosi.

I soldi che giungono dal Qatar invece arriverebbero nella striscia di Gaza direttamente in contanti e dentro delle valigette, il tutto - come riporta Il Fatto Quotidiano - con il placet di Israele “con il pretesto di sostenere progetti infrastrutturali urgenti”.

I fondi, spiegano fonti che hanno familiarità con la questione - ha rivelato Reuters e poi ripreso da Startmag -, vengono trasferiti elettronicamente dal Qatar a Israele, poi funzionari israeliani e delle Nazioni Unite portano a mano il contante oltre il confine con Gaza”.

Una buona parte dei soldi nelle disponibilità di Hamas derivano dalle tasse sulle merci provenienti dall’Egitto, con il ricavato che secondo Euronews sarebbe tra “i 12 e 15 milioni di dollari ogni mese”.

Sempre per Uzi Sjaya i soldi “arrivano dal Libano e il denaro passa anche per la Malesia, ma il vero centro finanziario dei terroristi è Istanbul, è da lì che vengono gestiti gli affari con grande scioltezza grazie ai buoni rapporti con il governo e con le aziende turche”.

Infine c’è la questione delle criptovalute come sostenuto dal Wall Street Journal: un modalità questa di finanziamento che garantirebbe ad Hamas milioni di dollari ogni anno, con questo sistema che sarebbe utilizzato anche da Hezbollah e Movimento per il Jihad.

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