Pensioni, quanti soldi servono per andarci con 5 anni di anticipo? L’ho chiesto a ChatGpt

Simone Micocci

9 Giugno 2025 - 10:13

Vuoi andare in pensione con 5 anni di anticipo? Ecco quanti soldi devi avere da parte (risponde ChatGpt).

Pensioni, quanti soldi servono per andarci con 5 anni di anticipo? L’ho chiesto a ChatGpt

In Italia ci sono diverse misure che consentono di andare in pensione in anticipo, tuttavia non sempre se ne riesce a soddisfare i requisiti.

Ad esempio, c’è l’opzione contributiva della pensione anticipata con la quale si può smettere di lavorare all’età di 64 anni, con 25 anni di contributi e un assegno almeno pari a 3 volte il valore dell’Assegno sociale. E non solo: perché questa misura è riservata solo a chi ha almeno un contributo settimanale versato entro il 31 dicembre 1995.

Ci sono poi altre misure come l’Ape Sociale, o anche Quota 103, ma tutte richiedono dei requisiti specifici. E se una persona volesse smettere di lavorare senza aver raggiunto la pensione ma semplicemente ricorrendo ai propri risparmi?

Quanti soldi gli servirebbero per mantenersi nel periodo in cui smette di prendere lo stipendio e attende l’arrivo della prima pensione? Lo abbiamo chiesto a ChatGpt, simulando il fabbisogno di spesa per un pensionamento anticipato di 5 anni, considerando le spese medie di una famiglia italiana secondo i dati Istat.

Ecco qual è stata la sua risposta.

Nota metodologica

Prima di andare avanti vediamo come si è arrivati a rispondere alla domanda su quanti soldi servono per smettere di lavorare con 5 anni di anticipo.

Le stime contenute in questo articolo sono state elaborate a partire dai dati ufficiali Istat sulla spesa media mensile delle famiglie italiane per l’anno 2023 (report più aggiornato), differenziati per area geografica, tipologia familiare, condizione abitativa e classe di consumo.

L’analisi considera due scenari principali:

  • uno essenziale, basato su uno stile di vita contenuto e sobrio;
  • uno a pieno tenore, che include le spese tipiche di una vita attiva e priva di rinunce.

Per ciascuno dei due approcci, è stata calcolata la spesa complessiva necessaria a sostenersi per 5 anni senza stipendio né pensione, tenendo conto anche della proiezione dell’inflazione media annua stimata al 2,04% secondo le previsioni della Banca Centrale Europea per il periodo 2025-2027.

I valori tengono conto esclusivamente del costo della vita (consumi, bollette, alimentari, trasporti, tempo libero, sanità privata, ecc.) e non includono spese straordinarie (auto nuova, imprevisti sanitari gravi, assistenza continuativa), né considerano forme di prepensionamento tramite strumenti previdenziali (come Quota 103, Opzione Contributiva, Ape Sociale).

Le cifre, ovviamente, vanno intese come ordini di grandezza indicativi, utili a stimare il fabbisogno minimo od ottimale per chi desidera smettere di lavorare con 5 anni di anticipo rispetto all’età ordinaria per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Quanti soldi servono davvero per anticipare la pensione di 5 anni?

Immaginiamo di voler dire addio al lavoro a 62 anni, con l’obiettivo di vivere di rendita fino all’arrivo della pensione di vecchiaia a 67 anni. Un desiderio diffuso, soprattutto tra chi sente di aver dato abbastanza o teme che la qualità della vita futura possa risentire di altri anni passati in fabbrica, in ufficio o sotto pressione.

Ma quanto costa davvero realizzare questo “sogno”? Abbiamo provato a stimarlo con l’aiuto di ChatGpt, fermo restando che il risultato cambia parecchio a seconda dello stile di vita, della composizione del nucleo familiare, della zona di residenza, nonché della possibilità o meno di contare su entrate passive.

Quanti soldi servono con uno stile di vita essenziale

È lo scenario di chi, per scelta o necessità, punta a minimizzare i consumi, evitando spese superflue, tagliando sullo svago, cucinando in casa, riducendo gli spostamenti e contenendo i costi fissi.

Secondo i dati Istat riferiti al 2023, una persona sola spende mediamente 1.972 euro al mese, ma il 50% delle famiglie spende meno di 2.243 euro (valore mediano). In un’ottica parsimoniosa, possiamo immaginare una spesa ridotta a circa 1.600–1.700 euro mensili, soprattutto se si vive al Sud o in un piccolo centro.

Ciò significa che bisogna considerare una spesa annua di circa 20.000 euro, mentre per 5 anni - tenendo conto anche delle previsioni sull’inflazione - servirebbe un tesoretto compreso tra 105.000 e 108.000 euro.

Un capitale, insomma, non impossibile da accumulare, specialmente se si considera l’arrivo del Tfr. Se si possiede una casa senza mutuo o si riesce a integrare anche solo 500 euro mensili da affitto di un bilocale o piccoli investimenti, il fabbisogno si riduce notevolmente.

Ma anche all’interno di questo scenario sobrio, la geografia fa la differenza. Al Sud e nelle Isole - dove la spesa media mensile è intorno ai 2.200-2.300 euro per famiglia (contro i quasi 3.000 del Nord) - si può ipotizzare un costo della vita per single che scende anche sotto i 1.500 euro al mese, specie in piccoli centri o aree interne. Questo significa che chi vive in regioni come Calabria, Sicilia o Basilicata potrebbe cavarsela anche con 18.000 euro all’anno, abbattendo il fabbisogno complessivo a poco più di 95.000 euro per 5 anni.

Diversa la situazione nel Nord, dove invece i costi fissi (bollette, spese condominiali, beni essenziali) e il carovita generale rendono più difficile scendere sotto la soglia dei 1.700-1.800 euro al mese, anche con uno stile di vita spartano. In città come Milano o Bolzano, il minimo necessario può salire facilmente sopra i 21.000-22.000 euro annui, avvicinandosi ai 110.000-115.000 euro per l’intero quinquennio.

Quanti soldi servono con uno stile di vita senza rinunce

Chi invece vuole mantenere il proprio tenore di vita attuale, compreso di viaggi, ristoranti, attività culturali, figli a carico e auto, deve fare i conti ovviamente con cifre molto più alte.

In questo caso, la spesa media mensile familiare è di 2.738 euro secondo l’Istat, ma sale oltre 2.900 euro al Nord.

Una coppia senza figli può spendere facilmente 2.800-3.000 euro al mese, mentre una famiglia con figli supera i 3.100-3.400 euro.

Il totale per 5 anni, quindi, va dai 125.000 euro per una persona sola superando i 200.000 euro per una famiglia più numerosa.

E il Tfr potrebbe non bastare. Ecco perché qui le entrate passive, investimenti o una casa di proprietà diventano quasi obbligatori.

Se poi si guarda alle differenze territoriali, il quadro si fa ancora più netto. Nelle grandi città del Nord, dove il costo della vita è tra i più alti d’Europa, un single con vita attiva può facilmente spendere 2.200-2.400 euro al mese, e una coppia arrivare a 3.500 euro, specie se sostiene spese legate a mutui, assicurazioni, ristorazione, trasporti privati, e attività per il tempo libero. In questi casi, per vivere 5 anni senza stipendio, il capitale necessario può superare 130.000 euro per una persona sola, e toccare i 190.000-210.000 euro per una coppia.

Nel Centro Italia, i valori si mantengono medi, ma comunque impegnativi: tra 2.500 e 2.900 euro mensili per nucleo, con un fabbisogno stimato in 150.000-175.000 euro per 5 anni di anticipo pensionistico.

Al Sud e nelle Isole, anche mantenendo un buon livello di consumo, si riesce a contenere le spese attorno ai 2.300-2.500 euro mensili per famiglia. In questo scenario, una persona sola con vita piena può vivere con 1.900-2.000 euro al mese, portando il fabbisogno quinquennale attorno ai 115.000-120.000 euro, mentre una famiglia benestante con figli e abitudini attive si colloca intorno ai 160.000-180.000 euro.

Insomma, chi vive al Nord e non ha una casa di proprietà difficilmente riuscirà ad anticipare la pensione senza un piano solido. Al contrario, chi vive in contesti meno costosi può permettersi lo stesso stile di vita con un capitale più contenuto. Tuttavia, in entrambi i casi, la soglia psicologica dei 100 mila euro viene superata abbondantemente, rendendo il “lusso dell’anticipo” (come definito da ChatGpt) un’opzione riservata a chi ha saputo come e dove investire o diversificare le proprie entrate nel tempo.

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