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Roma, il VIDEO degli scontri tra migranti e polizia: ecco perché rifiutano gli alloggi
giovedì 24 agosto 2017, di
I video degli scontri a Roma tra migranti e polizia ormai stanno facendo il giro del web. Quella che si è vissuta nella centralissima piazza Indipendenza è stata infatti una mattina di alta tensione.
Tutto è iniziato alcuni giorni fa con lo sgombero di uno stabile, ex sede di Federconsorzi e Ispra nell’adiacente via Curtatone, che era occupato dal 2013. Al suo interno vivevano 500 persone nella quasi totalità di nazionalità etiope o eritrea.
A seguito dello sgombero alcuni occupanti hanno fatto ritorno nello stabile, altri invece si sono accampati in piazza Indipendenza, nelle vicinanze della stazione Termini. Oltre alla situazione di degrado, la polizia ha optato per l’intervento vista la presenza anche di bombole di gas e bottiglie incendiarie.
All’alba quindi la decisione da parte delle forze dell’ordine di intervenire, con i migranti che si sono opposti lanciando sassi e bottiglie. Al centro di tutto c’è il rifiuto da parte degli ex occupanti della soluzione abitativa proposta loro dal Comune.
Anche se gli sbarchi sulle coste italiane sono in netto calo, pare anche grazie all’azione di un gruppo di mercenari che impediscono in Libia la partenza delle navi, la questione dei migranti continua a evidenziare diverse situazioni di grande criticità.
Il video degli scontri di Roma
Quando all’alba la polizia è intervenuta per sgomberare i gradini di piazza Indipendenza occupati da giorni da un centinaio di migranti, si sapeva che tutto poteva anche non andare liscio. La Questura capitolina però ha motivato la scelta a causa della situazione che era diventata pericolosa.
L’intervento si è reso urgente e necessario dopo il rifiuto di ieri di accettare una sistemazione alloggiativa offerta dal Comune di Roma, ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie.
Come si può vedere anche da uno dei video degli scontri di Roma, i migranti hanno reagito lanciando sassi e bottiglie contro le forze dell’ordine, tanto che la polizia ha usato degli idranti per scongiurare il pericolo di fuochi. Il bilancio al momento parla di due fermi.
Alla fine la zona è stata isolata per cercare di riportare la piazza alla normalità. Sia il Comune che Paola Basilone, il Predetto della capitale, hanno subito cercato di intavolare una nuova trattativa con gli ex occupanti dello stabile.
I migranti però non sembrerebbero intenzionati ad accettare le soluzioni proposte, ribadendo la loro volontà di poter tornare nella ex sede della Federconsorzi in via Curtatone che da tempo rappresenta la loro casa.
I motivi del rifiuto dei migranti
Dal 2013 un enorme stabile di 11 piani degli anni ‘50 nella centrale via Curtatone è occupato da migranti provenienti dall’Etiopia e dall’Eritrea. Paesi questi dove ci sono feroci regimi dittatoriali e per chi scappa dai loro confini spesso è riconosciuto lo status di rifugiato.
Nella ex sede della Federconsorzi si stima che fino a qualche giorno fa vivessero circa 500 persone, anche se per alcune associazioni il numero potrebbe salire fino a 800. Con la decisione di sgomberare lo stabile si è venuta a creare quindi una situazione problematica.
Il Comune quindi ha proposto come soluzione abitativa la sistemazione in 8 villette in provincia di Rieti, circa 60 chilometri da Roma, gestite dal fondo Idea Fimit Sgr, che è anche il proprietario dell’edificio di via Curtatone.
La sistemazione però riguarderebbe solo un centinaio di occupanti ovvero donne, bambini, disabili e anziani che nel frattempo sono stati fatti rientrare nello stabile in quanto considerati “soggetti deboli”.
Chi invece si è accampato nella vicina piazza Indipendenza sono i familiari di queste persone, che con la soluzione proposta dal Comune si ritroverebbero in strada e divisi, anche di parecchi chilometri, dai loro parenti.
Il Comune quindi, assieme al fondo proprietario dell’edificio che si accollerebbe i costi, avrebbe proposto una soluzione alternativa con la sistemazione in alloggi a Torre Maura e Boccea. Anche questa ipotesi però sembrerebbe essere stata bocciata.
La situazione al momento sembrerebbe essere tornata alla normalità con i migranti che alloggiavano in piazza Indipendenza che si sono dispersi dopo gli scontri. La soluzione però sembrerebbe ancora essere lontana dall’essere trovata.