La grande truffa della fiducia: l’unico prodotto che la banca vende davvero, confezionato come sicurezza e distribuito come illusione
C’è un’immagine che rende bene la situazione: i clienti pensavano di depositare i soldi in una cassaforte blindata e invece li hanno messi in un salvadanaio di terracotta, di quelli che si spaccano con un colpo di cucchiaino. Solo che qui non si parla di spiccioli, ma di milioni spariti con la grazia di un prestigiatore da baraccone.
Il protagonista è il consulente finanziario Riello, ribattezzato con poca fantasia “il Madoff di Bolzano”. Solito schema: prometteva rendimenti, fiducia, stabilità. Ha offerto invece quello che la banca, la seconda banca del sistema per capitalizzazione, sembra specializzata nel distribuire: illusioni. Dal 2015 al 2022 ha messo in scena la solita pièce teatrale, clienti convinti di firmare investimenti solidi e in realtà imboccati in un vicolo cieco senza uscita.
Ora, mentre i risparmiatori piangono e la Procura conta i danni, l’unica certezza è che non si capisce ancora l’entità della voragine. Si parla di milioni, forse decine, forse di più. Una truffa talmente sofisticata che persino chi dovrebbe avere sotto mano i conti, i controlli, i report e le certificazioni non riesce a quantificare. O meglio, riesce a quantificare benissimo i bonus dei manager, ma quando si tratta di calcolare il buco in bilancio improvvisamente la calcolatrice smette di funzionare. [...]
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