Mercato del gas in Europa, 2 notizie da non sottovalutare

Violetta Silvestri

03/01/2024

03/01/2024 - 11:38

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Il mercato del gas in Europa inaugura il 2024 con prezzi in calo e con 2 notizie rilevanti sul settore energetico. A cosa prestare attenzione per il nuovo anno?

Mercato del gas in Europa, 2 notizie da non sottovalutare

Il mercato e il prezzo del gas in Europa iniziano il 2024 sotto i riflettori.

La materia prima spicca come protagonista nell’intero comparto energetico, dopo che l’aggressione della Russia all’Ucraina nel febbraio 2022 ha messo in moto una rivoluzione europea nell’approvvigionamento della risorsa. Con ovvi sconvolgimenti delle forniture a livello globale.

I prezzi del gas naturale in Europa hanno registrato un sostanziale calo del 57,6% nel 2023 e stanno inaugurando il nuovo anno al ribasso. Una buona notizia, sostenuta dalla rincuorante situazione degli stoccaggi nei principali Paesi dell’Ue.

Tuttavia, l’allerta rimane elevata nel vecchio continente, così vulnerabile ai fattori geopolitici che possono colpire le materie prime e quindi far oscillare i prezzi. In questi primi giorni di gennaio, sono almeno 2 le notizie interessanti e da non trascurare per capire quali saranno le dinamiche del mercato e dei prezzi del gas in Europa per il 2024.

1. Prezzo del gas in calo, ma c’è un avvertimento

I futures europei sul gas naturale sono scesi sotto i 32 euro per megawattora all’inizio del 2024, il livello più basso in quattro mesi, grazie soprattutto alle robuste riserve.

L’Unione Europea ha iniziato l’anno con lo stoccaggio di gas all’86,5%, con la Germania al 91%, la Francia all’83,6% e l’Italia all’81,7%.

Tuttavia, con temperature più fredde previste nei prossimi giorni nella regione, si prevede che la domanda di riscaldamento aumenterà. La maggior parte dell’Europa, comprese Berlino e Parigi, sperimenterà presto temperature sotto lo zero, mentre Londra è destinata a vedere un drastico cambiamento di temperatura da sopra alla media a sotto la media entro il fine settimana.

Si stima che questa ondata di freddo persista fino alla prossima settimana. Le abbondanti riserve di gas, la riduzione dei consumi industriali e l’aumento della produzione di energia rinnovabile dovrebbero limitare l’aumento dei prezzi del carburante. Ma l’allerta per una maggiore domanda è reale.

2. Usa al primo posto mondiale per esportazioni di Gnl

Gli Stati Uniti sono diventati per la prima volta il più grande esportatore mondiale di gas naturale liquefatto, con le spedizioni del 2023 che hanno superato i principali fornitori Australia e Qatar.

Il sorpasso è indicativo di come il mercato energetico sia cambiato e stia ridisegnando la mappa dei poteri forti per quanto riguarda le forniture di materie prime strategiche. La notizia del boom di vendita del Gnl statunitense condiziona anche l’Europa.

Nel dettaglio, gli Stati Uniti hanno esportato 91,2 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto nel 2023, un record per il Paese, secondo i dati compilati da Bloomberg. L’aumento della produzione è dovuto al riavvio dello scorso anno di Freeport LNG in Texas, che era stato chiuso per mesi dopo un incendio e una esplosione nel giugno 2022.

Il Qatar, il principale fornitore di Gnl nel 2022, ha visto i suoi volumi ridursi per la prima volta almeno dal 2016, con un calo dell’1,9% che ha portato la nazione al terzo posto per le spedizioni di carburante super-refrigerato. L’Australia si è classificata al secondo posto, con esportazioni poco variate rispetto al 2022.

Quest’anno, due nuovi progetti Gnl negli Stati Uniti dovrebbero iniziare a produrre: l’impianto Plaquemines di Venture Global LNG Inc. in Louisiana e Golden Pass in Texas, una joint venture tra Exxon Mobil Corp. e QatarEnergy. A pieno regime, i due progetti aggiungerebbero altri 38 milioni di tonnellate all’anno dagli Stati Uniti.

L’Europa si è imposta come la principale destinazione delle esportazioni di Gnl statunitense a dicembre, con 5,43 tonnellate, ovvero poco più del 61%. A novembre, il 68% del gas naturale liquefatto era destinato al vecchio continente, come mostrano i dati di LSEG.

Secondo l’EIA, i Paesi Bassi, il Regno Unito e la Francia sono state le principali destinazioni delle esportazioni di Gnl statunitense nella prima metà del 2023. Nei primi sei mesi dell’anno scorso, le importazioni di Gnl in Europa e nel Regno Unito hanno superato per la prima volta quelle via gasdotto, come mostrano i dati di Refinitiv Eikon.

Il cambiamento è rilevante e suggerisce come il mercato energetico sia in fermento. Il boom delle spedizioni Usa significa, inoltre, che l’influenza della potenza americana sui Paesi Ue aumenterà sempre di più. Ecco perché la notizia del primo posto mondiale degli Stati Uniti come esportatore di Gnl nel 2023 non va sottovalutata.

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