Perché il petrolio sta scendendo?

C. G.

18 Dicembre 2019 - 13:14

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Il prezzo del petrolio in preda alla debolezza. Cosa sta succedendo alle quotazioni?

Perché il petrolio sta scendendo?

Il prezzo del petrolio è tornato a scambiare in preda alla debolezza.

Le quotazioni di WTI e Brent si sono progressivamente allontanate dai massimi di tre mesi toccati nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 18 dicembre.

Nelle ultime settimane il prezzo del petrolio è tornato protagonista indiscusso del mercato grazie alla riunione OPEC+ di inizio mese, durante la quale sono stati sanciti nuovi tagli all’output. È lì che le quotazioni sono decollate ma oggi quel clima di ottimismo pare essersi affievolito.

Prezzo del petrolio in rosso: il motivo è uno solo

A indebolire le quotazioni stamattina sono state le ultime notizie sul settore energetico, che hanno parlato di un inatteso aumento delle scorte. Immediatamente il prezzo del petrolio è tornato a scontare lo scenario più temuto, quello di un mercato sbilanciato.

L’eccesso di offerta provoca tendenzialmente una discesa delle quotazioni: più quantità di oro nero c’è in circolazione e meno questo viene valutato dal punto di vista economico. Viceversa meno greggio viene prodotto più si tende a considerarlo “costoso”.

Anche questa volta i timori legati all’idea di un mercato eccessivamente fornito hanno determinato la discesa del prezzo del petrolio, che ha eroso parzialmente i guadagni messi a segno nella giornata di ieri.

Stando a quanto riportato dall’American Petroleum Institute, le scorte di greggio sono aumentate di 4,7 milioni di barili soltanto la scorsa settimana, mentre quelle di gasolio si sono gonfiate di 5,6 milioni di barili. Dati, questi, riportati da alcune fonti citate da Bloomberg che dovranno però essere confermati o smentiti nell’odierna rilevazione - prevista per le ore 16:30 italiane sul Calendario Economico.

Quanto durerà la debolezza?

Secondo gli esperti, l’odierna flessione delle quotazioni si dimostrerà soltanto temporanea. D’altronde i tagli decisi dall’OPEC+ all’inizio del mese hanno fornito al mercato del greggio dei solidi fondamentali che lo sosterranno anche nei prossimi mesi.

Al momento in cui si scrive, in attesa dell’ufficiale rilevazione API, il prezzo del petrolio Brent sta scambiando in ribasso di circa mezzo punto percentuale su quota $5,7, mentre la quotazione del WTI sta perdendo lo 0,65% su quota $60,55.

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