Per fare una foto a questo panorama incredibile da oggi si pagano 5 euro

Andrea Fabbri

6 Agosto 2025 - 12:43

È polemica per l’introduzione di un pedaggio di 5 euro per accedere a uno dei punti panoramici più belli d’Italia. Ecco dove si trova e i motivi della decisione

Per fare una foto a questo panorama incredibile da oggi si pagano 5 euro

L’estate 2025 verrà ricordata come quella dell’overtourism. La bolla del sovraffollamento turistico è definitivamente scoppiata a livello globale e centinaia di amministrazioni locali hanno deciso di introdurre misure legislative per limitare l’accesso dei visitatori.

Una delle ultime in ordine cronologico è stata presa in Italia e ha generato moltissime polemiche: la riattivazione di un tornello a pagamento (5 euro) per accedere al sentiero del Seceda, uno dei punti panoramici più fotografati delle Dolomiti.

Il tornello della discordia

Il sentiero del Seceda è noto anche come il “sentiero dei selfie” e viene visitato da migliaia e migliaia di turisti che si mettono in coda soltanto per scattare una foto con le Dolomiti sullo sfondo.

Turisti che, da qualche giorno, saranno costretti a pagare quelle foto 5 euro, ovvero la cifra richiesta per sbloccare il tornello che da accesso al punto panoramico.

La decisione di introdurre il pedaggio è nata a seguito delle ripetute proteste di alcuni contadini locali, esasperati dalla processione di turisti che lasciano i terreni di loro proprietà sporchi e rovinati.

Non tutti sono d’accordo sul tornello

L’introduzione del tornello a pagamento, però, ha generato moltissime polemiche. L’Apt di Santa Cristina si è detta contraria al provvedimento, sottolineando il ruolo dei quattro nuovi ranger assunti recentemente per il controllo dei sentieri e per la protezione dell’ambiente.

Sulla stessa linea il CAI Alto Adige che pochi giorni fa ha definito la decisione come una vera e propria provocazione fatta passare come misura “green” e ha messo in guardia dal possibile dilagare di provvedimenti di questo tipo che potrebbero rendere le montagne dei labirinti a pagamento.

Le altre misure che hanno fatto scalpore

Il caso del tornello riattivato sul sentiero di Seceda è uno dei più emblematici delle misure prese dalle amministrazioni locali per contrastare l’overtourism, ma non è l’unica. E neanche una delle più severe.

In Val D’Aosta, dove il problema più grande è quello dell’eccessivo traffico automobilistico, molti parcheggi sono diventati a pagamento per incentivare l’utilizzo di navette e mezzi pubblici. In Piemonte, invece, è stato deciso di preservare la zona paesaggistica della torbiera di Pian del Re - Sorgenti del Po, limitando a 150 il numero di macchine che può accedere al parcheggio localizzato sulla vetta.

La questione non riguarda soltanto le località di montagna, ma anche mete di vacanza marittime. In Sardegna, ad esempio, è stato deciso di limitare l’accesso alla spiaggia La Pelosa di Stintino ad appena 1.500 persone al giorno. Limitazione a cui sono stati aggiunti divieti come quello di fumare, di fare buche sulla spiaggia e di usare i teli mare.

Nel Lazio, invece, hanno fatto discutere le restrizioni introdotte a San Felice Circeo per porre un freno a una movida notturna sempre più fuori controllo. Nel borgo laziale è stato vietato l’asporto di bevande alcoliche e sono stati recentemente introdotti limiti orari per gli spettacoli musicali.

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