Più tasse per i miliardari che si trasferiscono in Italia. Cosa cambia?

Patrizia Del Pidio

25 Agosto 2025 - 14:21

Una proposta del Pd rischia di scoraggiare i miliardari che si trasferiscono in Italia prevedendo un’extra tassa con importo percentuale (oltre all’imposta sostitutiva).

Più tasse per i miliardari che si trasferiscono in Italia. Cosa cambia?

Tassa extra per i Paperoni che trasferiscono la residenza in Italia per ottenere agevolazioni fiscali. La proposta, contenuta in un Ddl presentato dal Pd, prevede che i Comuni possano fissare una sovraimposta per i super ricchi.
Cosa potrebbe cambiare per i miliardari che trasferiscono la residenza in Italia, oltre alle agevolazioni fiscali che già prevedono il pagamento di un’imposta forfettaria sui redditi prodotti all’estero?

Le agevolazioni per i super ricchi che si trasferiscono

L’idea è quella di attrarre ricchezze dall’estero e proprio per questo la legge 232 del 2016 ha introdotto una imposta sostitutiva forfettaria pari a 100.000 euro per i super ricchi che trasferiscono la propria residenza in Italia. Nel 2024 l’imposta è stata aumentata a 200.000 euro con l’aggiunta di 25.000 per ogni familiare a carico. Anche se sembrano importi altissimi, è da considerare che il regime agevolato, che dura per 15 anni dal trasferimento della residenza, interessa soggetti che in altri Paesi pagherebbero tasse ben più alte.

Nonostante l’aumento che nel 2024 ha raddoppiato l’imposta sostitutiva, infatti, il regime agevolato offerto dall’Italia è ancora appetibilissimo per i Paperoni stranieri, per i quali il nostro Paese rappresenta un vero e proprio paradiso fiscale.
L’extra tassa per i Paperoni

La proposta presentata da Cristina Tajani, capogruppo Pd in commissione Finanze al Senato, prevede un’extra tassa sui redditi prodotti all’estero dai miliardari che hanno deciso di trasferire la residenza fiscale in Italia. La sovraimposta potrebbe essere prevista dal 12,5 al 15% destinata ai Comuni per riequilibrare la situazione.

Il trasferimento di questi stranieri ad alta capacità contributiva può avere impatti rilevanti sia per il Comune che per gli altri residenti. Un esempio lampante è rappresentato da quello che è successo a Milano che dal 2021 al 2024 ha visto il prezzo degli immobili di lusso salire del 57% nelle zone più esclusive. Questo ha provocato, per i residenti, un allontanamento verso le periferie (più economiche).

Il quadro che già nel 2024 era negativo, potrebbe peggiorare ulteriormente quest’anno, visto che il numero di Paperoni potrebbe aumentare dopo che il governo inglese ha deciso di abolire il regime fiscale di favore per i “residenti non domiciled”. Dallo scorso 6 aprile, venendo meno questo regime di vantaggio, tutti coloro che sono residenti nel Regno Unito sono tenuti al pagamento delle tasse ordinarie, a prescindere dal domicilio.

Di fronte a una tassazione inglese integrale, la Corte dei Conti ha previsto una nuova ondata di Paperoni in arrivo in Italia per fuggire da un Fisco più severo. Ma tutto questo porta un reale vantaggio al nostro Paese? Nel 2023 sono arrivati in Italia circa 1.500 super ricchi per beneficiare del regime agevolato. Se si estende l’esame al quadriennio 2020/2024, però, sono oltre 4mila i contribuenti che pagano il regime agevolato. Il problema principale, però, è che a fronte dei disagi vissuti dai residenti, lo Stato italiano non ha un vero e proprio beneficio da queste “ricche” presenze perché, fino a ora, non ha mai richiesto un effettivo collegamento tra il trasferimento e gli investimenti nel Paese.

Secondo la Corte dei Conti la flat tax per i super ricchi non rappresenta un volano per l’economia nazionale, ma solo un’agevolazione fiscale per garantire nel Paese delle presenze “illustri”.

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