Pensioni, novità. Ecco quanto devi guadagnare per andarci a 67 anni

Simone Micocci

10 Giugno 2025 - 10:14

Nel 2025 sono cambiate le regole per calcolare la soglia minima da raggiungere per andare in pensione a 67 anni. Ecco quanto devi guadagnare in media per non avere problemi.

Pensioni, novità. Ecco quanto devi guadagnare per andarci a 67 anni

Nel 2025 è cambiato l’importo da raggiungere per smettere di lavorare a 67 anni ricorrendo alla pensione di vecchiaia.

In realtà la soglia limite - che ricordiamo si applica solamente per i contributivi puri, ossia per chi ha contributi versati prima dell’1 gennaio 1996 - è stata modificata già dalla legge di Bilancio 2024, ma quest’anno c’è stato un leggero rialzo per effetto della rivalutazione.

Ma facciamo un passo indietro. Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 e quindi rientra nel sistema di calcolo contributivo puro, per andare in pensione a 67 anni non basta avere 20 anni di contributi: serve anche che l’importo dell’assegno maturato raggiunga una certa soglia minima.

Fino al 2023 la regola prevedeva che la soglia minima da raggiungere era pari a 1,5 volte il valore dell’Assegno sociale, ma la legge di Bilancio 2024 ha fatto scendere questo valore a 1 volta. E dal momento che l’importo dell’Assegno sociale cambia ogni anno per effetto della rivalutazione, in base all’inflazione, la soglia da raggiungere si fa sempre maggiore.

Nel dettaglio, nel 2025 il valore è fissato a 538,69 euro al mese, ciò significa che la pensione deve essere pari ad almeno 6.992,97 euro annui (su 13 mensilità) per poter smettere di lavorare a 67 anni.

Una soglia meno selettiva rispetto al passato, ma che continua a penalizzare chi ha avuto per molti anni stipendi bassi, contratti part-time o carriere discontinue.
Da qui nasce una domanda: alla luce delle ultime novità entrate in vigore nel 2025, e non solo per quanto riguarda l’Assegno sociale ma anche per il calcolo contributivo della pensione, è lecito chiedersi quanto bisogna guadagnare, in media, per riuscire ad andare in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi? Scopriamolo applicando le regole del calcolo contributivo aggiornate al 2025.

Quale stipendio bisogna avere per andare in pensione a 67 anni

Come anticipato, la normativa vigente prevede che i lavoratori con anzianità contributiva successiva al 1° gennaio 1996 possano accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, a condizione di aver maturato almeno 20 anni di contributi e un assegno di importo non inferiore a quello dell’Assegno sociale.

Nel 2025, l’Assegno sociale è pari a 538,69 euro al mese. Considerando le 13 mensilità previste, l’importo minimo annuo richiesto per accedere alla pensione di vecchiaia è pari a 6.992,97 euro.

Per raggiungere questo livello pensionistico con il sistema contributivo, è necessario aver accumulato un montante contributivo pari ad almeno 124.677 euro. Questo valore si ottiene dividendo l’importo annuo minimo richiesto per il coefficiente di trasformazione applicabile a 67 anni, che nel 2025 è pari al 5,608%.

In altre parole, affinché dal montante contributivo risulti un assegno pari a 6.992,97 euro annui, occorre che questo sia almeno pari a 124.677 euro.

Distribuito su un arco di 20 anni di contribuzione, ciò implica un versamento medio annuo pari a 6.234 euro. Da questo dato è possibile ricavare la retribuzione lorda media che il lavoratore deve aver percepito ogni anno, considerando le aliquote di computo contributivo previste in base alla categoria professionale:

  • Per un lavoratore dipendente, l’aliquota di computo è pari al 33%. Pertanto, per versare 6.234 euro di contributi annui è necessario uno stipendio lordo annuo di circa 18.891 euro, pari a circa 1.453 euro lordi mensili. Questo corrisponde a uno stipendio netto di circa 950 euro al mese, a seconda della situazione fiscale individuale.
  • Per un lavoratore autonomo con Partita Iva iscritto alla Gestione separata, l’aliquota di computo è generalmente pari al 25%. In questo caso, l’importo lordo annuo necessario sale a circa 24.936 euro, ovvero circa 2.078 euro lordi mensili.

Quindi, un lavoratore dipendente deve aver percepito mediamente almeno 950 euro netti al mese per 20 anni per avere accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni, mentre per un lavoratore autonomo la soglia reddituale è più alta. Questo obiettivo è raggiungibile per chi ha avuto una carriera regolare, ma può risultare problematico per chi ha avuto contratti discontinui, part-time o retribuzioni molto basse.

Pensione a 64 anni: quanto bisogna guadagnare per andarci nel 2025

Rispetto alla pensione di vecchiaia a 67 anni, la pensione anticipata a 64 anni per chi si trova nel regime contributivo puro prevede condizioni molto più stringenti. Nel 2025, infatti, non basta aver versato 20 anni di contributi come nel 2025: sono richiesti almeno 25 anni di contribuzione, e soprattutto un assegno pensionistico di importo significativamente più elevato.

L’importo minimo richiesto è pari a 3 volte l’Assegno sociale per gli uomini e le donne senza figli, cioè almeno 1.616,07 euro mensili. Per le donne con un figlio la soglia si riduce a 2,8 volte l’Assegno sociale (1.508,33 euro al mese), mentre per le donne con due o più figli l’importo minimo richiesto scende ulteriormente a 2,6 volte l’Assegno sociale (pari a 1.400,57 euro mensili). Tutti questi valori si riferiscono a 13 mensilità.

A fronte di un assegno pensionistico richiesto di almeno 1.616,07 euro mensili, ovvero 21.008,91 euro annui, il montante contributivo necessario si ottiene applicando il coefficiente di trasformazione valido nel 2025 per l’età di 64 anni, pari al 5,088%. Dividendo l’importo minimo annuo per il coefficiente, si ottiene un montante pari ad almeno 413.084 euro.

Distribuito su 25 anni di lavoro, significa che è necessario aver accantonato ogni anno circa 16.523 euro di contributi. Se si considera il caso di un lavoratore dipendente, che ha un’aliquota di computo pari al 33%, ne consegue che la retribuzione annua lorda necessaria è di circa 50.071 euro, pari a oltre 3.800 euro lordi al mese. Un reddito decisamente elevato, raggiungibile solo da chi ha svolto professioni medio-alte o con carriere continue e ben retribuite. Ancora più alta è la soglia per i lavoratori autonomi, che devono compensare la minore aliquota con un reddito lordo annuo superiore a 66.000 euro.

Anche considerando le soglie ridotte per le donne con figli, la pensione anticipata a 64 anni resta un obiettivo selettivo: nel caso della soglia a 2,6 volte l’Assegno sociale, il montante richiesto è comunque pari ad almeno 358.004 euro, con un reddito lordo medio necessario di circa 43.200 euro all’anno per 25 anni di contribuzione.

Argomenti

Iscriviti a Money.it