Quali sono le nuove armi della Cina presentate alla grande parata militare con Putin

Alessandro Nuzzo

3 Settembre 2025 - 18:23

In Piazza Tienanmen alla presenza di Putin e Kim Jong-un hanno sfilato nuove armi, droni e altri equipaggiamenti militari cinesi. Una grande dimostrazione di forza verso l’Occidente.

Quali sono le nuove armi della Cina presentate alla grande parata militare con Putin

In occasione dell’80º anniversario della fine della Seconda guerra mondiale nel Pacifico, la Cina ha organizzato una grande parata militare in Piazza Tienanmen e lungo il vialone Chang’an. Sul palco d’onore erano presenti 26 capi di Stato che hanno accettato l’invito cinese. Nessun leader europeo, fatta eccezione per il premier slovacco Robert Fico. Presenti invece il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un.

A sfilare sotto gli occhi di Xi Jinping e dei leader stranieri circa 10mila soldati e centinaia di mezzi e sistemi d’arma, a dimostrazione di una potenza imponente. Secondo fonti di Taiwan la parata è costata 5 miliardi di dollari, una vera prova di forza nei confronti dell’Occidente. Importanti anche le parole pronunciate dal leader cinese Xi nel suo intervento. Il discorso è iniziato con domande retoriche: «Pace o guerra? Dialogo o scontro? Cooperazione che premia tutte le parti o rivalità a somma zero? Oggi l’umanità è di nuovo di fronte a scelte cruciali», ha dichiarato, confermando che Cina, Russia e altre potenze asiatiche intendono promuovere un nuovo ordine mondiale sullo stesso livello di Europa e Stati Uniti. La parata sul vialone Chang’an è stata preparata come un’operazione militare, per impressionare alleati e avversari.

Cosa è emerso dalla sfilata militare in Cina

Ciò che è emerso dalla sfilata è che la Cina, in pochi anni, si è dotata di una vasta gamma di armi. Dieci anni fa disponeva di copie rudimentali di armamenti statunitensi. Oggi invece ha mostrato un arsenale molto più innovativo e diversificato, con particolare attenzione a droni e missili, segno del rapido sviluppo del suo complesso industriale-difensivo. In questo periodo Pechino ha infatti incrementato massicciamente la spesa militare.

Tra gli armamenti in evidenza figurano il Dongfeng-61, capace di trasportare più testate nucleari nella sezione anteriore; il missile balistico intercontinentale Dongfeng-5C, in grado di essere lanciato dal nord della Cina e raggiungere il territorio statunitense; e il Dongfeng-26D, soprannominato «Guam Killer», progettato per colpire le principali basi americane nell’isola di Guam. Esposti anche missili ipersonici antinave, come lo YJ-17 e lo YJ-19, in grado di volare ad altissima velocità e manovrare in modo imprevedibile per sfuggire ai sistemi di difesa.

Tra i sistemi più discussi spicca l’arma laser LY-1, capace di bruciare o neutralizzare apparecchiature elettroniche e persino accecare i piloti nemici. Accanto ad essa i caccia stealth di quinta generazione, tra cui i modelli J-20 e J-35, progettati per eludere i radar e garantire superiorità aerea.

Sono stati inoltre presentati numerosi droni, l’arma moderna per eccellenza. Tra questi il drone d’attacco stealth GJ-11, noto come «gregario fedele», ideato per affiancare i caccia con pilota e supportarli nelle missioni di attacco.

Oltre ai droni aerei convenzionali, in mostra anche i cosiddetti «lupi robotici», dispositivi terrestri versatili che, secondo gli esperti, potranno essere impiegati in diverse operazioni: dalla ricognizione alla bonifica di mine, fino alla caccia ai soldati nemici.

Secondo molti, la parata è servita anche a promuovere la vendita di armi cinesi ai leader presenti, una sorta di vetrina internazionale. Alcuni Paesi, come il Myanmar, sono già clienti abituali di forniture belliche da Pechino. Tuttavia, la possibilità di attrarre nuovi acquirenti o aumentare gli ordini rappresenta per la Cina un mezzo strategico per ampliare la propria influenza a livello globale.

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