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Migranti, chi sono i mercenari che starebbero bloccando le partenze dalla Libia?

mercoledì 23 agosto 2017, di Alessandro Cipolla

Un gruppo formato da centinaia di persone armate starebbe operando sulle coste della Libia per impedire la partenza delle navi cariche di migranti. Questa è la clamorosa notizia che sta prendendo sempre più consistenza dopo la conferma da parte di diverse fonti.

Dietro il dimezzamento degli sbarchi di immigrati di Italia negli ultimi due mesi ci sarebbe quindi l’azione di questo gruppo di mercenari, descritto come armato e guidato da un ex boss mafioso.

Questo è quanto è stato divulgato dall’agenzia di stampa britannica Reuters, che ha raccolto diverse testimonianze di persone che stanno operando in Libia. Una notizia questa che finora non ha incontrato smentite ma soltanto conferme.

Resterebbe da capire quindi chi sarebbero i membri di questo gruppo denominato Brigata 48 oltre che, cosa ancora più importante, chi sarebbero i finanziatori di questa operazione che, a quanto pare, starebbe sensibilmente diminuendo il numero degli arrivi di migranti sulle nostre coste.

Mercenari per frenare l’immigrazione

Gli ultimi numeri in tema di sbarchi nel nostro paese parlano chiaro: 11.459 migranti arrivati in Italia a luglio 2017 contro i 23.552 sbarcati nello stesso periodo del 2016. Nella prima metà di agosto poi gli arrivi sono stati 2.245 mentre in tutto il mese dello scorso anno furono 21.294.

Cifre queste che evidenziano come, in maniera indiscutibile, da quando il ministro dell’Interno Marco Minniti ha deciso di muoversi in maniera autonoma, visto l’immobilismo sul tema da parte di Bruxelles, i risultati stanno arrivando.

Certo rimane il particolare di non poco conto sul destino, spesso atroce, riservato a tutti quei migranti che sono come intrappolati in Libia nei centri di accoglienza, descritti dall’Onu come autentici lager.

Se comunque ci si vuole soffermare soltanto sul cercare di diminuire il flusso migratorio verso il nostro paese, senza dubbio si può dire che le azioni messe in campo da Minniti stanno dando i loro frutti.

Oltre al codice di regolamentazione per le navi delle Ong che operano nel Mediterraneo, il ministro si è molto speso per aumentare la collaborazione con il governo di Tripoli, presieduto da Fayez Sarray, l’unico al momento riconosciuto dalla comunità internazionale nella tumultuosa Libia.

Si è parlato quindi di un maggiore impegno negli aiuti forniti alla Guardia costiera libica, oltre che a un’azione più efficace nel pattugliare i confini libici e nella lotta contro le organizzazioni criminali che gestiscono questa ignobile tratta di vite umane.

La verità però potrebbe essere ben diversa. Sempre più fonti parlano di un gruppo armato che, presidiando alcune zone della costa libica, starebbe impedendo le partenze delle navi cariche di migranti dirette verso il nostro paese.

Chi sono e chi finanzia questi mercenari?

Negli ultimi giorni l’agenzia di stampe Reuters ha raccolto diverse testimonianze, da parte di occidentali operanti sul suolo libico, riguardanti la presenza di un cospicuo gruppo di persone armate che pattugliano le spiagge di Sabrata, località ad Ovest di Tripoli ritenuta da molti uno dei principali punti di partenza dei viaggi della speranza.

Il gruppo armato, denominato Brigata 48, sarebbe formato da centinaia di mercenari guidati da un ex boss mafioso. Oltre al pattugliamento, a loro sarebbe stata affidata anche la gestione di un centro di accoglienza nella località libica.

Reuters quindi ha riportato le dichiarazioni di tre distinte fonti anonime che hanno parlato di “un gruppo di centinaia di persone che opera sul territorio, sulle spiagge, per impedire le partenze delle imbarcazioni cariche di persone dirette verso le coste italiane”.

Testimonianze queste confermate anche dal portavoce italiano dell’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, Flavio Di Giacomo che ha dichiarato come “ci hanno detto che è diventato molto difficile partire da lì. Ci sono persone che fermano le barche prima che riescano a partire. Se invece raggiungono il mare, vengono immediatamente rimandate indietro”.

A sostenere l’azione del gruppo armato a Sabrata ci sarebbe il governo di Tripoli presieduto da Sarray. Resterebbe da capire poi nel caso se di questa operazione sia al corrente anche il Viminale, così come sarebbe da verificare il fatto che alla guida di questi mercenari ci sia una persona che abbia avuto dei legami con la nostra criminalità organizzata.

Quello che viene sussurrato a riguardo è che si starebbe cercando di agire in Libia come è stato fatto in Turchia, dove dietro una pioggia di soldi il governo di Erdogan ha di fatto chiuso le proprie frontiere al transito dei migranti, sbarrando quella che era chiamata la rotta balcanica.

Altre fonti poi parlano anche di violenti scontri tra gruppi armati e le bande dei trafficanti di essere umani, con le organizzazioni criminali operanti in Libia che starebbero cercando quindi nuovi lidi e nuove rotte per far partire i migranti alla volte dell’Europa.

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