Il prezzo del petrolio WTI supera i 58$ al barile ed è vicino ai massimi annuali, occasione short o prosecuzione rialzista? La debolezza del dollaro e l’accordo OPEC hanno giovato alla quotazione del greggio. Scorte in forte calo.
Il prezzo del petrolio supera i 58$ avvicinandosi sempre di più ai massimi annuali. La debolezza del dollaro e il prolungamento dei tagli di produzione decisi dall’OPEC hanno spinto la quotazione del greggio al rialzo. Le scorte sono inoltre drasticamente in calo. Occasione per posizionarsi short o attendere il superamento della trendline per fare ingressi long?
Prezzo del petrolio al rialzo grazie a OPEC e dollaro
Il prezzo del petrolio WTI raggiunge e supera i 58$ al barile dopo la pubblicazione del dato sullescorte americane di greggio, che ha registrato una contrazione di 6,495 milioni di barili, quasi il doppio di quanto avesse prospettato il consensus (3,769 milioni di barili).
La quotazione del greggio sta vivendo un movimento rialzista anche grazie al prolungamento dell’accordo OPEC sul taglio della produzione di petrolio fino a fine 2018, con la condizionale (chiesta dalla Russia) di poter uscire anticipatamente dallo stesso nel caso in cui l’offerta si dovesse bilanciare con la domanda.
Gli Stati Uniti con l’aumento della produzione di petrolio scisto (shale oil) stanno frenando il prezzo del greggio, rendendo meno efficace il taglio deciso dall’OPEC, la possibilità di un riequilibrio fra domanda e offerta potrebbe dunque slittare ulteriormente.
Infine nell’ultimo periodo il dollaro ha subito una brusca frenata, tanto da riportare il cambio EUR/USD a 1,19, seppur per meno di un’ora. Le quotazioni delle materie prime, tra cui il petrolio, giovano del deprezzamento del dollaro dal momento che sono scambiate direttamente nella valuta statunitense.
Petrolio: occasione short o prosecuzione long?
Il prezzo del petrolio è sempre più vicino al massimo annuale a 59,29$ registrato il 3 gennaio, ma anche al più recente 59,05$ del 24 novembre.
Dall’immagine notiamo che dal tocco della trendline dei supporti dinamici del 14 dicembre la quotazione del petrolio ha iniziato un rialzo costante, avvicinandosi alla trendline ribassista che unisce i valori massimi raggiunti da novembre.
Il raggiungimento della trendline delle resistenze dinamiche può offrire due strategie fra di loro contrapposte: la prima che prevede una prosecuzione long e l’altra che presuppone un’inversione short.
Chi crede nel movimento ribassista del prezzo del petrolio WTI potrebbe valutare un ingresso in area 58,40$ (oggi la trendline si trova a 58,43$), inserendo lo stop loss leggermente sopra la trendkline, a 58,65$. Il primo target potrebbe essere posizionato poco sopra l’altra trendline, dunque a quota 56,60$, mentre se si dovesse credere nel superamento dei supporti dinamici si potrebbe valutare come obiettivi successivi 55,85$ (minimo del 7 dicembre) e 55,11$ (minimo del 14 novembre).
Chi invece sostiene la prosecuzione long della quotazione del greggio potrebbe considerare l’ingresso appena superata al rialzo la trendline delle resistenze dinamiche, dunque a quota 58,50$ (inserendo lo stop loss a 58,12$, che corrisponde al massimo di ieri), e programmare il primo target a 59,05$ (massimo del 24 novembre) e come secondo 59,29$ (massimo del 3 gennaio).
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