Quali sono le carriere e e i leader di domani?

Redazione

13 Febbraio 2024 - 08:15

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Il live podcast di JEBO, Caffè con gli imprenditori, torna per la terza puntata al MUG con nuovi ospiti per trattare il tema di “Carriere e Leader del domani”.

Quali sono le carriere e e i leader di domani?

In questa occasione i ragazzi di JEBO hanno ospitato Riccardo Torreggiani, Senior recruiter e HR consultant presso Lavoropiù, e Fabio Infantino, Digital Marketing specialist in Joinrs, una piattaforma che aiuta studenti e laureati a trovare lavoro in modo più veloce e aiuta le aziende a trovare candidati in linea con le proprie esigenze.

Si è partiti chiedendo agli ospiti cosa li rende efficienti nel loro lavoro ed è emerso da Riccardo Torreggiani che “ciò che ti rende un recruiter efficiente è la curiosità”, infatti senza quest’ultima è impossibile capire veramente cosa c’è dietro una persona. Fabio Infantino, ha invece dichiarato che il trinomio essenziale della sua posizione è composto da strategia, creatività e relazione.

In seguito, si è parlato di quali fossero le caratteristiche principali del mondo del lavoro e i bisogni di aziende e lavoratori. Al riguardo Riccardo Torreggiani ha dichiarato che il mondo post pandemico è cambiato e che sono cambiate anche le necessità e le priorità dei lavoratori. Per questo motivo i bisogni andrebbero ascoltati dalle aziende, ma esiste ancora un grande squilibrio tra domanda e offerta.

In merito a ciò, Fabio Infantino aggiunge che non è più l’azienda a scegliere il lavoratore, ma è quest’ultimo a farlo, infatti da alcuni dati è emerso che il 75% dei professionisti effettua molte ricerche prima di candidarsi per una determinata posizione. Per questo motivo è necessario che le aziende si impegnino ad attirare i ragazzi da un punto di vista valoriale, adottando una politica di Employer Branding.

È stata successivamente posta una domanda relativa ai trend più frequenti tra le nuove generazioni e alle competenze richieste dalle aziende. Ciò che è emerso è che i trend più frequenti sono l’attenzione alla salute mentale e il benessere lavorativo. Infatti, secondo dei focus group tenuti da Joinrs, il processo di ricerca del lavoro crea degli stati d’animo negativi tra cui senso di ansia, inadeguatezza, paura, insicurezza e scarsa autostima, per questo le aziende devono impegnarsi a garantire un benessere mentale e rendere il processo di selezione un po’ più umano.

Per quanto riguarda le competenze richieste dalle aziende, inizialmente erano centrali quelle tecniche, ma ora si sta iniziando a capire che senza le soft skill la competenza tecnica non è sufficiente e non porta ad alcun risultato. Attualmente le più richieste sono l’inglese, le skill di comunicazione e team work, excel, la parte organizzativa e analitica, la conoscenza di tutto il pacchetto office, la proattività e il problem solving.

Si è infine trattato il tema della sostenibilità e quello dell’avvento dell’intelligenza artificiale. Per quanto riguarda il primo, i due ospiti affermano che c’è una grande attenzione da entrambe le parti: le aziende stanno lavorando sulla sostenibilità sia per l’attuale crisi climatica, sia per attrarre nuovi lavoratori, i quali infatti oggi cercano aziende che siano attente al tema green.

Per quanto riguarda il tema dell’intelligenza artificiale si è detto che ci sarà un’ibridazione tra il lavoro umano e il lavoro delle macchine. L’AI resterà un supporto, perché in certe materie meno standardizzate è necessaria la componente umana come nella strategia e nel pensiero critico.

La chiacchierata si è conclusa chiedendo ai due ospiti un consiglio su come approcciarsi al meglio al mondo del lavoro e quale fosse il loro pensiero in merito all’esperienza in un’associazione. Il consiglio da parte di Riccardo è stato di curarsi dei contatti e di assicurarsi che questi diventino relazioni. Fabio, invece, ha consigliato di costruirsi un personal branding sui social già durante l’università, partecipare a eventi di networking, essere curiosi ed essere intraprendenti. Infine entrambi gli ospiti erano d’accordo sul fatto che l’associazionismo è molto importante perché aiuta ad abituarsi a lavorare in team e a crearsi un network.

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