Una delle destinazioni turistiche più famose del pianeta sta vivendo una crisi senza precedenti. Scopriamo perché i viaggiatori la stanno abbandonando
Il turismo è profondamente cambiato negli ultimi anni. E non sempre in maniera virtuosa. Quelle che un tempo erano mete da sogno, riservate a poche migliaia di fortunati ogni anno, si stanno trasformando in luoghi invivibili, invasi (e spesso distrutti) dai turisti.
Fra tutte le mete mondiali che stanno soffrendo a causa dell’overtourism, ne esiste una in cui è scoppiato un vero e proprio caos: stiamo parlando di Bali, uno dei paradisi dell’Indonesia.
Il problema overtourism
Partiamo da qualche numero per capire l’entità del problema. Tra luglio 2023 e maggio dell’anno successivo, il numero di annunci di nuovi alloggi turistici è cresciuto di oltre 33.000 unità. Il 24,6% in più rispetto all’anno precedente.
Nei primi 5 mesi di quest’anno, invece, a Bali sono arrivati più di 2 milioni e mezzo di turisti internazionali. Un numero enorme che l’isola si è rivelata incapace di sopportare.
Il problema è sia culturale che economico. Bali era famosa per le sue spiagge e i suoi luoghi isolati come Ubud e Seminyak. La prima, dopo essere diventata famosa come set del film “Mangia, prega, ama” con Javier Bardem e Julia Roberts, è oggi letteralmente invasa da turisti a caccia di selfie.
La seconda si è trasformata da piccola zona balneare in una Ibiza in miniatura, fatta di beach club enormi, rumore e feste a ogni ora del giorno.
Che dire, poi, del caso di Bingin, località in cui il Governo centrale ha fatto smantellare quasi 50 attività commerciali abusive tra ristoranti, hotel e negozi?
Bali sta diventando uno dei luoghi più inquinati del pianeta
Il sovraffollamento turistico ha avuto un notevole impatto anche su due importanti aspetti: la rete infrastrutturale e la gestione dei rifiuti.
Le strade di Bali, piccole, vecchie e poco curate, non riescono a sopportare i grandi flussi di turisti e i servizi di trasporto pubblico si sono rivelati non all’altezza.
Ancora più problematica la questione rifiuti. Bali è diventata una vera e propria discarica a cielo aperto con spiagge invase dalla spazzatura, cascate divenute impraticabili e, durante la stagione delle piogge, veri e propri fiumi di immondizia che si spostano verso le valli.
Le contromisure del Governo
La situazione è così difficile che moltissime persone stanno interrompendo a metà le loro vacanze, spesso profumatamente pagate.
La buona notizia, però, è che il Governo locale sta iniziando a intervenire in maniera più decisa per riportare Bali ai suoi antichi splendori e per preservare l’unicità dei luoghi e delle culture locali.
Gli interventi di Bingin sono stati i primi e, oltre alla prosecuzione degli smantellamenti, sono arrivate nuove regole più stringenti per la costruzione di strutture ricettive e affitti turistici e per l’organizzazione degli eventi aperti al pubblico.
Sforzi che, purtroppo, si scontrano con interessi economici privati sempre più forti e con una crescita dei flussi che, a questo punto, sembra quasi impossibile da fermare.
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