Più tecnologie, più servizi, più comfort, eppure sempre meno libertà economica. Com’è possibile? L’analisi del male del nostro tempo.
Trent’anni fa si lavorava per vivere; oggi, per molti, si lavora per sostenere un insieme di spese che un tempo nemmeno esistevano. È il paradosso del nostro tempo: più tecnologie, più servizi, più comfort, eppure sempre meno libertà economica. Com’è possibile?
La risposta risiede in un cambiamento silenzioso: le nostre abitudini quotidiane si sono trasformate radicalmente, mentre gli stipendi reali sono rimasti quasi fermi. In Italia, gli aumenti salariali dell’ultimo trentennio sono stati spesso annullati dall’inflazione, che ha eroso il potere d’acquisto e reso ogni euro meno efficace. Quello che guadagniamo oggi, di fatto, vale meno di ciò che guadagnavano i nostri genitori negli anni ’90.
Mentre il nostro potere d’acquisto crolla, la vita è diventata più costosa e non solo nei grandi acquisti, ma nella normalità quotidiana. E il responsabile principale di questa trasformazione silenziosa è un fenomeno economico che gli esperti chiamano subscription economy: l’economia degli abbonamenti ricorrenti. [...]
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