Pensioni, è deciso: nuovo aumento a novembre per tutti, la tabella con gli importi

Simone Micocci

01/10/2023

01/10/2023 - 10:54

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Pensioni, il conguaglio della rivalutazione 2023 verrà anticipato a novembre. In arrivo nuovi aumenti per tutti i pensionati.

Pensioni, è deciso: nuovo aumento a novembre per tutti, la tabella con gli importi

A novembre 2023 per la generalità delle pensioni dovrebbe essere in arrivo un aumento dell’importo con tanto di pagamento degli arretrati con decorrenza da gennaio 2023 (quindi per dieci mensilità).

Con l’approvazione della Nadef, infatti, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiesto l’autorizzazione a fare 23,5 miliardi di extradeficit in 3 anni, di cui una parte - 3,2 miliardi - verrà utilizzata subito per l’approvazione di un decreto legge con il quale ci sarà anche l’anticipo del conguaglio delle pensioni in programma a gennaio 2024.

Come noto ai più, le pensioni sono state adeguate a inizio anno all’andamento dell’inflazione: tuttavia, come più volte sottolineato, la rivalutazione è stata effettuata su un tasso provvisorio. Il 7,3% applicato, infatti, è il valore medio dell’inflazione calcolato a novembre, mentre quello di fine 2022 - reso noto successivamente dall’Istat - è risultato leggermente più alto, pari all’8,1%.

Dunque, manca uno 0,8% che non può andare perso. A tal proposito, la normativa fissa un conguaglio della rivalutazione a gennaio dell’anno successivo: la parte di rivalutazione non riconosciuta viene così pagata in un’unica soluzione, adeguando l’importo della pensione e accreditando gli arretrati per le mensilità non godute.

Tuttavia, sembra che il governo Meloni abbia in programma un anticipo del conguaglio, accelerando così le operazioni per il nuovo adeguamento degli assegni e il relativo pagamento degli arretrati.

Giorgia Meloni come il governo Draghi: anticipata la rivalutazione

Quindi, all’aumento delle pensioni effettuato a inizio 2023 grazie alla rivalutazione - con il quale l’importo dell’assegno viene adeguato al caro prezzi così da limitarne la svalutazione - manca quasi un punto.

A tal proposito, sembra che il governo Meloni, come già fatto da Mario Draghi nel 2022, abbia deciso di anticipare il conguaglio a novembre 2023 (mentre lo scorso anno scattò a ottobre). Di fatto, l’importo atteso verrà riconosciuto con due mesi di anticipo, così che per i pensionati possa esserci un po’ di respiro visto che nel frattempo il caro prezzi non accenna a fermarsi (tant’è che anche la percentuale di rivalutazione per il 2024 si preannuncia elevata).

L’ufficialità dovrebbe arrivare già la prossima settimana con un decreto approvato dal Consiglio dei ministri con cui ci saranno novità anche per i migranti e per la Pubblica amministrazione. Anche perché il tempo stringe: se si vuole davvero anticipare il conguaglio bisognerà dare all’Inps la possibilità di effettuare tutte le operazioni necessarie a procedere con il ricalcolo ed effettuare regolarmente le disposizioni di pagamento.

Di quanto aumentano le pensioni con l’ulteriore 0,8% di rivalutazione?

A questo punto non resta che farsi un’idea di quale sarà l’aumento spettante una volta che verrà effettuata anche la rivalutazione mancante per lo 0,8% del tasso.

Ovviamente, lo 0,8% non verrà applicato per intero a tutte le pensioni in quanto verranno rispettate le stesse percentuali di rivalutazione disposte dalla legge di Bilancio 2023, dove viene stabilito che hanno diritto alla perequazione per intero solamente i pensionati con un assegno che non supera di 4 volte il trattamento minimo, quindi non superiore ai 2.100 euro (circa).

Il tasso dello 0,80% sarà applicato per intero solo a chi ha una pensione che non supera i 2.100 euro lordi (circa). Sopra le quattro volte il trattamento minimo, invece, si applicano le percentuali come riviste dalla legge di Bilancio 2023, ossia:

  • tra 2.101,53 e 2.626,90 euro: 85% del tasso, quindi l’aumento sarà dello 0,68%. Ad esempio, una pensione di 2.500 euro godrà di un ulteriore incremento di 17 euro;
  • tra 2.626,91 e 3.152,28 euro: 53% del tasso, quindi dello 0,424%. Chi ha una pensione di 3.000 euro, ad esempio, avrà diritto a 12,72 euro in più;
  • tra 3.152,29 e 4.203,04 euro: 47% del tasso, quindi 0,376%. L’incremento definitivo per chi prende 3.500 euro di pensione sarà di 13,16 euro;
  • tra 4.203,05 e 5.253,80 euro: 37% del tasso, quindi 0,296%. Chi ha una pensione di 5.000 euro godrà quindi di un incremento di 14,80 euro al mese;
  • sopra i 5.253,81 euro: 32% del tasso, che quindi scende allo 0,256%. L’incremento, per chi prende una pensione di 6.000 euro, è di 15,36 euro al mese.

A tal proposito, ecco un prospetto che aiuta a capire come le pensioni aumentano grazie a questa nuova rivalutazione, senza tener conto del fatto che a gennaio 2024 ci sarà un ulteriore adeguamento dovuto all’inflazione registrata nel 2023 (per la quale è ancora presto per fare previsioni).

Pensione lorda mensile dicembre 2022 Pensione lorda mensile gennaio 2023 Pensione lorda mensile novembre 2023 Aumento tra ottobre e novembre 2023 Arretrati lordi (10 mensilità)
1.000€ 1.073€ 1.081€ 8€ 80€
1.500€ 1.609€ 1.621€ 12€ 120€
2.000€ 2.146€ 2.162€ 16€ 160€
2.500€ 2.655€ 2.672€ 17€ 170€
3.000€ 3.116€ 3.128€ 12€ 120€
3.500€ 3.620€ 3.633€ 13€ 130€
4.000€ 4.137€ 4.152€ 15€ 150€
4.500€ 4.621€ 4.634€ 13€ 130€
5.000€ 5.135€ 5.149€ 14€ 140€

Quindi, per chi prende 1.000 euro di pensione è previsto un ulteriore aumento di 8 euro al mese, con un assegno di 80 euro di arretrati che verrà pagato contestualmente con l’assegno di novembre. Salgono a 170 euro, invece, gli arretrati per chi prende 2.500 euro di pensione, di fatto la fascia che godrà maggior vantaggio dal conguaglio della rivalutazione con il tasso definitivo.

Attenzione, tutte le suddette cifre vanno considerate al lordo delle tasse: l’importo netto che quindi verrà riconosciuto effettivamente sul cedolino sarà più basso ovviamente.

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