Una delle mete turistiche più amate al mondo e dagli italiani sta vivendo la crisi più grande di sempre. Scopriamo perché alberghi e ristoranti sono deserti
I Caraibi sono da sempre una delle mete turistiche più amate e frequentate del mondo. Ma come tante altre destinazioni alle prese con i cambiamenti climatici e l’overtourism, stanno vivendo una crisi senza precedenti.
Emblematico, in tal senso, il caso di Cuba, il Paese più colpito dalla contrazione che sta investendo il settore turistico.
Per capire meglio cosa sta succedendo partiremo dalla crisi di Varadero, una delle località turistiche più frequentate dagli italiani che in questo 2025 si ritrova alberghi e ristoranti praticamente deserti.
La crisi di Varadero
Varadero, nota anche come “spiaggia azzurra”, è una delle mete turistiche più famose di Cuba e dagli anni ‘90 in poi è diventata il simbolo della rinascita post-socialismo. Un nuovo modello economico fatto di alberghi
all-inclusive, negozi di rum e tabacco e servizi low cost adatti a tutte le tasche.
Da quegli anni, però, la situazione è drasticamente cambiata e oggi Varadero si è trasformata nell’emblema di una crisi, quella del turismo, che sta colpendo tutta l’isola.
Gli alberghi sono quasi del tutto vuoti, le strade sono deserte e i lavoratori stagionali e i commercianti riescono a malapena a sopravvivere.
La discesa degli ultimi 5 anni
Il numero delle presenze a Varadero è in drastica discesa dal 2019. Molti degli abitanti del luogo incolpano i nuovi hotel all-inclusive che spingono i turisti a non uscire e a non spendere nei negozi e nei ristoranti locali.
In realtà la situazione è molto più complessa e mette insieme più fattori, dall’impoverimento generale della popolazione, passando per l’aumento dei prezzi dei voli, fino ad arrivare al peggioramento della qualità dei servizi offerti ai visitatori.
Tutta Cuba è in crisi
Come già accennato, Varadero è solo un esempio della situazione drammatica che sta colpendo tutta Cuba. Basti pensare che, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, nel primo semestre del 2025 i turisti internazionali sbarcati sono stati poco più di 860.000. Ovvero il 27% in meno rispetto al 2024.
Sono molte le cause della crisi. A Cuba si sta registrando una enorme carenza di beni di prima necessità come farmaci, carburanti e generi alimentari e, a rendere ancora più complessa la situazione, sono arrivati continui blackout elettrici che hanno fatto scadere la qualità dei servizi offerti ai turisti, danneggiando irrimediabilmente la reputazione dell’isola.
E che la crisi sia ormai sistemica e non circoscritta a questo 2025 sono ancora una volta i numeri a confermarlo. Nel 2024 i turisti internazionali sono stati circa 2,2 milioni, il 10% in meno del 2023 e il numero più basso da 17 anni a questa parte. Appena 8 anni fa, nel 2017, le presenze avevano superato abbondantemente i 4,5 milioni.
Un calo delle presenze che, tradotto in cifre, significa che Cuba ha incassato nel 2024 dal turismo circa il 61% in meno di quanto “arrivato” nell’ultimo anno pre-pandemia.
Un vero e proprio dramma che sta spingendo anche le compagnie aeree a ridurre i voli verso l’isola e che, secondo gli esperti di flussi turistici, proseguirà almeno per altri 5 anni.
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