Perché i mondiali in Qatar si giocano in inverno?

Alessandro Nuzzo

19/11/2022

19/11/2022 - 15:27

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Manca sempre meno all’inizio del primo mondiale della storia a giocarsi in inverno. Vi siete mai chiesti il perché di questa stranezza? Ecco svelato il motivo.

Perché i mondiali in Qatar si giocano in inverno?

Manca ormai pochissimo al via dei mondiali in Qatar. Il calcio d’inizio della gara inaugurale è fissato per domenica 20 novembre alle ore 17 (ora italiana). A scendere in campo i padroni di casa contro l’Ecuador. Un mondiale che passerà sicuramente alla storia per essere il primo giocato in una nazione del Medio Oriente e soprattutto per essere il primo ad essere giocato in autunno-inverno e non in piena estate come siamo sempre stati abituati.

Non più quindi un mondiale giocato tra giugno e luglio con temperature torride, ma uno in pieno inverno dove nel mondo regna freddo e gelo. Ma in Qatar i calciatori non troveranno questo clima, ma neanche il caldo asfissiante che sarebbero stati costretti a sopportare se solo avessero giocato i mondiali d’estate. Un mondiale tra novembre-dicembre è sicuramente insolito, ma nel momento in cui nel lontano 2010 la nazione orientale vinse la concorrenza di Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone e Australia, non poteva essere fatto altrimenti. Vediamo perché.

Perché il mondiale in Qatar si gioca in inverno

Il motivo per cui si è deciso di giocare il mondiale in Qatar d’inverno è solo climatico. Il Medio Oriente fa parte dell’Emisfero Boreale proprio come l’Italia, di conseguenza c’è anche lo stesso ciclo delle stagioni. Il Qatar però si trova nella zona tropicale e dunque le temperature medie sono molto più alte rispetto allo stesso periodo nel nostro paese.

Di conseguenza d’estate in Qatar si raggiungono i 40°C all’ombra e sarebbe stato impossibile per i calciatori sopportare un caldo simile. Per questo l’idea di spostarlo nel periodo invernale dove le temperature nel paese orientale sono più gradevoli. Gradevoli anche se nelle ore più calde si raggiungono sempre i 30°C salvo poi nelle ore notturne scendere al di sotto dei 20°C.

Una decisione quella di spostare il mondiale a novembre che è stata criticata da molti addetti ai lavori. Sono stati davvero tanti i detrattori di questa scelta che hanno visto di cattivo gusto fermare le competizioni nazionali in pieno svolgimento. Alla critica del mondiale in inverno si sono aggiunte anche le polemiche per tutti i diritti che sarebbero stati calpestati dalla nazione organizzatrice con diverse inchieste che hanno portato alla luce i tantissimi decessi legati alla costruzione delle infrastrutture, al giro di corruzione e ai diritti umani spesso messi in secondo piano.

Perché è stato scelto il Qatar: il regolamento Fifa

In molti si sono chiesti: perché la scelta di affidare il mondiale al Qatar? Al di là della ricaduta economica, per la Fifa scegliere una nazione orientale è stata una scelta quasi obbligata. Il nuovo regolamento per l’assegnazione del mondiale parla chiaro: a partire dall’assegnazione per l’edizione 2018 del torneo, è stato imposto che una confederazione non possa ospitare un mondiale fino alla terza edizione successiva all’ultima disputata in un paese ad essa annessa, ovvero dodici anni.

Quindi tolto il continente africano che ha organizzato un mondiale in Sudafrica nel 2010, tolta la confederazione del Sud America con Brasile 2014 e l’Europa con Russia 2018, restavano poche opzioni per la Fifa. Dopo l’esclusione della candidatura indonesiana, respinta perché il governo è stato considerato non in grado di organizzare una competizione simile, le scelte rimaste erano: Qatar, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone e Australia. La scelta è ricaduta alla fine sulla nazione Medio Orientale.

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