La domanda globale di energia elettrica è sempre più alta e anche il prezzo in questo 2025 è aumentato del 30-40%. I motivi.
Nel mondo si consuma sempre più energia elettrica e la richiesta cresce senza sosta. Il consumo globale sta aumentando a ritmi senza precedenti. Le previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) indicano che la domanda globale di elettricità aumenterà del 3,3% nel 2025 e del 3,7% nel 2026.
Si tratta di numeri mai registrati nell’ultimo decennio, che superano in modo significativo la crescita media del 2,6% registrata tra il 2015 e il 2023. I fattori che hanno spinto verso una domanda così elevata sono diversi. In primo luogo il cambiamento climatico, che porta temperature sempre più alte e ondate di calore roventi. Questo costringe le persone a usare in misura maggiore i condizionatori, aumentando il consumo elettrico. A ciò si aggiunge la ripresa del settore industriale, che richiede più energia, e la crescente elettrificazione dei trasporti e del riscaldamento, che sta ulteriormente incrementando i consumi.
La crescita della domanda è particolarmente evidente negli Stati Uniti, in Cina e in India. Negli USA è stimato un aumento del 2,3% nel 2025 e del 2,2% nel 2026, più del doppio rispetto alla media dell’ultimo decennio. La Cina, da sola, rappresenterà il 50% dell’incremento della domanda globale di elettricità, anche se il tasso rallenterà al 5% nel 2025 dal 7% del 2024.
Anche l’India sta rallentando, passando al 4% dal precedente 6%, ma le due economie asiatiche insieme genereranno il 60% della crescita dei consumi globali entro il 2026.
In Europa la crescita sarà più contenuta: solo l’1,1% nel 2025 e l’1,5% nel 2026. Ci sono però notizie positive sul modo in cui verrà coperto l’aumento della domanda. La buona notizia è che il 90% dell’incremento sarà garantito da energia eolica e solare.
Si tratta di un cambiamento storico: le fonti rinnovabili supereranno le centrali a carbone già nel 2025 o, al più tardi, nel 2026. Per la prima volta in un secolo, la quota del carbone scenderà sotto il 33% della produzione totale di elettricità.
Anche il settore nucleare è in espansione e dovrebbe raggiungere nuovi record grazie all’entrata in funzione di reattori in Cina, India e Corea, oltre al ripristino della capacità in Giappone.
Curiosi invece gli sviluppi del carbone: in Cina la sua quota è in calo, mentre negli Stati Uniti e in Europa è tornata a crescere nella prima metà dell’anno. Negli USA la ragione principale è l’aumento dei prezzi del gas naturale, mentre in Europa hanno inciso la scarsa resa degli impianti idroelettrici ed eolici.
Aumentano anche i prezzi
La crescente domanda globale coincide con l’aumento dei prezzi dell’elettricità. Nella prima metà del 2025, i prezzi all’ingrosso nell’UE e negli Stati Uniti sono aumentati del 30-40% a causa del rincaro del gas naturale.
A soffrire di più sono le industrie europee ad alta intensità energetica, dove l’elettricità costa ancora il doppio rispetto agli Stati Uniti e il 50% in più della Cina. Per confronto, nel 2019 l’energia nell’UE costava «solo» il 50% in più degli USA e il 20% in più della Cina. Questo divario oggi genera un forte squilibrio competitivo e mette a rischio l’intero comparto industriale europeo.
Un altro fenomeno rilevante è l’aumento dei casi di prezzi negativi in Paesi come Germania, Paesi Bassi e Spagna: circa l’8-9% delle volte i prezzi scendono sotto lo zero a causa dell’eccesso di produzione da fonti rinnovabili. Un paradosso che, però, non rappresenta una buona notizia: costringe i produttori a fermare gli impianti per non lavorare in perdita, creando ulteriori squilibri nel sistema energetico.
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