Dopo il caos di Roma ecco che il ministro dell’Interno Marco Minniti ha pronto un piano: utilizzo beni confiscati alla Mafia e sgomberi solo dopo aver trovato prima alloggi.
Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha pronto il suo piano in materia di sgomberi. Dopo il caos che si è generato con gli scontri a Roma tra polizia e migranti, il Viminale adesso è pronto a correre ai ripari.
Per evitare altre situazioni di tensione, ecco che Minniti starebbe pensando di dare il via libera agli sgomberi da parte delle forze dell’ordine soltanto dopo aver individuato eventuali alloggi per accogliere gli occupanti.
In quest’ottica, il Viminale starebbe pensando di utilizzare gli immobili sequestrati alla criminalità organizzata, che si stimano siano circa 20.000 in tutta Italia, per accogliere tutte le persone che al momento vivono in edifici occupati.
Una soluzione che potrebbe trovare d’accordo i Comuni, ma i primi cittadini delle grandi città vorrebbero fondi per poter ristrutturare gli immobili da utilizzare. La prossima settimana quindi Marco Minniti incontrerà Virginia Raggi, ma il ministro ora deve fronteggiare anche l’opposizione del comune di Forano, in provincia di Rieti, ad accogliere 80 migranti sfollati dall’edificio di via Curtatone.
Le mosse di Minniti
Anche se la tempesta sembrerebbe essere passata, il ministro Marco Minniti è a lavoro per evitare che possano accadere altri episodi come quelli della scorsa settimana a Roma, dove i video degli scontri tra polizia e migranti hanno creato un vespaio di polemiche.
Il tutto nasce dallo sgombero di un enorme edificio di undici piani in via Curtatone, dove vivevano circa 500 rifugiati di nazionalità eritrea ed etiope. Un’azione che ha provocato la nascita di un accampamento da parte di alcuni di loro nella vicina piazza Indipendenza, con il caos che è scoppiato quando la polizia ha cercato di liberare l’area.
I rifugiati infatti non accettavo che si fosse trovato alloggio soltanto per 80 di loro, ovvero le persone considerate più a rischio come donne, bambini e infermi, con nuclei familiari che così sarebbero stati divisi. In più, sarebbero stati sistemati in delle villette a Forano, un comune di 3.200 abitanti in provincia di Rieti.
Oltre all’opposizione dei migranti, c’è anche da registrare il rifiuto da parte del comune reatino ad accogliere gli sgomberati. Il sindaco del PD Marco Cortella ha infatti detto che la piccola Forano ospita già 40 immigrati, dichiarandosi pronto alle barricate se ne dovessero arrivare altri 80.
Una grana in più questa per il ministro Minniti. Il Viminale comunque è sempre a lavoro per cercare di delineare una serie di linee guida in materia di sgomberi. Obiettivo preposto è il cercare di raggiungere un equilibrio tra il mantenere la legalità e il non ledere i diritti delle persone che occupano gli stabili.
Per questo il ministero starebbe pensando di autorizzare gli sgomberi solo dopo che le abitazioni alternative siano state precedentemente individuate. Per fare questo ecco che potrebbero essere utilizzati gli immobili confiscati alla criminalità organizzata.
In tutta Italia sarebbero quasi 20.000, con Roma che ne avrebbe a disposizione 204, Milano 217 e Napoli 235. Una soluzione questa che sembrerebbe piacere ai sindaci, anche se ci sono delle perplessità sui costi di un’operazione del genere.
I sindaci battono cassa
La soluzione pensata dal ministro Minniti non dispiace ai sindaci delle grandi città, che però chiedono anche adeguati fondi per poter ristrutturare gli alloggi confiscati per renderli così abitabili.
Non si intende infatti mettere un freno agli sgomberi degli edifici occupati, come previsto dal Piano sicurezza approvato in primavera, che andrebbero a riguardare stabili dove vivono italiani e stranieri, oltre a quelli dove ci sono centri sociali.
La differenza però è che da ora in avanti si cercherà una maggiore collaborazione tra tutte le parti in causa, per evitare che si possano ripetere situazioni come quelle andate in scena la scorsa settimana a Roma.
La sindaca della capitale Virginia Raggi in settimana incontrerà il ministro Minniti per illustrare il Piano casa della propria giunta. L’idea è quella di censire le circa 15.000 famiglie romane in difficoltà, trovando un alloggio ad almeno 6.000 di esse entro il 2019.
Per fare questo però la Raggi batte cassa, chiedendo che il governo si appresti a stanziare circa 90 milioni per poter attuare il Piano. Un argomento questo che sarà quindi al centro dell’incontro che si svolgerà tra la sindaca e il ministro.
In generale comunque sembrerebbe esserci piena sintonia tra i due sul tema degli sgomberi, con la sindaca che nel vertice al Viminale cercherà di far passare la linea del Movimento 5 Stelle, ovvero quella dei pari diritti tra gli italiani in graduatoria e i migranti che occupano gli edifici.
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