Germania: lo spettro della recessione spaventa i mercati

Mattia Prando

14 Agosto 2019 - 12:53

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I dati negativi sul Pil tedesco hanno confermato il rallentamento della prima economia del Vecchio Continente. A pesare sulla rilevazione è stato principalmente il calo delle esportazioni

Germania: lo spettro della recessione spaventa i mercati

Nel corso del secondo trimestre del 2019, il Pil tedesco (preliminare) ha fatto segnare una contrazione del -0,1%, in linea con le attese degli economisti. Il dato è però inferiore rispetto alla variazione positiva dello 0,4% fatta registrare nel corso dei primi tre mesi dell’anno.

Questa variazione mette anche la Germania di fronte allo spettro della recessione tecnica, che si verifica quando per due trimestri di fila il Prodotto interno lordo di un Paese registra una variazione sotto lo zero. A tal proposito, i primi dati del terzo trimestre non fanno ben sperare, basti pensare alle recenti rilevazione dell’indice ZEW, giunto ai minimi da 8 anni (per approfondire).

Le cause della discesa sono da attribuirsi principalmente al calo delle esportazioni (la Germania è un paese orientato principalmente all’export), scese più velocemente delle importazioni. In questo senso, hanno pesato il clima di rallentamento dell’economia globale, oltre alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e il caos per la Brexit.

«I dati sul Pil di oggi segnano definitivamente la fine di un decennio d’oro per l’economia tedesca», ha commentato Carsten Brzeski, Chief Economist di ING Germany.

A sostenere l’economia tedesca sono stati la crescita dei consumi privati, l’aumento della spesa pubblica e i maggiori investimenti.

Pil Germania: la reazione dei mercati, rendimento del Bund aggiorna i minimi storici

I dati sul Pil tedesco, rilasciati alle 8:00 (prima dell’apertura degli indici del Vecchio Continente), hanno causato un ribasso generalizzato dell’equity europeo, con l’indice Dax che cede l’1,37%.

Proseguono invece gli acquisti sul Bund a 10 anni, con lo yield che ha aggiornato i minimi storici raggiungendo il -0,64%. Vendite anche a Milano, con il FTSE Mib in rosso dell’1,88%. In rialzo l’oro, che ritorna sopra i 1.507 dollari l’oncia.

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