Prestito chirografario: cos’è, come funziona e come si richiede

Isabella Ciuca

5 Aprile 2022 - 12:55

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Un finanziamento sotto forma di prestito chirografario non necessita la presentazione di garanzie reali. Vediamo come funziona e come si può ottenere.

Prestito chirografario: cos’è, come funziona e come si richiede

I prestiti sono strumenti indispensabili per l’economia: se non esistesse la possibilità di indebitarsi, sarebbe molto difficile portare avanti degli investimenti per tutti coloro che non hanno una liquidità sufficiente a soddisfare immediatamente dei costi elevati legati a beni e servizi.

La possibilità di ottenere un finanziamento può metterci nelle condizioni di fare delle scelte che altrimenti non potremmo neanche valutare.Vediamo in questa breve guida come funzionano i prestiti più «semplici», cioè quelli che possono essere ottenuti senza prestare delle garanzie reali: i prestiti chirografari.

Cos’è un prestito chirografario

Il prestito chirografario (o finanziamento chirografario) è una tipologia di prestito che non richiede garanzie reali (a differenza, ad esempio, di un prestito ipotecario o di un pegno). Si tratta normalmente di prestiti a breve o medio termine compresi tra i 12 e 120 mesi per i quali il richiedente garantisce con la propria firma: etimologicamente, infatti, il termine «chirografario» viene dal greco «chiro» (mano) e «grafo» (scritto, firmato). È chiaro che la sola firma non è sufficiente per richiedere l’erogazione di un prestito: il richiedente dovrà comunque presentare delle garanzie reddituali, come la certificazione del reddito o della pensione.

Il prestito chirografario è una tipologia di finanziamento estremamente diffusa nelle sue diverse declinazioni; tra le più comuni, possiamo citare il prestito personale, la cessione del quinto e il prestito finalizzato.

Il prestito personale prevede per il richiedente la possibilità di ricevere un finanziamento senza dover giustificare l’utilizzo che farà del denaro ricevuto (ad esempio, saldare un altro debito o sostenere delle spese impreviste). Il prestito finalizzato viene concesso da finanziarie specializzate a chi vuole acquistare uno specifico bene e non ha la liquidità sufficiente per sostenere immediatamente la spesa per intero.

Tra tipologie classiche di prestito finalizzato possiamo annoverare l’acquisto di un automobile o di prodotti elettronici. Infine, la cessione del quinto è una tipologia di prestito che viene concessa a dipendenti di aziende pubbliche, private o a pensionati e che prevede un prelievo periodico direttamente dallo stipendio o dalla pensione pari a un massimo del 20% di questi.

Come funziona un prestito chirografario

Abbiamo detto che il prestito chirografario è un finanziamento di tipo fiduciario, per il quale il richiedente garantisce con la propria capacità reddituale e il proprio patrimonio. Infatti, come recita l’articolo 2740 del Codice Civile, il debitore dovrà rispondere dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Visto che il richiedente non presenta garanzie reali, solitamente i prestiti chirografari sono concessi per importi contenuti, ma sempre previa verifica della qualità del futuro debitore in base alla sua solidità finanziaria e al suo storico in termini di pagamento di precedenti prestiti.

Come la maggior parte delle forme di finanziamento, il prestito chirografario dovrà essere rimborsato secondo un piano di ammortamento predeterminato (ad esempio, mensile e composto a ogni scadenza da una quota capitale e da una quota interessi) fino a esaurimento del saldo dovuto comprensivo di interessi e, di solito, prevede delle rate con importo fisso.

Per calcolare il costo totale del finanziamento, è importante ricordare che il tasso annuo nominale (il Tan) non è la sola variabile della quale dobbiamo tenere conto. Il Tan, infatti, non include i costi accessori collegati al finanziamento: per conoscere tali costi bisognerà guardare al Taeg (tasso annuo effettivo globale) che considera anche i costi di istruttoria, l’importa sostitutiva, i costi di incasso delle rate e delle comunicazioni periodiche.

Come richiedere un prestito chirografario

I finanziamenti chirografari possono essere erogati solo da soggetti autorizzati alla concessione diretta di prestiti e si tratta di intermediari finanziari iscritti negli elenchi Generale e Speciale, come disciplinati dagli articoli 106-107 del Tub. È possibile consultare gli elenchi.

Questi soggetti sono sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia. Gli intermediari finanziari possono anche avvalersi della collaborazione di altri soggetti (i Mediatori Creditizi) per promuovere la propria attività e proporre i finanziamenti, che però non possono concludere direttamente i contratti.

Prima di richiedere un prestito, si consiglia al debitore di fare una ricerca accurata per trovare l’offerta di finanziamento più adatta alle esigenze, valutando attentamente i costi e la convenienza delle varie opzioni presenti sul mercato mediante l’analisi di più preventivi. Per ottenere il finanziamento, è possibile rivolgersi alla banca dove si ha già un conto corrente o anche a un’altra la quale, però, per la concessione del prestito, di norma richiederà a propria volta l’apertura di un nuovo conto.

Come anticipato, per i prestiti finalizzati invece è possibile rivolgersi direttamente a una società finanziaria specializzata, che chiederà le coordinate bancarie da utilizzare per l’addebito delle rate. Di solito è necessario presentare un documento di identità e la documentazione reddituale. La documentazione reddituale può essere rappresentata dalla busta paga se si è lavoratori dipendenti, dalla dichiarazione dei redditi se si è lavoratori autonomi oppure dal cedolino se si è in pensione.

L’ente erogatore analizzerà la documentazione presentata dal richiedente e gli proporrà un contratto nel caso in cui ritenga il soggetto meritevole, altrimenti rifiuterà la richiesta di finanziamento. L’intermediario potrebbe rifiutare un finanziamento ai cattivi pagatori per i quali esistono delle segnalazioni riportate nel database della Centrale Rischi di Banca d’Italia.

Vantaggi e svantaggi del prestito chirografario

Tra i vantaggi dei prestiti chirografari ricordiamo una maggiore semplicità e velocità nell’erogazione (di solito, qualche giorno), utile per fronteggiare spese improvvise o finalizzate all’acquisto di un bene. Nella maggior parte dei casi, inoltre, sarà possibile concordare delle modifiche delle modalità di finanziamento, rinegoziando le condizioni del prestito. Inoltre, visto che per i prestiti chirografari non è necessario presentare garanzie reali, i costi accessori collegati al finanziamento sono inferiori. Ad esempio, non sarà necessario sostenere costi legate a perizie o atti notarili (necessari invece per l’accensione di un mutuo ipotecario).

Tra gli aspetti negativi di un prestito chirografario rispetto a un prestito con garanzia reale, bisogna sottolineare che non è possibile di norma dedurre gli interessi passivi. Inoltre, gli interessi applicati e, quindi, i costi totali del finanziamento sono più alti, pur in assenza delle spese accessorie che abbiamo citato, proprio in ragione del fatto che il debitore non presenta garanzie sulle quali l’intermediario finanziario possa rivalersi in caso di insolvenza.

La natura chirografaria del prestito, inoltre, conferisce all’ente erogatore il diritto di rivalersi sui beni presenti e futuri del debitore, fino al completo soddisfacimento delle obbligazioni sottoscritte tra le parti. Nel caso in cui il piano di rimborso sia di lunga durata, bisogna considerare il rischio che le condizioni reddituali/patrimoniali del debitore si riducano nel tempo. Nel caso invece di prestiti di breve durata, bisogna considerare con attenzione gli importi delle rate che, se troppo elevate, potrebbero generare problemi di solvibilità.

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